Prove di campo largo. L’unità è possibile. Almeno alle Regionali

Marche, Puglia, Campania: la strada è in discesa

Mar 26, 2025 - 08:34
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Prove di campo largo. L’unità è possibile. Almeno alle Regionali

Passa per le Regioni la possibilità di far rifiorire il campo largo di centrosinistra. Il che non è neanche una novità, vista la risaputa capacità di "tener separate le questioni locali da quelle nazionali" sempre rivendicata dal Pd e assecondata dagli alleati più o meno obtorto collo, dato il carattere sostanzialmente bipolare del voto sui governatori. Le sei elezioni regionali in programma nel 2025 si profilano perciò come l’ennesima occasione per ricominciare ad aggregare le forze politiche di opposizione che in Parlamento non riescono a trovare un indirizzo di marcia comune, a cominciare dalle questioni di politica internazionale ed europea che mandano in sofferenza la stessa maggioranza. Con il centrosinistra che punta a vincere in 4 regioni su 6.

Sui territori si lavora già da mesi. Se la Campania rimane in spasmodica attesa della decisione della Corte costituzionale del 9 aprile prossimo sul terzo mandato per il governatore Vincenzo De Luca impugnato dal governo, in Puglia, Marche, Toscana i giochi sono praticamente fatti. Nelle prime due l’accordo ad ampio spettro, da Avs ai centristi passando per Pd e 5 stelle, viaggia in discesa intorno alle candidature degli ex sindaci ed europarlamentari Matteo Ricci e Antonio Decaro. Ufficiosamente sicura anche la conferma di Eugenio Giani in Toscana. Non c’è corsa invece in Veneto, oggetto infatti di una disputa tutta interna alla maggioranza di governo tra la Lega del governatore uscente Luca Zaia e le aspirazioni del partito di Giorgia Meloni. Mentre la Valle d’Aosta non prevede l’elezione diretta del governatore.

I riflettori sono ovviamente puntati sulla Campania. Il 9 aprile la Consulta deciderà sull’impugnazione del governo, ma le possibilità che De Luca possa concorrere ancora sono date al lumicino. Ciò non toglie che il governatore vorrà dire la sua sulla successione. Soprattutto questo crea qualche suspence sulla candidatura Roberto Fico. L’ex presidente della Camera pentastellato gode di un sostanziale via libera da parte della segretaria dem Elly Schlein e di Giuseppe Conte. E nelle ultime settimane ha rimontato anche i sondaggi sfavorevoli, tanto che secondo Youtrend il campo largo sarebbe avanti 56,6 a 35,6%, con lui preferito al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale non sarebbe neanche dell’avviso di concorrere, anche se Matteo Renzi lo lusinga espressamente. Possibile che da parte moderata e di De Luca si cerchi di opporre a Fico una candidatura civica, ma il procuratore Raffaele Cantone ha già detto no. I dem campani di area riformista fanno comunque sapere che preferirebbero il deputato 5 Stelle Sergio Costa pur di osteggiare Fico.

Tutto in discesa invece in Puglia su Decaro, che riscontra anche il consenso di Azione. Come probabilmente anche Ricci nelle Marche. I due ex sindaci guideranno probabilmente il campo extra large. Mentre in Toscana l’ingombrante presenza renziana potrebbe lasciar fuori i 5 Stelle dalla coalizione di Giani. In Veneto, invece, il centrosinistra può solo offrire una candidatura sacrificale. Ma questa è un’altra storia.