Paura in una base in Antartide: un membro dell’equipaggio ha aggredito il capo missione
Un episodio di aggressione ha scosso la base di ricerca sudafricana SANAE IV, situata nell’entroterra dell’Antartide, a circa 150 chilometri dalla costa ghiacciata e a 4.000 chilometri dal Sudafrica. La denuncia è stata presentata il 27 febbraio da un membro dell’equipaggio, che ha segnalato un comportamento minaccioso da parte di un collega, descritto come “profondamente...

Un episodio di aggressione ha scosso la base di ricerca sudafricana SANAE IV, situata nell’entroterra dell’Antartide, a circa 150 chilometri dalla costa ghiacciata e a 4.000 chilometri dal Sudafrica. La denuncia è stata presentata il 27 febbraio da un membro dell’equipaggio, che ha segnalato un comportamento minaccioso da parte di un collega, descritto come “profondamente disturbante”. L’episodio ha generato un clima di paura tra gli occupanti della base, che attualmente ospita nove persone tra scienziati, tecnici e un medico.
Secondo quanto riportato, la tensione è nata da un cambio nella programmazione delle attività deciso dal capo missione, che avrebbe richiesto una variazione dovuta alle condizioni meteorologiche. Questo avrebbe scatenato la reazione violenta di un membro della squadra, che avrebbe minacciato di morte il superiore e successivamente lo avrebbe aggredito fisicamente. Il governo sudafricano ha confermato l’accaduto, precisando che l’episodio non ha avuto una natura sessuale.
Le condizioni di isolamento sono molto dure
Le condizioni di isolamento estremo in Antartide mettono a dura prova l’equilibrio psicologico delle persone che vi risiedono. Durante l’inverno, che inizia a marzo e si protrae fino a ottobre, le temperature rigide, la totale oscurità e i forti venti rendono impossibili la navigazione e i voli di evacuazione.
Per questo motivo la gestione dei conflitti interni è essenziale per la sopravvivenza della comunità. Le missioni invernali, come quella in corso a SANAE IV, sono tra le più difficili, poiché i partecipanti devono affrontare mesi di convivenza forzata in spazi limitati senza possibilità di lasciare la base.
Il governo sudafricano ha attivato il proprio piano d’emergenza, coinvolgendo mediatori professionisti per ristabilire un clima sereno tra i membri dell’equipaggio. L’aggressore, sottoposto a una nuova valutazione psicologica, si è scusato con il capo missione e ha accettato di partecipare a un percorso di riconciliazione. Per il momento non è prevista un’evacuazione, anche perché logisticamente complessa.
Incidenti simili si sono già verificati nelle basi antartiche. Nel 2018 un uomo accoltellò un collega nella stazione russa di Bellingshausen, mentre nel 2017, nella base sudafricana di Marion Island, un tecnico attaccò un compagno con una padella e devastò la sua stanza con un’ascia. Episodi che sottolineano l’importanza della selezione psicologica degli equipaggi, necessaria per prevenire conflitti in ambienti estremi come l’Antartide.
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