Pensione integrativa. Il jolly salva giovani: "Ecco perché aderire già al primo contratto"

Renzoni (Inca Cgil Toscana): "Il sistema si regge su un patto generazionale. Ma per la terza età è utile un tesoretto aggiuntivo che matura anche interessi".

Apr 28, 2025 - 03:58
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Pensione integrativa. Il jolly salva giovani: "Ecco perché aderire già al primo contratto"

"Il nostro sistema previdenziale pubblico si basa su un patto generazionale: le pensioni vengono pagate con i contributi dei lavoratori dipendenti di oggi", sostiene Sandro Renzoni del patronato Inca della Cgil Toscana. Verissimo, con le riforme quadro degli anni ’90 al primo pilastro della previdenza pubblica se n’è affiancato un secondo complementare. La pensione integrativa coi tempi che corrono è diventata non attuale, di più. In certi casi persino obbligatoria per rimpolpare assegni di base bassini: guardando alle ultime rilevazioni Istat (2021) l’importo medio annuo delle pensioni pubbliche di anzianità e vecchiaia è 18.749 euro con circa 440mila i pensionati che continuano a lavorare. Allora disporre di un tesoretto accumulato ’sblocca’ più agilmente il mantenimento di un tenore di vita simile a quello tenuto durante l’attività lavorativa. In prospettiva, la previdenza complementare aiuta ad accorciare il gap esistente tra l’ultimo stipendio e l’assegno pensionistico.

Renzoni, il tema è indubbiamente nazionale, ma quanti fiorentini si presentano agli sportelli del patronato per avere informazioni sulla pensione integrativa? "L’argomento è ormai sdoganato e gettonato. Una persona in sede di assunzione, ha davanti a sè delle opzioni. Il nostro compito è quello di stimolare già alla firma del contratto ad aderire alla prevenzione complementare".

Con assegni stagnanti, la tendenza al fondo integrativo è in aumento? "Certamente sì, in patronato spieghiamo proprio la convenienza ad aderire. Anche per una questione di tutela dei lavoratori in un rapporto subordinato col proprio datore. Se il dipendente opta per la pensione integrativa, versa il suo 1 o 2% del suo stipendio direttamente sul fondo. E il datore, per legge, è tenuto a fare lo stesso. C’è una riflessione di fondo da fare, però...".

Quale sarebbe? "È sempre difficile comprendere l’importanza di gestire per tempo la nostra terza età. Ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro dico: parliamone. Anche perché spesso le pensioni di oggi non sono più quelle di ieri. I giovani guardano a quelle dei loro nonni, senza pesare gli effetti biennali delle rivalutazioni delle pensioni. Che via via si svalutano con il calo dei coefficienti di rendimento. Ecco che, in questo quadro, la previdenza complementare è lo strumento perfetto per accantonare un piccolo ’conticino’ che negli anni matura interessi".

Quali tipologie di pensioni integrative si rivelano più remunerative? "Quella più gettonata è la contro-interessata. È una tipologia di rendita che assicura un pagamento periodico all’aderente finché è in vita e in caso di morte garantisce la restituzione agli eredi beneficiari designati dell’eventuale capitale residuo. Questa forma di pensione è particolarmente utile per garantire una fonte di reddito per tutta la vita e per proteggere i familiari in caso di decesso".

Francesco Ingardia