Reato di femminicidio

I killer saranno puniti con l’ergastolo. Via libera al disegno di legge. .

Mar 8, 2025 - 08:13
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Reato di femminicidio

di Alessandro D’Amato

ROMA

Delitto di femminicidio. Un Consiglio dei ministri lampo dà un segnale alla vigilia della Giornata della Donna con il via libera al Ddl che introduce il reato "e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime". Chi uccide una donna rischia l’ergastolo se commette il fatto "come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà". Altrimenti nei suoi confronti "si applica l’articolo 575" del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni. La premier Giorgia Meloni definisce il ddl "una sferzata a una piaga intollerabile".

REATO DI FEMMINICIDIO

"È un risultato epocale: il femminicidio viene inserito nell’ordinamento penale come fattispecie autonoma, non è più un’aggravante", spiega il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa. "Noi pensiamo che sia una novità da un punto di vista più ampio. È un tentativo di produrre un mutamento culturale", sostiene la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella. Il Ddl aumenta di un terzo anche le pene per i maltrattamenti in famiglia se rivolti come atto di discriminazione, e di due terzi quelle per le minacce e il revenge porn. Più rigide anche le pene per lesioni personali, lesioni gravi o gravissime, mutilazioni degli organi genitali femminili, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, omicidio preterintenzionale, atti persecutori.

LA TUTELA DELLA VITTIMA

Il Ddl introduce anche misure a tutela delle vittime di reati come molestie sessuali e stalking, che d’ora in poi saranno avvisate "immediatamente" della scarcerazione del condannato, mentre nei casi di codice rosso la persona offesa dovrà essere ascoltata dal pubblico ministero, senza delega alla polizia giudiziaria. "Ora viene posta in condizioni di intervenire nella fase delle indagini e in quelle successive, così come i parenti", spiega Nordio mentre il responsabile degli Interni Matteo Piantedosi segnala "il forte impegno delle forze di polizia su questo tema", con 415 arresti in flagranza nel 2024. E la ministra dell’Università Anna Maria Bernini annuncia "uno stanziamento immediato di 8 milioni e mezzo dedicato al contrasto alla violenza di genere con sportelli e assistenza negli atenei".

IL TESTO UNICO

La responsabile delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati annuncia che quello licenziato ieri "è propedeutico alla presentazione di un testo unico che stiamo elaborando con la ministra Roccella e gli altri competenti che conterrà tutte le norme che riguardano, da una parte, tutti i diritti delle donne e dall’altro la loro negazione, tutte le forme di delitto e di violenza", mentre la titolare del Welfare Marina Calderone annuncia anche "l’impegno del governo, con gli strumenti messi in campo, di sostenere chi si trova in una situazione di difficoltà e criticità economica: dall’inizio del 2024 abbiamo dato protezione a 3516 donne".

IL RAPPORTO EURISPES

Intanto il rapporto Eurispes sulla condizione economica delle donne italiane dice che il 57% ha problemi ad arrivare alla fine del mese e il 32,9% ha chiesto sostegno alla famiglia per andare avanti. Oltre un decimo è tornata vivere in casa sua o in quella del partner. Una larga parte delle lavoratrici ha lavorato anche senza contratto (41,7%) e Il 30,2% delle lavoratrici è in burn out. Un altro fronte su cui c’è molto da fare.