Petrolio: Goldman Sachs rivede al ribasso le stime e L’Opec aumenta la produzione
Goldman Sachs ha ridotto i target price del petrolio per il 2025 e il 2026, indicando un contesto più fragile a causa di due fattori principali: l’aumento della produzione annunciato dall’OPEC+ e le nuove misure commerciali adottate dagli Stati Uniti. Secondo la banca d’affari, questi elementi potrebbero trascinare l’economia globale in una fase recessiva. Nel... Leggi tutto

Goldman Sachs ha ridotto i target price del petrolio per il 2025 e il 2026, indicando un contesto più fragile a causa di due fattori principali: l’aumento della produzione annunciato dall’OPEC+ e le nuove misure commerciali adottate dagli Stati Uniti. Secondo la banca d’affari, questi elementi potrebbero trascinare l’economia globale in una fase recessiva.
Nel dettaglio, le nuove stime prevedono che nel 2025 il Brent si attesterà in media a 69 dollari al barile, in calo del 5,5% rispetto alle precedenti previsioni. Per il WTI, il taglio è del 4,3%, con una media stimata di 66 dollari al barile.
Goldman Sachs ha poi rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita della domanda globale. Per il 2025, la previsione scende da 900.000 a 600.000 barili al giorno. Per il 2026, l’incremento atteso è di 700.000 barili al giorno.
Nel frattempo però, il future sul Brent è sceso fino a violare anche i 65 dollari per barile e quello sul WTI è scivolato al di sotto dei 61 dollari. Ribassi che, oltre ai timori recessivi a causa dell’introduzione dei dazi Usa, fanno seguito all’annuncio dell’OPEC+ che ha comunicato l’intenzione di aumentare la produzione di greggio a partire da maggio. Otto Paesi membri – tra cui Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman – porteranno la produzione complessiva a +411.000 barili al giorno, ben oltre i 135.000 previsti inizialmente. La decisione, inaspettata dai mercati, prevede una sorta di “accelerazione” dei prossimi tre aumenti mensili concentrati già da maggio, mettendo ulteriore pressione sul prezzo del petrolio.
La fase di instabilità per il petrolio, dunque, sembra destinata a proseguire, con conseguenze che potrebbero riflettersi ben oltre il breve termine.
Il trend del petrolio Wti nel medio termine