Meteo, Primavera distratta: possibile colpo di coda dell’INVERNO

Le più recenti elaborazioni dei principali modelli meteo continuano a delineare un quadro atmosferico tutt’altro che stabile per le prossime settimane.   La primavera, ormai iniziata sul calendario, si sta mostrando ben lontana dall’immaginario collettivo fatto di tepore e cieli sereni. Al contrario, si conferma un avvio di stagione caratterizzato da freschezza diffusa e da […] Meteo, Primavera distratta: possibile colpo di coda dell’INVERNO

Mar 25, 2025 - 07:47
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Meteo, Primavera distratta: possibile colpo di coda dell’INVERNO

Le più recenti elaborazioni dei principali modelli meteo continuano a delineare un quadro atmosferico tutt’altro che stabile per le prossime settimane.

 

La primavera, ormai iniziata sul calendario, si sta mostrando ben lontana dall’immaginario collettivo fatto di tepore e cieli sereni. Al contrario, si conferma un avvio di stagione caratterizzato da freschezza diffusa e da una persistente instabilità atmosferica che sta coinvolgendo, e continuerà a coinvolgere, gran parte del territorio nazionale.

 

Già nelle prossime ore, nuove piogge torneranno a bagnare le regioni settentrionali, a testimonianza di un flusso perturbato che non accenna a interrompersi.

 

Anche nella parte finale di marzo, dopo una temporanea tregua, è attesa una nuova fase instabile alimentata da correnti nord-occidentali particolarmente incisive, le quali andranno a colpire in modo più marcato il Centro-Sud, con precipitazioni anche intense e un nuovo calo delle temperature.

 

L’Adriatico e le regioni meridionali si troveranno nuovamente al centro di un peggioramento, ma la tendenza più rilevante si profila proprio a cavallo tra la fine del mese e l’inizio di aprile.

 

In questa finestra temporale, infatti, si fa sempre più concreta la possibilità di una decisa meridianizzazione del flusso atlantico, ovvero una discesa più marcata delle correnti fredde dal Nord Europa verso il Mediterraneo.

 

In tal caso, l’ingresso di masse d’aria fredda di origine artica potrebbe determinare un peggioramento più significativo e diffuso, accompagnato da un’ulteriore diminuzione delle temperature, con valori al di sotto delle medie del periodo su gran parte della Penisola. Le conseguenze si tradurrebbero in un peggioramento generalizzato, con instabilità marcata e un sensibile raffreddamento del clima.

 

La neve, già tornata ad imbiancare le Alpi in questi giorni, potrebbe fare la sua comparsa anche lungo l’Appennino, segnale di una dinamica atmosferica che ricorda più i tratti dell’inverno che quelli della primavera.

 

Dietro questa configurazione si intravede anche l’influenza del final warming stratosferico, un fenomeno che, alterando le dinamiche della circolazione atmosferica alle alte latitudini, può provocare ondate di freddo tardivo a latitudini più basse, come già osservato in passato.

 

Nel complesso, si consolida dunque la tendenza a una primavera tutt’altro che lineare, con un’alternanza continua di fasi miti e perturbate, intervallate da raffreddamenti anche sensibili. Un comportamento che si sta confermando negli ultimi anni, con inverni spesso sopra media dal punto di vista termico, ma seguiti da primavere più dinamiche e instabili, in grado di riportare piogge e nevicate anche a quote medio-basse.

 

Questo quadro meteorologico, pur destabilizzante, sta però contribuendo a riequilibrare in parte il bilancio idrico nazionale, riportando precipitazioni più frequenti anche laddove erano state carenti nella stagione invernale.

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