Perché le balene vivono così a lungo? Svelato finalmente il loro “trucco” (che però potrebbe metterle a rischio)
Le balene, insieme ad altri animali marini, sono note per la loro straordinaria longevità, ma solo recentemente la scienza ha iniziato a spiegare in modo dettagliato il motivo di questa caratteristica. Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, la chiave si trova nella transizione evolutiva che questi animali hanno compiuto milioni di anni fa,...

Le balene, insieme ad altri animali marini, sono note per la loro straordinaria longevità, ma solo recentemente la scienza ha iniziato a spiegare in modo dettagliato il motivo di questa caratteristica. Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, la chiave si trova nella transizione evolutiva che questi animali hanno compiuto milioni di anni fa, passando dalla terraferma all’ambiente marino.
Questo passaggio ha comportato un rallentamento del ritmo di vita, un fenomeno che ha portato a strategie riproduttive più lente: maturazione tardiva, bassa fecondità e lunghi intervalli tra una nascita e l’altra. Se da un lato queste strategie permettono una vita più lunga, dall’altro rendono questi animali più vulnerabili agli impatti umani come l’inquinamento, i cambiamenti climatici e le collisioni con imbarcazioni.
Una lenta evoluzione per affrontare le sfide del mare
Il team di ricerca – guidato dal CREAF e dall’Istituto di Biologia Evolutiva (IBE) – ha analizzato le trasformazioni avvenute nel corso di milioni di anni. Il mare rappresenta un ambiente ostile, dove è difficile trovare cibo e sopravvivere. Per affrontare queste difficoltà, le specie marine hanno sviluppato adattamenti fisiologici e comportamentali che aumentano la probabilità di sopravvivere nel lungo termine.
Ad esempio, animali come l’albatros sfruttano le correnti d’aria per planare per migliaia di chilometri con uno sforzo minimo, mentre i cetacei come i delfini e le orche hanno evoluto grandi cervelli e complesse strategie cooperative per catturare le prede. Queste capacità richiedono molto tempo per svilupparsi, ma una volta consolidate, garantiscono un vantaggio evolutivo enorme.
Una lentezza che oggi diventa un rischio
Paradossalmente, le stesse caratteristiche che hanno reso vincenti le balene e altri animali marini ora rappresentano un fattore di rischio. Il loro ritmo lento di crescita e riproduzione rende difficile recuperare le popolazioni in calo. Eventi come reti da pesca, rumore sottomarino o sversamenti di petrolio possono causare gravi danni a specie che non riescono ad adattarsi velocemente.
Lo studio, guidato da Daniel Sol, evidenzia che l’evoluzione di vite lente non dipende solo dalla dimensione corporea o dal metabolismo, ma anche dalla necessità di adattarsi a nuovi habitat. E oggi, proprio questa lentezza rischia di compromettere la sopravvivenza di specie uniche e millenarie.
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Fonte: Nature Communications
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