Piangere a 90: testo e significato del nuovo singolo di Blanco

Fonte: Instagram Blanchito È tornato. Dopo un anno di silenzio discografico e ben due dall’album Innamorato, Blanco riprende il microfono in mano con “Piangere a 90”. Scritto a quattro mani con Tananai e prodotto dal fidato Michelangelo, il suo nuovo singolo è il grido viscerale di Riccardo, una confessione a cuore aperto. Una canzone che prende le distanze dai riflettori per raccontare cadute, rinascite, fragilità e desideri di una leggerezza perduta. Indice "Piangere a 90" di Blanco: testo della canzone Significato del testo: tra scomode verità e ricordi Il videoclip: un angelo sospeso tra passato e presente "Piangere a 90" di Blanco: testo della canzone Ecco il testo completo: Sono stanco, son Riccardo, son di frettaC’è mia mamma a casa che mi aspettaSono Blanco, sono stato pure in vettaHo toccato il cielo e il dito si raffreddaNon ho firmato per una vita in direttaOgni donna che ho abbracciato non l’ho strettaNon sento più il brividoOra c’ho [?] E io dovevo dirtelo ma dirtelo di panciaNon puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbraE mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanzaMi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90Quindi non c’è limitePossan cullarteloTi amo, sei stranaTorni a sorridereEra quello che mi interessava Anche una scusa non regge piùIo sono questo, mi hai scelto tuIo sono quello che il bello lo calpestaIo sono questo, una bambola di pezzaUno tra tanti nell’occhio del cicloneNon arrabbiarti, quel fiore era un palloneUno di quelli che bucherà un signoreE fingere, vincere, vincereNon è destinazione E io dovevo dirtelo ma dirtelo di panciaNon puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbraE mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanzaMi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90E quindi non c’è limitePossan cullarteloTi amo, sei stranaTorni a sorridereEra quello che mi interessava Significato del testo: tra scomode verità e ricordi "Piangere a 90" è una riflessione sincera sul successo, sulle aspettative e su come si cambi crescendo. Blanco - o Riccardo - si mette a nudo e racconta le sue contraddizioni, le sue cadute e le sue ferite aperte. Tra le righe si leggono riferimenti velati ma pungenti, come quelli relativi a ciò che successe sul palco di Sanremo 2023: “Io sono quello che il bello lo calpesta / Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone”. Un modo per raccontare di quel suo momento, ma anche per dire: “Sbaglio, ma sono umano”. Il brano è una confessione emotiva, una presa di coscienza, ma anche una richiesta d’ascolto autentico: guardare oltre il personaggio per vedere la persona. Il videoclip: un angelo sospeso tra passato e presente Il videoclip firmato dal collettivo Broga’s è un’estensione visiva del brano. Blanco appare tormentato e fragile, in bilico su un piedistallo metaforico che lo espone e lo isola. L’atmosfera è rarefatta, quasi sospesa tra sogno e realtà. La citazione è chiara: si rifà al personaggio di Damiel, l’angelo del film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders. Blanco ripensa anche a sé stesso bambino, il Riccardo spensierato di un tempo, e sembra cercare un ponte tra quella libertà e la complessità dell’adulto.

Mag 9, 2025 - 17:28
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Piangere a 90: testo e significato del nuovo singolo di Blanco
blanco nuovo singolo
Fonte: Instagram

Blanchito È tornato. Dopo un anno di silenzio discografico e ben due dall’album Innamorato, Blanco riprende il microfono in mano con “Piangere a 90”. Scritto a quattro mani con Tananai e prodotto dal fidato Michelangelo, il suo nuovo singolo è il grido viscerale di Riccardo, una confessione a cuore aperto. Una canzone che prende le distanze dai riflettori per raccontare cadute, rinascite, fragilità e desideri di una leggerezza perduta.

Indice

  1. "Piangere a 90" di Blanco: testo della canzone
  2. Significato del testo: tra scomode verità e ricordi
  3. Il videoclip: un angelo sospeso tra passato e presente

"Piangere a 90" di Blanco: testo della canzone

Ecco il testo completo:

Sono stanco, son Riccardo, son di fretta
C’è mia mamma a casa che mi aspetta
Sono Blanco, sono stato pure in vetta
Ho toccato il cielo e il dito si raffredda
Non ho firmato per una vita in diretta
Ogni donna che ho abbracciato non l’ho stretta
Non sento più il brivido
Ora c’ho [?]

E io dovevo dirtelo ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90
Quindi non c’è limite
Possan cullartelo
Ti amo, sei strana
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava

Anche una scusa non regge più
Io sono questo, mi hai scelto tu
Io sono quello che il bello lo calpesta
Io sono questo, una bambola di pezza
Uno tra tanti nell’occhio del ciclone
Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone
Uno di quelli che bucherà un signore
E fingere, vincere, vincere
Non è destinazione

E io dovevo dirtelo ma dirtelo di pancia
Non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra
E mi hai chiamato un taxi, è arrivata un’ambulanza
Mi hai detto che hai scoperto che si piange anche a 90
E quindi non c’è limite
Possan cullartelo
Ti amo, sei strana
Torni a sorridere
Era quello che mi interessava

Significato del testo: tra scomode verità e ricordi

"Piangere a 90" è una riflessione sincera sul successo, sulle aspettative e su come si cambi crescendo. Blanco - o Riccardo - si mette a nudo e racconta le sue contraddizioni, le sue cadute e le sue ferite aperte.

Tra le righe si leggono riferimenti velati ma pungenti, come quelli relativi a ciò che successe sul palco di Sanremo 2023: “Io sono quello che il bello lo calpesta / Non arrabbiarti, quel fiore era un pallone”.

Un modo per raccontare di quel suo momento, ma anche per dire: “Sbaglio, ma sono umano”.

Il brano è una confessione emotiva, una presa di coscienza, ma anche una richiesta d’ascolto autentico: guardare oltre il personaggio per vedere la persona.

Il videoclip: un angelo sospeso tra passato e presente

Il videoclip firmato dal collettivo Broga’s è un’estensione visiva del brano. Blanco appare tormentato e fragile, in bilico su un piedistallo metaforico che lo espone e lo isola. L’atmosfera è rarefatta, quasi sospesa tra sogno e realtà. La citazione è chiara: si rifà al personaggio di Damiel, l’angelo del film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders. Blanco ripensa anche a sé stesso bambino, il Riccardo spensierato di un tempo, e sembra cercare un ponte tra quella libertà e la complessità dell’adulto.