Quali sono le città più sicure per i bambini? Ecco la mappa della mobilità infantile in Europa

Strade scolastiche sicure, meno auto, più bici e aria pulita: non dovrebbe essere questo il minimo per ogni bambina e bambino che ogni giorno va a scuola? Eppure, secondo il nuovo report di “Streets for Kids, Cities for All Ranking Europe’s cities on child-friendly urba mobility” di Clean Cities, l’Italia arranca, mentre in Europa c’è...

Mag 14, 2025 - 17:10
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Quali sono le città più sicure per i bambini? Ecco la mappa della mobilità infantile in Europa

Strade scolastiche sicure, meno auto, più bici e aria pulita: non dovrebbe essere questo il minimo per ogni bambina e bambino che ogni giorno va a scuola? Eppure, secondo il nuovo report di “Streets for Kids,
Cities for All Ranking Europe’s cities on child-friendly urba mobility” di Clean Cities, l’Italia arranca, mentre in Europa c’è chi corre veloce verso un futuro a misura di piccoli cittadini.

Parigi detta il passo

La mobilità urbana a misura di bambino non è solo una questione di sicurezza stradale, ma un investimento nel futuro delle nostre città. Lo dimostra chiaramente la nuova classifica, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento le politiche di 36 città europee per valutare quanto siano realmente a misura di bambine e bambini. I risultati, presentati in concomitanza con la mobilitazione europea “Streets for Kids”, lanciano un chiaro messaggio: alcune città stanno compiendo passi da gigante per garantire ai più piccoli la possibilità di muoversi in autonomia, in sicurezza e in un ambiente salubre, mentre altre, tra cui le principali italiane, faticano a tenere il passo.

A primeggiare in questa inedita graduatoria è Parigi, che con una politica lungimirante e investimenti mirati è davanti anche a città come Amsterdam (2° posto) e Anversa (3°). La capitale francese ha conquistato il primo posto grazie a una combinazione virtuosa di fattori: una rete di piste ciclabili protette in rapida espansione, limiti di velocità urbana drasticamente ridotti e la creazione di numerose zone a traffico limitato o addirittura assente in prossimità degli istituti scolastici. Un approccio olistico che riconosce l’importanza di infrastrutture sicure e di un ambiente urbano pacificato per favorire la mobilità attiva dei bambini, a piedi o in bicicletta.

CleanCities strade sicure bambini

@CleanCities

L’Italia a due velocità

Il quadro che emerge per l’Italia è più complesso. Nessuna città italiana figura nella top 10, un campanello d’allarme che evidenzia un divario significativo rispetto alle realtà più virtuose d’Europa. Le migliori performance nazionali si registrano con Bologna (16ª), Milano (23ª) e Torino (24ª), seguite più distanziate da Firenze (29ª) e Roma (32ª).

CleanCities_strade_sicure bambini

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Analizzando i singoli indicatori, emergono luci e ombre. L’Italia si distingue positivamente per quanto riguarda le “strade scolastiche”, ovvero quelle vie adiacenti agli istituti primari dove il traffico viene regolamentato per garantire maggiore sicurezza negli orari di ingresso e uscita. Milano si posiziona addirittura al secondo posto a livello europeo per questo specifico indicatore, seguita da Torino (4ª) e Bologna (11ª). Anche Roma (16ª) mostra progressi in questo ambito. Tuttavia, è importante sottolineare che la classifica considera sia le chiusure temporanee che le pedonalizzazioni permanenti. Se si guarda solo a quest’ultime, Milano, Roma, Torino e Bologna rientrano comunque tra le prime dieci. Fanalino di coda per questo indicatore è Firenze, tra le dieci città analizzate a non aver ancora implementato alcuna strada scolastica.

Le note dolenti arrivano sul fronte della moderazione della velocità e delle infrastrutture ciclabili. Per quanto riguarda il limite di velocità urbana a 30 km/h, una misura raccomandata da OMS, OCSE e Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti per ridurre incidenti e inquinamento, Bologna si conferma la migliore tra le italiane (18ª), essendo stata la prima grande città del Paese ad adottare questa politica su gran parte della sua rete stradale. Seguono Firenze (24ª), Milano (30ª), Torino (31ª) e Roma (33ª), a testimonianza di un percorso ancora lungo da compiere.

Ancora più critica è la situazione relativa alle infrastrutture ciclabili in sede separata, considerate fondamentali per la sicurezza dei ciclisti più giovani. Roma si colloca tra le ultime tre città a livello europeo, mentre Milano, Firenze, Bologna e Torino si trovano nella parte medio-bassa della classifica, evidenziando la necessità di investimenti significativi per colmare questo gap infrastrutturale.

Genitori in prima linea per città più vivibili

Nonostante i ritardi a livello generale, il report di Clean Cities Campaign sottolinea come la pressione civica dal basso stia producendo risultati concreti, soprattutto nell’ambito delle strade scolastiche. Città come Milano, Roma e Torino, dove gruppi di genitori attivi si sono mobilitati per chiedere pedonalizzazioni permanenti, stanno vedendo i primi frutti di questo impegno. L’esperienza europea insegna che il coinvolgimento dei genitori è un motore potente per la trasformazione urbana, come dimostrano i casi di Londra, Parigi e Lione, dove l’attivismo è stato valorizzato dalle amministrazioni per implementare politiche ambiziose.

La mobilitazione “Streets for Kids”, che vede fino a fine maggio migliaia di bambine e bambini scendere in strada in 18 Paesi europei per chiedere strade scolastiche e zone a bassa velocità, rappresenta un segnale forte della crescente consapevolezza sull’importanza di ripensare gli spazi urbani a partire dalle esigenze dei più piccoli. In Italia, le oltre cento iniziative organizzate testimoniano un fermento dal basso che le amministrazioni non possono ignorare.

La sfida delle città italiane

La classifica di Clean Cities Campaign non è solo una fotografia dello stato attuale, ma un invito all’azione. Rendere le città più sicure, più sane e più vivibili per le bambine e i bambini significa migliorare la qualità della vita per tutti i cittadini. Come sottolinea Tim Gill, esperto di mobilità infantile, “una città che fa bene ai bambini fa bene a tutti“.

L’esempio di Parigi, con la sua visione politica chiara e i suoi investimenti strategici, dimostra che un cambiamento radicale è possibile. Anche in Italia, le esperienze positive di Bologna con “Città 30” e l’impegno di Milano e Roma sulle strade scolastiche indicano una direzione promettente. Tuttavia, è necessario un cambio di passo a livello nazionale, con investimenti più consistenti e una pianificazione di lungo periodo che metta al centro le esigenze dei più vulnerabili. La mobilitazione dei genitori e della società civile rappresenta una risorsa preziosa per spingere le amministrazioni verso politiche più coraggiose e lungimiranti, per trasformare le nostre città in veri e propri “luoghi per crescere”.

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