RC Auto in calo del 3,2% ma ci sono differenze tra Nord e Sud

L’analisi dell’Osservatorio Facile.it mostra segnali di stabilizzazione nei costi RC auto, con premi in calo in molte regioni e forti squilibri territoriali ancora presenti

Mag 6, 2025 - 14:58
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RC Auto in calo del 3,2% ma ci sono differenze tra Nord e Sud

Arrivano buone notizie per gli automobilisti italiani: secondo l’Osservatorio Rc auto Facile.it – Assicurazione.it, ad aprile 2025 il premio medio per l’assicurazione auto è sceso del 3,2% rispetto a sei mesi fa, attestandosi a 628,79 euro.

I dati nelle regioni

L’analisi territoriale rivela che, lo scorso mese, i premi Rc auto sono diminuiti nella maggior parte delle regioni italiane, sebbene con variazioni significative da un’area all’altra e alcune eccezioni. Il calo più marcato su base semestrale si è registrato in Lombardia, dove il premio medio è sceso del 6,6%. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (-5,9%) e il Veneto (-4,8%). Subito dopo troviamo l’Emilia-Romagna, con una riduzione del 3,6%, e il Trentino-Alto Adige (-3,3%).

Tuttavia, non tutte le regioni hanno beneficiato di questo trend al ribasso: al contrario, in Calabria si è osservato un aumento del 3,4%, seguita dalla Sicilia (+2,3%) e dalla Basilicata (+1,6%). Tutte e tre regioni del Sud; motivi di questi aumenti possono essere una minore concorrenza e barriere all’ingresso per nuovi operatori, una percezione di rischio più alta e una minor diffusione di soluzioni telematiche e di profilazione personalizzata.

Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it, commentando i risultati afferma:

“Dal mercato continuano ad arrivare segnali positivi sul fronte dell’Rc auto e, dopo anni di aumenti, i premi hanno si stanno stabilizzando registrando, seppur non in tutta Italia, i primi cali», spiega . «Elementi come il rallentamento della spinta inflazionistica e la diminuzione della frequenza dei sinistri stanno avendo i primi effetti virtuosi sulle tariffe, ma è ancora presto per dire se si tratta di una tendenza che proseguirà nei prossimi mesi”.

I costi per ogni regione

Proseguendo l’analisi dei dati dell’Osservatorio Facile.it – Assicurazione.it, emerge che, in termini assoluti, la Campania si conferma la regione più costosa per l’Rc auto. Ad aprile 2025, assicurare un veicolo in questa area richiedeva in media 1.043,20 euro, ovvero il 66% in più rispetto alla media nazionale.
Al secondo posto si colloca il Lazio, con un premio medio pari a 692,81 euro, seguito dalla Toscana, dove la cifra media è stata di 688,48 euro.

Sul fronte opposto della classifica, il Friuli-Venezia Giulia si distingue come la regione più economica, con un premio medio di 429,28 euro. Seguono il Trentino-Alto Adige (464,71 euro) e la Lombardia (491,81 euro), che si conferma tra le aree più virtuose anche in termini di costi assoluti e con tariffe fino al 60% inferiori rispetto al Sud.

Di seguito, una panoramica dei costi medi dell’assicurazione auto nelle varie regioni italiane ad aprile 2025:

  • Campania – 1.043,20 euro;
  • Lazio – 692,81 euro;
  • Toscana – 688,48 euro;
  • Puglia – 676,72 euro;
  • Calabria – 663,96 euro;
  • Sicilia – 651,09 euro;
  • Liguria – 635,81 euro;
  • Umbria – 604,10 euro;
  • Marche – 602,55 euro;
  • Piemonte – 594,63 euro;
  • Molise – 575,99 euro;
  • Sardegna – 562,80 euro;
  • Emilia-Romagna – 540,51 euro;
  • Abruzzo – 535,30 euro;
  • Basilicata – 511,38 euro;
  • Veneto – 501,29 euro;
  • Lombardia – 491,81 euro;
  • Trentino-Alto Adige – 464,71 euro;
  • Friuli-Venezia Giulia – 429,28 euro.

Cosa può accadere in futuro

Nel prossimo futuro, se l’inflazione e la frequenza dei sinistri dovessero mantenersi sui livelli attuali, ci si attende una sostanziale stabilizzazione dei premi Rc auto, con possibili lievi ulteriori riduzioni. Al contrario, un’impennata nei costi di riparazione, per esempio a seguito di nuove norme ambientali o di interruzioni nelle forniture di materie prime, oppure un picco nei sinistri stradali, potrebbe invertire la tendenza al ribasso e far ripartire i rincari.

Sullo sfondo, un intervento normativo mirato, come la riduzione dei tempi di contenzioso o un’intensificazione delle misure antifrode, avrebbe invece il potenziale di innescare una riduzione strutturale delle tariffe in tutte le regioni.