Patto di stabilità sospeso in caso di guerra commerciale, il piano Giorgetti

La riunione dell'Ecofin ha escluso una sospensione del patto di stabilità, ma Giorgetti la ritiene comunque possibile in caso di disastro economico causato dai dazi

Apr 12, 2025 - 15:08
 0
Patto di stabilità sospeso in caso di guerra commerciale, il piano Giorgetti

Si è svolto a Varsavia, in Polonia, l’Ecofin, la riunione dei ministri dell’Economia, delle Finanze e del Tesoro dei Paesi membri dell’Unione europea. A conclusione del vertice, il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis ha ribadito che non ci sono le condizioni per sospendere il Patto di stabilità.

Il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha però sottolineato che, in caso di disastro economico dovuto alla guerra commerciale, le regole europee sul debito sarebbero sospese in automatico. Il titolare del dicastero delle Finanze ha anche ribadito l’impegno italiano all’aumento alle spese militari.

Cosa ha detto Giorgetti

Le dichiarazioni di Giorgetti non sono una diretta contraddizione di quelle di Dombrovskis. Sono sembrate piuttosto un modo di ricordare che, nello stesso Patto di stabilità, sono contemplate circostanze in cui le regole di bilancio per i Paesi membri dell’Unione europea vengono automaticamente sospese.

Se sono vere le previsioni disastrose per le conseguenze della politica commerciale e si va verso la recessione, a quel punto mi sembra abbastanza scontata la clausola generale. Se invece queste queste conseguenze disastrose non ci saranno, perché questa guerra commerciale non parte, evidentemente l’articolo 25 non sarà attivato.

Dombrovskis aveva affermato poco prima che l’Unione europea, almeno per il momento, non vede l’economia del blocco andare verso una recessione, nonostante i dazi. L’impatto sul Pil dell’Ue, anche in caso di permanenza dei dazi americani, dovrebbe essere dello 0,6%. Gli Usa soffrirebbero molto di più, rischiando un impatto del 3,6%.

Come si sospende il Patto di stabilità

Il Patto di stabilità è la normativa europea che obbliga i Paesi membri a mantenere certi parametri di bilancio e di debito per poter far parte del blocco. I due parametri più importanti sono quelli che stabiliscono il rapporto deficit/Pil massimo (3%) e il rapporto debito/Pil massimo (60%).

L’Italia ha un rapporto deficit/Pil del 3,4% e un debito che rappresenta il 135% del Pil. Per questa ragione è costretta, dal Patto di stabilità, a una politica molto rigorosa sui conti pubblici. L’articolo 25 del trattato sul Patto di stabilità prevede però che, in caso di gravissime crisi economiche in cui è richiesto l’intervento dello Stato, queste norme possano essere sospese. È quello che è successo durante il Covid-19.

Il Patto di stabilità è fondamentale per il funzionamento dell’Unione europea. Perché l’Ue possa essere un’entità finanziaria affidabile, e mettere a disposizione degli Stati piani come il Pnrr, ogni sua componente deve essere solida. Gli Stati membri devono quindi garantire un debito sostenibile.

L’aumento delle spese per la difesa

A margine dell’Ecofin, Giorgetti è anche tornato sul tema delle spese per la Difesa. L’Italia è uno dei pochi Paesi Nato che ancora non spende almeno il 2% del Pil nel proprio esercito e negli altri sistemi di sicurezza nazionale, e con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca la pressione su questo fronte è molto aumentata.

Il ministro dell’Economia ha assicurato che il nostro Paese raggiungerà il parametro minimo chiesto dall’alleanza atlantica senza sforare i vincoli di bilancio. In questo modo, potrebbe approfittare degli investimenti supportati dal piano di riarmo europeo, che dovrebbero essere in parte in deroga al Patto di stabilità, per rafforzare ulteriormente la propria struttura di sicurezza nazionale.