Primavera 2025 si sta dimostrando decisamente folle e matta dal punto di vista meteo, con un susseguirsi incessante di perturbazioni, piogge torrenziali e temporali violenti che stanno colpendo con forza tutta la Penisola Italiana. Dalla Val Padana alle coste del Tirreno, dalle vette alpine alla Sicilia, ogni angolo del Paese è stato interessato da fenomeni estremi e da un andamento atmosferico tutt’altro che lineare. A rendere questa stagione tanto instabile non è solo la variabilità tipica della Primavera, ma una combinazione complessa di elementi meteorologici che si intrecciano su più livelli, sia locali che globali. Ma come mai tutta questa instabilità? Uno dei principali responsabili della turbolenza meteo che stiamo vivendo in questo inizio di stagione è da ricercare nella persistenza di una disposizione barica sfavorevole sull’area del Mediterraneo centro-meridionale. I mesi di Marzo e Aprile sono stati dominati da un continuo rincorrersi tra saccature atlantiche e rimonte di Alta Pressione subtropicale, incapaci di imporsi stabilmente. Questa continua altalena ha lasciato campo libero al passaggio di fronti perturbati, spingendo correnti umide e instabili verso l’Italia. La conseguenza è stata un meteo contraddistinto da piogge frequenti, rovesci improvvisi e episodi temporaleschi con grandine e raffiche di vento anche intense. Il getto polare A influenzare in modo deciso le dinamiche meteo della Primavera 2025 c’è anche il comportamento del getto polare, ovvero quella fascia di venti molto forti che soffia in quota e che separa l’aria fredda delle latitudini settentrionali da quella più mite subtropicale. Durante le ultime settimane, questo flusso si è presentato particolarmente ondulato e instabile, agevolando la discesa di aria fredda proveniente dal Nord Europa. Tali irruzioni, impattando su masse d’aria più calda in risalita dal Nord Africa, hanno generato fortissimi contrasti termici. Proprio da questi scontri energetici hanno preso forma numerosi temporali di forte intensità, alcuni dei quali accompagnati da nubifragi, trombe d’aria e grandinate abbondanti. I mari son già troppo caldi! Non meno rilevante è il contributo delle temperature superficiali marine, che sia nel Mar Mediterraneo che nell’Oceano Atlantico stanno mostrando anomalie significative. Le acque, pur uscendo dall’Inverno ancora fresche, hanno evidenziato in diverse aree un surriscaldamento anomalo, che ha aumentato i tassi di evaporazione. Maggiore evaporazione significa più umidità disponibile in atmosfera, un carburante naturale per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi. In particolare, l’umidità in eccesso ha incrementato l’instabilità e reso i fenomeni più esplosivi del solito. Nel frattempo, sul fronte atlantico si è osservato il cosiddetto “cold blob”, ovvero un’anomalia di raffreddamento delle acque a nord dell’Oceano Atlantico, che ha avuto ripercussioni importanti sull’intera circolazione atmosferica dell’emisfero settentrionale. Cambiamenti climatici e clima sempre più estremo Un ulteriore elemento che va ad aggiungersi al quadro è l’influenza ormai costante del riscaldamento globale. Gli effetti del cambiamento climatico si stanno traducendo in un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteo estremi anche nella stagione primaverile. Fino a pochi anni fa, la Primavera in Italia era sinonimo di giornate miti, un progressivo aumento delle temperature e un passaggio dolce verso l’Estate. Oggi, invece, assistiamo sempre più spesso a ondate di calore premature, seguite da crolli termici improvvisi, passando per violenti episodi temporaleschi che sembrano più da stagione autunnale. Le fluttuazioni estreme tra giornate calde e periodi freddi rappresentano uno dei segnali più chiari di questa nuova fase meteorologica. Il corpo umano, l’agricoltura, gli ecosistemi e le infrastrutture devono ora fare i conti con un meteo sempre meno prevedibile. Ancora la dicotomia delle piogge La distribuzione delle perturbazioni non è stata uniforme. Il Nord Italia, soprattutto l’area tra Piemonte, Lombardia e Veneto, è stato spesso colpito da piogge abbondanti e temperature sotto la media del periodo. In Emilia-Romagna si sono registrati anche allagamenti locali, con fiumi ingrossati e fango in diversi centri abitati. Nel Centro Italia, invece, le fasi soleggiate sono state spesso interrotte da improvvisi temporali pomeridiani, con picchi termici che in alcune giornate hanno toccato anche i 25°C, salvo poi precipitare di 10 gradi nel giro di poche ore. Il Sud e le Isole Maggiori, come Sicilia e Sardegna, hanno vissuto condizioni più secche nella prima parte della stagione, ma nelle ultime settimane sono stati coinvolti da fronti instabili provenienti da ovest, con conseguenti temporali e colpi di vento. Venti forti e fenomeni violenti Un’altra caratteristica ricorrente di questa Primavera 2025 è stata la presenza di venti intensi, spesso associati al passaggio dei fronti perturbati. Raffiche superiori ai 70 km/h sono state registrate in più occasioni lungo le coste e sui rilievi appenninici. Questi venti hanno contribuito ad acuire la sensazione di freddo, pur in giornate di sole, e hanno causato danni a tetti, alberi e impianti agricoli. Cosa aspettarsi a breve Secondo le attuali tendenze meteo, anche il prosieguo della Primavera potrebbe essere caratterizzato da forti contrasti atmosferici. L’Anticiclone delle Azzorre, pur cercando di riaffacciarsi, potrebbe non riuscire a imporsi con decisione, lasciando spazio a ulteriori irruzioni fredde o perturbazioni atlantiche. L’Alta Pressione africana, invece, potrebbe cominciare a fare capolino solo verso la seconda parte di Maggio, ma il suo ingresso sarà probabilmente ostacolato da infiltrazioni instabili provenienti da nordovest. Il quadro meteo, cari lettori, resta dunque molto dinamico,
con un’alternanza continua tra giornate di sole e fasi di maltempo anche marcato.Primavera dal meteo impazzito