Il segno dei pontefici su Perugia . Tombe, morti misteriose e conclavi. Con l’eredità della Rocca Paolina

I resti di Benedetto XI sono conservati a San Domenico. Innocenzo III, Urbano IV e Martino IV sepolti in Duomo. Lo scrittore Nicoletti: "La presenza dei Papi ha influito molto sulla storia e l’economia cittadina".

Apr 26, 2025 - 05:35
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Il segno dei pontefici su Perugia . Tombe, morti misteriose e conclavi. Con l’eredità della Rocca Paolina

La cronaca dei conclavi, della presenza e delle morti dei pontefici che si sono susseguiti nei secoli rimane scritta anche nei luoghi. E a Perugia le testimonianze non mancano. Ma quali influssi ha avuto, nei secoli, il potere papale sull’assetto urbano, economico e sociale della città e dell’Umbria stessa? Marco Nicoletti, scrittore e giornalista, nel suo libro “La Perugia dei papi“ (Intermedia edizioni) passa in rassegna le figure di alcuni pontefici che hanno intrecciato il loro destino con quello dell’Augusta: Onorio III, Clemente IV, Celestino V, Giulio II, Paolo III e Leone XIII.

"Di ognuno - riassume Nicoletti – nel volume viene tratteggiato un rapido ritratto, mettendone in evidenza i legami con Perugia, città in cui, tra l’altro, si svolsero ben cinque conclavi. Ecco dunque che si dipano le personalità di questi successori di Pietro, personaggi emblematici di un Rinascimento contraddistinto da mecenatismo e nepotismo, ma anche da dissolutezze sconcertanti o di un’epoca moderna caratterizzata dallo scontro tra Vaticano e il neonato Stato unitario. Un segno indelebile nella storia e nell’architettura di Perugia lo ha lasciato poi Paolo III Farnese, vera personificazione del nepotismo. Fece costruire dal Sangallo la Rocca Paolina, emblema del potere pontificio sulla città, dopo aver raso al suolo le case e le torri dei Baglioni, al termine della cosiddetta “Guerra del sale”, che mise in ginocchio la città e la marchiò per sempre".

Perugia è stata terra di conclavi (una lapide nel chiostro di san Lorenzo ricorda i cinque papi eletti tra le mura dei nostri conventi, tra cui Celestino V, il “papa del gran rifiuto“) ma anche di morti, alcune sospette. Qui terminarono i loro giorni quattro pontefici. Le tracce dei loro resti mortali a San Domenico e nella Cattedrale di San Lorenzo. Al Papa domenicano beato Benedetto XI, è dedicato uno splendido monumento funebre medievale nella chiesa del suo ordine, e un piccolo museo ricco di tesori. Innocenzo III, Urbano IV e Martino IV hanno avuto invece sepoltura in Duomo. E poi gli intrighi, i complotti, i veleni: Innocenzo III (1216), Urbano IV (1264) e Martino IV (1285) ci lasciarono le penne, pare, per indigestione delle rinomate anguille del Trasimeno; Benedetto XI (1304) forse fu avvelenato con “l’acquetta di Perugia”, pozione micidiale a base di acetato di piombo, inventata dai francesi.

Silvia Angelici