Rateizzazione Imu, Tari e multe con la rottamazione quinquies: chi può farlo e quando

Rottamazione quinquies 2025: sarà possibile rateizzare Imu, Tari, multe e altri tributi locali, ma solo con delibera del Comune. Ecco come funziona la nuova sanatoria

Apr 10, 2025 - 13:58
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Rateizzazione Imu, Tari e multe con la rottamazione quinquies: chi può farlo e quando

Nel 2025 si aprirà una nuova finestra per sanare i debiti con il fisco: la rottamazione quinquies, prevista dal disegno di legge AS. 1375, attualmente in esame al Senato. Il provvedimento permetterà ai cittadini di rateizzare il pagamento di tributi locali come Imu, Tari, multe stradali e bollo auto, cancellando interessi e sanzioni su quanto dovuto.

La misura amplia il perimetro delle precedenti rottamazioni e introduce un’importante novità: sono inclusi anche i debiti affidati a soggetti diversi da Agenzia delle Entrate-Riscossione, come le ingiunzioni fiscali. Ma l’accesso alla sanatoria dipenderà dalle scelte del singolo Comune, che dovrà approvare una delibera di adesione per rendere operativo lo sconto.

Come funziona la nuova rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies consente di regolarizzare i debiti maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, anche nel caso di ingiunzioni di pagamento emesse da Comuni, Regioni e Province. È una novità rispetto alla precedente rottamazione-quater, che copriva solo i debiti fino a giugno 2022.

Rientrano nella sanatoria i tributi locali (Imu, Tari, bollo auto, contravvenzioni) e, in caso di adesione dell’ente, i debiti risultanti da accertamenti esecutivi o da ingiunzioni non affidate ad Ader. Chi aderisce pagherà solo la quota capitale, le spese per le procedure esecutive, le spese di notifica e, se opta per il pagamento a rate, interessi di dilazione al 2%.

Cosa decide il Comune

A differenza delle cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per i debiti gestiti localmente la sanatoria potrà essere attivata solo se il Comune approva una delibera. Ogni ente potrà definire:

  • il numero massimo di rate;
  • l’eventuale richiesta di rinuncia a giudizi pendenti;
  • il calendario dei versamenti (da concludere entro il 31 dicembre 2026).

In assenza di delibera, nessuna agevolazione sarà applicabile, e i cittadini dovranno saldare l’intero importo.

Chi rientra e come si presenta domanda

I contribuenti potranno presentare domanda di adesione entro il 30 aprile 2025, salvo proroghe. La richiesta sospenderà i termini di prescrizione e decadenza, ma in caso di mancato pagamento di almeno otto rate (anche non consecutive) si decade dal beneficio e riprendono i termini di riscossione. I versamenti già effettuati saranno trattenuti come acconto.

È inoltre previsto il rientro per chi è decaduto dalla rottamazione-quater: chi non ha rispettato i termini potrà fare domanda tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e scegliere se pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o rateizzare fino al 2027.

Cosa cambia rispetto alla rottamazione-quater

Rispetto al precedente strumento, la rottamazione quinquies:

  • estende l’arco temporale dei debiti sanabili fino al 31 dicembre 2023;
  • include i tributi locali anche se riscossi con ingiunzioni;
  • esonera dal pagamento di aggio, interessi di mora, interessi per iscrizione a ruolo e sanzioni;
  • lascia in vita solo la quota capitale, le spese vive e, in caso di rateizzazione, interessi al 2%.