Ray Dalio: “I dazi? Solo la punta dell’iceberg. Rischio collasso dell’ordine globale”

Mentre l’attenzione dei mercati resta inchiodata alla questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti, secondo Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates e una delle voci più autorevoli della finanza mondiale, il vero pericolo si nasconde altrove – in profondità, dietro le apparenze. In un intervento pubblicato su X, l’investitore miliardario ha parlato senza mezzi termini... Leggi tutto

Apr 10, 2025 - 11:09
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Ray Dalio: “I dazi? Solo la punta dell’iceberg. Rischio collasso dell’ordine globale”

Mentre l’attenzione dei mercati resta inchiodata alla questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti, secondo Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates e una delle voci più autorevoli della finanza mondiale, il vero pericolo si nasconde altrove – in profondità, dietro le apparenze.

In un intervento pubblicato su X, l’investitore miliardario ha parlato senza mezzi termini di un “crollo epocale” che riguarda non solo l’economia, ma anche le strutture politiche e geopolitiche che hanno sostenuto l’ordine mondiale negli ultimi decenni. “È qualcosa che accade solo una volta nella vita, ma si è già visto molte volte nella storia, quando si verificano condizioni insostenibili simili”, ha scritto Dalio, lanciando un monito che suona come un avvertimento profondo.

Oltre i dazi: il nodo del debito

Secondo Dalio, al cuore delle tensioni commerciali – rese evidenti dalle politiche tariffarie dell’ex presidente USA Donald Trump – c’è una dinamica ben più pericolosa: l’enorme massa di debito accumulato dagli Stati Uniti, accompagnata da un tasso di indebitamento che continua a crescere a ritmi insostenibili.

Gli Stati Uniti, spiega, dipendono sempre più dal debito per sostenere una spesa pubblica fuori controllo, mentre i Paesi creditori – in primis la Cina – basano gran parte del proprio equilibrio economico sull’export verso il mercato americano. Un meccanismo fragile, destinato a rompersi sotto la pressione degli squilibri. “Questi disallineamenti devono per forza essere corretti – in un modo o nell’altro – e il risultato sarà una trasformazione profonda del sistema monetario globale”, ha avvertito Dalio.

In questo quadro, i dazi rappresentano più un sintomo che una causa: un segnale visibile di tensioni molto più profonde che stanno erodendo le fondamenta stesse della globalizzazione.

Il tramonto della globalizzazione?

Il clima di incertezza economica si fa sempre più teso. I nuovi dazi annunciati da Trump sono entrati in vigore, con un’escalation che ha portato a tariffe aggiuntive contro Pechino e una risposta speculare da parte cinese. Il commercio tra le due superpotenze è sempre più intrappolato in un circolo vizioso di ritorsioni, e oggi i prodotti cinesi importati negli USA subiscono una tassazione complessiva che ha raggiunto livelli record.

Per Dalio, la direzione è chiara: stiamo assistendo a una progressiva frammentazione del sistema economico internazionale. “È insostenibile avere enormi squilibri commerciali e finanziari in un mondo in cui le grandi potenze non si fidano più le une delle altre”, ha osservato. Gli Stati Uniti temono di essere esclusi da catene di approvvigionamento strategiche; la Cina, dal canto suo, teme di non vedere onorati i crediti accumulati.

Una crisi sistemica, non solo economica

Ma le parole di Dalio vanno oltre l’analisi economica. L’investitore identifica anche fratture sociali e culturali che, a suo avviso, contribuiscono al disfacimento dell’ordine democratico. Disuguaglianze crescenti in termini di reddito, istruzione e opportunità stanno minando la coesione sociale, aprendo la strada a leadership sempre più autocratiche.

L’ordine multilaterale costruito dopo la Seconda guerra mondiale, dominato dagli Stati Uniti e fondato su cooperazione e stabilità, sta cedendo il passo a un approccio “America First”, segnato da sfiducia, isolamento e tensione crescente.

Cinque forze per capire il futuro

Il consiglio di Dalio? Non farsi distrarre dagli eventi più appariscenti, ma guardare con attenzione all’interazione di cinque forze fondamentali: debito, politica interna, potere geopolitico, crisi ambientali e innovazione tecnologica. È dalla loro combinazione – e dal modo in cui si influenzano a vicenda – che emergerà il nuovo ordine globale. Un ordine che, secondo Dalio, potrebbe essere radicalmente diverso da quello che abbiamo conosciuto finora.