Pensioni: istruzioni INPS e Ministero del Lavoro per attuare le novità 2025

Nuova circolare operativa con le indicazioni per applicare le disposizioni normative in Manovra 2025 in tema di pensioni che sono di immediata operatività.

Mar 7, 2025 - 10:00
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Pensioni: istruzioni INPS e Ministero del Lavoro per attuare le novità 2025

Con la Circolare n. 53 del 5 marzo 2025, l’INPS pubblica le regole operative per l’attuazione delle misure in tema di pensioni inserite nella Legge di Bilancio 2025. Il provvedimento di prassi è stato condiviso con il Ministero del Lavoro e focalizza sulle novità di immediata applicazione, ossia sulle misure pensionistiche che non richiedono decreti attuativi.

Pensioni in Manovra 2025: le misure già operative

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una serie di modifiche rilevanti per il sistema pensionistico italiano, con particolare attenzione ai lavoratori autonomi e ai dipendenti pubblici. Le disposizioni comprendono ad esempio modifiche ai requisiti per l’accesso alla pensione anticipata, la proroga dell’APE Sociale e l’incremento delle pensioni minime. Ma non solo.

  • Il comma 162, lettera b) modifica i limiti ordinamentali per i dipendenti pubblici.
  • Il comma 172 abroga il divieto di cumulo per la reversibilità.
  • Il comma 173, lettera a) estende il diritto alla pensione anticipata “Opzione Donna”.
  • Il comma 174 estende il diritto alla pensione anticipata flessibile (Quota 103).
  • I commi 175 e 176 prorogano la scadenza dell’indennità APE Sociale.
  • Il comma 177 riconosce l’incremento delle pensioni minime.
  • Il comma 178 aumenta per il 2025 la maggiorazione sociale dei pensionati.
  • Il comma 179 potenzia la riduzione del requisito anagrafico per la pensione delle madri.

Esploriamo nel dettaglio queste modifiche pensionistiche, già operative, alla luce della nuova Circolare.

Modifica limiti ordinamentali per dipendenti pubblici

Una delle principali novità riguarda i dipendenti pubblici, per i quali sono stati modificati i limiti ordinamentali per l’accesso alla pensione. Il comma 162 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2025 ne prevede l’elevazione, con equiparazione ai requisiti anagrafici per il raggiungimento del trattamento di vecchiaia. In pratica, se i requisiti anagrafici sono inferiori al limite fissato dalla legge, si applica il requisito anagrafico per il raggiungimento della pensione di vecchiaia come definito dalla Legge n. 207 del 2024.

Questa modifica si applica ai lavoratori dipendenti pubblici che rientrano nell’ambito del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e ha un impatto diretto sui requisiti di pensionamento per i futuri pensionati della PA.

In caso di dimissioni intervenute a partire dal 2025, in presenza di un’età pari o superiore a 65 anni ma inferiore a 67, le quote di pensione calcolate con il sistema retributivo sono determinate con le aliquote di rendimento di cui all’Allegato II della Legge di Bilancio 2024. Un altro chiarimento della Circolare riguarda una disposizione della Manovra 2024 che trova applicazione quest’anno:

Ai sensi dell’articolo 1, commi da 157 a 159, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di Bilancio 2024), le quote di pensione liquidate con il sistema retributivo e riferite ad anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995  per gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari e ai coadiutori (CPUG) sono calcolate con le aliquote di rendimento di cui all’Allegato II della medesima legge di Bilancio 2024.

Reversibilità autonomi con i contributi AGO

Un’altra novità significativa riguarda l’abrogazione dell’articolo 2-ter del decreto-legge n. 30 del 1974, che disciplinava l’utilizzazione dei contributi accreditati nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. La disciplina abrogata rimane tuttavia in vigore per le domande di pensione presentate dai pensionati e dai superstiti di pensionato entro il 31 dicembre 2024.

Con la Legge di Bilancio 2025, è stata introdotta la possibilità per i pensionati delle gestioni speciali di utilizzare i contributi AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) anche per la pensione di reversibilità di coltivatori diretti, artigiani, commercianti e i superstiti di questi soggetti.

La pensione a carico delle gestioni speciali sarà revocata al momento della liquidazione della pensione AGO ma sarà possibile ottenere un supplemento di pensione a seguito di questa modifica.

Pensione anticipata Opzione Donna

La Legge di Bilancio 2025 ha esteso la possibilità di accedere alla pensione anticipata “Opzione Donna“, introducendo una proroga dei termini per la maturazione dei requisiti. L’opzione permette alle lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di anzianità contributiva e un’età minima di 61 anni di andare in pensione anticipata, ma solo con il sistema contributivo. La novità riguarda l’estensione della possibilità di accesso fino al 31 dicembre 2024.

Le lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro questa data possono accedere alla pensione anticipata con un’età ridotta, che dipende dal numero di figli, arrivando a una riduzione del requisito anagrafico di due anni per ogni figlio.

Pensione anticipata flessibile Quota 103

Nel 2025, i lavoratori con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi potranno accedere alla pensione anticipata flessibile. Questo beneficio – meglio noto come Quota 103 – permette l’accesso alla pensione anticipata con una decorrenza flessibile, che dipende dal tipo di lavoro svolto e dalle modalità di calcolo del trattamento pensionistico.

L’importo della pensione anticipata flessibile è determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo e il trattamento massimo mensile non potrà superare quattro volte il trattamento minimo INPS previsto dalla normativa.

Il trattamento decorre trascorsi 7 mesi dalla maturazione dei requisiti per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle pubbliche Amministrazioni e per i lavoratori autonomi e 9 mesi per i dipendenti pubblici. Pertanto, la decorrenza della pensione non può essere anteriore, rispettivamente, al 2 ottobre o al 1° novembre 2025.

Proroga dell’APE Sociale

La Manovra ha prorogato l’applicazione dell’APE Sociale fino al 31 dicembre 2025. L’indennità è destinata ai lavoratori che si trovano in condizioni di difficoltà economica, come disoccupazione, invalidità, caregiving o lavoro in settori gravosi.

Per i lavoratori che accedono all’APE Sociale non è prevista l’incumulabilità con altri redditi derivanti da lavoro dipendente o autonomo, con l’eccezione di redditi occasionali fino a un limite di 5.000 euro lordi annui.

I soggetti interessati possono fare domanda di riconoscimento del diritto entro il 31 marzo, il 15 luglio e, comunque, non oltre il 30 novembre 2025.

Incremento delle pensioni minime

Nel quadro delle misure a favore dei pensionati, l’incremento delle pensioni minime è previsto anche per il biennio 2025-2026. L’articolo 1, comma 177 della Legge di Bilancio 2025 stabilisce un aumento del 2,2% per il 2025 e 1,3% per il 2026. Questi aumenti sono destinati a coloro che percepiscono pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS.

Aumento maggiorazione sociale

L’articolo 1, comma 178 della Legge di Bilancio prevede, per il solo 2025, un aumento della maggiorazione sociale per i pensionati che si trovano in condizioni economiche disagiate.

Questo incremento (riconosciuto d’ufficio) è pari a 8 euro mensili e riguarda i pensionati con un reddito inferiore a una soglia stabilita annualmente e viene riconosciuto automaticamente a coloro che già beneficiano di tale maggiorazione, regolamentata dall’articolo 1 della legge 29 dicembre 1988, n. 544 e dall’articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448.

Aumenta anche a 104 euro annui il limite reddituale massimo oltre il quale l’incremento non è riconosciuto.

Riduzione requisito anagrafico per lavoratrici madri

Una delle modifiche più rilevanti riguarda le lavoratrici madri, a cui è stata estesa la riduzione del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

L’articolo 179 della Legge di Bilancio 2025 innalza la riduzione del requisito da dodici a sedici mesi per le madri con quattro o più figli, permettendo loro di andare in pensione in anticipo.