PFAS in Veneto: chiesti oltre 121 anni di carcere per gli imputati del processo Miteni per disastro ambientale
Ammonta a più di 120 anni la richiesta totale di pena per 9 dei 15 imputati al processo Miteni. In corso nella Corte d’assise del Tribunale di Vicenza, è uno dei casi di inquinamento più gravi della storia italiana e una delle più estese contaminazioni da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) al mondo, che ha esposto...

Ammonta a più di 120 anni la richiesta totale di pena per 9 dei 15 imputati al processo Miteni. In corso nella Corte d’assise del Tribunale di Vicenza, è uno dei casi di inquinamento più gravi della storia italiana e una delle più estese contaminazioni da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) al mondo, che ha esposto al rischio circa 350 mila persone.
La pubblica accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Paolo Fietta, ha chiesto condanne per un ammontare complessivo di 121 anni e 6 mesi. Alla sbarra 15 manager che si sono succeduti negli anni alla guida dell’azienda di Trissino accusata di avere inquinato con i PFAS vaste aree del territorio tra le province di Vicenza, Verona e Padova.
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In questi giorni in aula si è svolta la requisitoria dell’accusa, terminata con la richiesta di assoluzione per Maki Hosoda, Kenij Ito, Mario Fabris, Davide Drusian, Mauro Cognolato, Mario Mistrorigo. Il quadro accusatorio, a vario titolo, sottolinea avvelenamento dell’acqua, disastro, inquinamento ambientale: dai vecchi ai nuovi composti GEnX e C6o4.
I PFAS in Veneto
Scoperta nel 2013 da un’indagine del CNR-IRSA, la contaminazione da PFAS tra le province di Verona, Vicenza e Padova ha fatto risalire all’attenzione pubblica la pericolosità di queste sostanze artificiali – note anche come “inquinanti eterni” perché non si degradano nell’ambiente – che si accumulano nel corpo umano e possono causare diverse patologie, tra cui alcune forme tumorali.
Tutti erano consapevoli dell’inquinamento della falda che si propagava tra le province di Vicenza, Verona e Padova – spiega il PM Blattner – ma alcuni non tanto da incidere sulle scelte da prendere.
Infine, c’è anche il reato di bancarotta fraudolenta per cui la società Fallia Miteni è ritenuta responsabile: 125 mila euro di condanna, più la confisca di 437mila. Stessa somma, quest’ultima, da confiscare anche a tre imputati, ex vertici Icig.
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