Prada riporta Versace in Italia. Un’operazione da 1,25 miliardi
Accordo definitivo per rilevare il 100% da Capri Holdings. L’ad Bertelli: nuovo capitolo, continuità al marchio

Il matrimonio tra due delle maison più prestigiose del lusso made in Italy è cosa fatta: ieri Prada ha annunciato ufficialmente l’acquisto di Versace dalla Capri Holding, che a sua volta l’aveva rilevato dalla famiglia Versace nel 2018 e dal fondo Blackstone per 1,85 miliardi di euro. Prada, col suo marchio e Miu Miu, crea così un polo del lusso made in Italy con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro, che pur in un contesto di rallentamento mondiale del settore, può essere competitivo le due big francesi Lvmh e Kering. Per comprare la maison della Medusa, fondata da Gianni Versace nel 1978, Prada pagherà in cash 1,25 miliardi di euro, cifra soggetta a aggiustamenti al closing, previsto nella seconda metà dell’anno.
"Siamo lieti di accogliere Versace nel gruppo Prada – ha sottolineato ieri Patrizio Bertelli, presidente e Ad del Gruppo Prada– e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale. Il nostro obiettivo è di dare continuità all’eredità di Versace". Quella di Prada è dichiaratamente una operazione di lungo periodo: "Versace ha un potenziale enorme. il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell’esecuzione – ha spiegato in conference call l’ad di Prada, Andrea Guerra –, L’evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua". Quindi il viaggio per l’integrazione "richiederà pazienza", sottolinea Guerra. L’integrazione nel Gruppo Prada richiederà "36-48 mesi per ottenere i primi risultati, dobbiamo lavorare sodo –, continua Guerra –. “Dobbiamo lavorare sulle fondamenta, avere pazienza ed essere disciplinati. Brand, immagine, creatività saranno le priorità" ha poi aggiunto. "È un progetto di brand e di ricavi non di costi", sottolinea.
Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo, ha sottolineato con forza come l’acquisizione possa portare valore: "Versace è una forza per il nostro gruppo perché non c’è sovrapposizione in creatività e clientela. Non c’è il rischio di rubarci clienti l’uno con l’altro. Ha un’estetica iconica, differente dai brand Prada e Miu Miu". Identità diverse che rimarranno ben distinte: è dichiaratamente escluso che Miuccia Prada diventi il direttore creativo di Versace. ruolo, che fino a fine marzo è stato ricoperto da Donatella Versace, che rimane ambassador del marchio. Dal primo aprile alla guida stilistica di Versace c’è Dario Vitale, cioè proprio l’ex designer di Miu Miu, il marchio più ’giovane’ di Prada che ha spinto di recente la crescita della casa di moda.
"Non faremo una rivoluzione del brand", sottolinea ancora Lorenzo Bertelli, assicurando che il proposito è riportare Versace sulla "strada del successo", con "normale evoluzione del brand". Sulle possibili, future sinergie, Bertelli ha sottolineato che il gruppo ha "una piattaforma in grado di lavorare per diversi brand, anche se il lavoro sarà lungo", e ha ricordato che il marchio Versace "è sempre stato riconosciuto come uno dei 5 principali marchi a livello globale". "Abbiamo tempo per fare la trasformazione", ma "abbiamo un forte know how, conosciamo i nostri limiti e i nostri punti di forza", ha concluso.
Dal canto sui John D. Idol, presidente e ad di Capri Holdings ha definito il gruppo Prada "l’azienda perfetta per guidare ulteriormente Versace nella sua prossima era di crescita e successo", chiarendo che Capri Holding ora punta a rafforzare la crescita a lungo termine dei suoi marchi Michael Kors e Jimmy Choo.