Quanto costa alle casse pubbliche la ‘Street Art’
Per ripulire un metro quadrato di muro occorrono almeno 50 euro. Occorre distinguera fra scarabocchi, atti vandalici e vere e proprie opere d’arte

Roma, 15 maggio 2025 – Quella che per molti è arte urbana, o in alcuni casi ribellione e protesta, per altri è un danno sociale, un costo da sostenere per eliminarla: parliamo della Street Art, o comunque di graffiti e altre scritte, fatte con vernice su muri, pensiline degli autobus, vagoni di treni e altri spazi pubblici. Un’indagine del sito Cronoshare riporta una forbice di prezzo a livello nazionale tra i 30 e i 50 euro al metro quadro, a seconda della tecnica utilizzata (pulizia chimica, sabbiatura, idropulitura). Alcuni comuni hanno previsto una spesa ogni anno per affrontare il problema. Ad esempio, quello di Genova alcuni anni fa dichiarava 50mila euro, come anche Vicenza, mentre Bologna ha speso 254mila euro nel triennio 2019-2022. Non sempre esistono dati aggiornati, essendo l’intervento delle amministrazioni comunali, spesse volte occasionale o comunque legato a determinati piani di intervento. I costi inoltre non riguardano solo la pulizia della superficie, ma anche l’applicazione di pellicole protettive, per salvaguardare il deprezzamento degli immobili imbrattati.
Gli esempi di Bologna, Milano e Napoli
Il Comune di Bologna ha stanziato 1,9 milioni di euro per un piano sperimentale biennale (2023-2024) per contrastare il vandalismo grafico, con l'intenzione di estendere l'intervento anche alle proprietà private, e ha inasprito le multe portandole fino a 500 euro. A Milano, invece, il comune negli scorsi anni ha autorizzato la realizzazione di murales tematici, coinvolgendo writers per abbellire l’ambiente urbano con opere d’arte. A Napoli invece alcune opere d’arte hanno reso addirittura iconiche alcune aree, grazie alla bravura di artisti di calibro internazionale. Come sottolineano gli esperti, spesso si fa confusione fra un’opera d’arte e semplici scarabocchi che danneggiano, deturpano e la cui rimozione genera anche un impatto ambientale, essendo necessari dei prodotti chimici per pulire i muri. Per non parlare delle scritte razziste, antisemite, delle svastiche, o di tutte le volgarità che danneggiano a volte per anni palazzi o proprietà pubbliche. A tal proposito, da alcuni anni è persino possibile sottoscrivere abbonamenti coi quali si può ottenere la pulizia periodica dei muri, ottenendo uno sconto sul costo a metro quadro. In alternativa, molti condomini procedono all’assicurazione che è inserita in quella contro atti vandalici, e che solitamente prevede il rimborso per le spese di pulizia e ripristino.
La stima di Assoedilizia
Non è facile ottenere una stima esatta dei danni legati alle azioni indiscriminate di writers, che spesso raggiungono anche serrande, vetrine, sportelli bancomat ed edifici pubblici, ma Assoedilizia nel 2008 stimava nella sola città di Milano ben 30mila palazzi imbrattati, e danni per almeno 100 milioni di euro. Anche perché, almeno nel caso di autobus e treni, ripulirli ha anche il costo di tenere fermo il veicolo, e dunque ne causa l’interruzione del servizio, un danno indiretto ma che comunque ricade sull’intera comunità. Sempre parlando di treni, nel 2018 Trenord, società operante nel trasporto ferroviario della Lombardia, segnalava danni per 1,4 milioni di euro, con un aumento del 32% dei metri quadri ripuliti rispetto agli anni precedenti.