Prime dimissioni per Trump dopo solo 100 giorni: Waltz via dopo lo scandalo della chat sull’attacco in Yemen

Lo scorso mese, il consigliere per la sicurezza Usa aveva creato una chat di gruppo in cui venivano condivisi i piani di guerra contro gli Houthi. Ma nella chat era finito anche un giornalista. Per la succesione si fa il nome dell'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff L'articolo Prime dimissioni per Trump dopo solo 100 giorni: Waltz via dopo lo scandalo della chat sull’attacco in Yemen proviene da Open.

Mag 1, 2025 - 17:38
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Prime dimissioni per Trump dopo solo 100 giorni: Waltz via dopo lo scandalo della chat sull’attacco in Yemen

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Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong lasceranno i loro incarichi alla Casa Bianca. Secondo la Cbs, che cita fonti a conoscenza della questione, l’annuncio delle dimissioni è atteso nelle prossime ore. Anche Politico ha confermato la notizia. Quelle di Waltz e del suo vice sarebbero le prime dimissioni per l’amministrazione Trump, dopo appena 100 giorni dall’insediamento.

Il giornalista nella chat sui piani di guerra in Yemen

Lo scorso mese, Waltz era finito sotto accusa dopo aver creato una chat su Signal, includendo per errore il direttore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg, rivelando il contenuto di una discussione riservata con alti funzionari della sicurezza nazionale sui piani per un attacco militare contro obiettivi Houthi in Yemen. Successivamente Goldberg ha pubblicato il suo resoconto, omettendo inizialmente i dettagli operativi. Dopo però che il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, la direttrice dell’Intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, e il direttore della Cia, John Ratcliffe, hanno negato che informazioni riservate fossero state condivise sulla chat, ha deciso di pubblicare anche quelle informazioni, che includevano la tempistica degli attacchi e i pacchetti di armi utilizzati.

La difesa di Trump

Dopo lo scansalo, il presidente Trump non aveva mai imposto le dimissioni a Waltz. Anzi, in pubblico aveva confermato il suo sostegno al suo collaboratore definendolo «un brav’uomo» che «ha imparato la lezione». Trump però deve aver cambiato idea, dopo che il nome di Waltz è stato coinvolto in altre vicende controverse che avrebbero esposto l’amministrazione Usa a pericolose fughe di notizie, soprattutto militari.

Il possibile successore

Secondo Politico, che cita fonti vicine alla Casa Bianca, i nomi di un possibile sostituto sarebbero stati discussi per diverse settimane. «Ma il progetto di rimuovere Waltz potenzialmente già questa settimana ha preso piede negli ultimi giorni». Secondo Politico, al momento una delle scelte principali da parte di Trump è l’inviato speciale Steve Witkoff. A lui sono stati affidati materialmente i negoziati con la Russia, oltre che con l’Iran, Hamas e il futuro di Gaza. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, interpellata da Politico al proposito ha sottolineato che «non risponderemo alle indiscrezioni di fonti anonime».

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