Il punto sugli investimenti nelle start-up dell’agrifood-tech italiano

Un ecosistema alle prese con una sorta di ricambio generazionale, i cui frutti si vedranno tra qualche anno. Se ne è parlato a Food Bite Italy Investimenti 2024 in calo del 52% per le start-up dell'agrifoodtech italiano, un trend a ribasso che continua anche nel primo trimestre 2025. Questo quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Investimenti Foodtech presentati durante la prima edizione di Food Bite Italy, evento andato in onda il 9 e 10 aprile a Milano, organizzato dall’European Institute of Innovation & Technology Food (Eit Food) in collaborazione con Agrifood-Tech Italia e FoodTech Acceleration Platform. Un momento di ricambio: chi scende e chi sale "Anche se gli investimenti hanno avuto una flessione - ha spiegato Antonio Iannone di TheFoodCons dal palco - non dobbiamo essere negativi, in quanto l’ecosistema italiano  sta solo attraversando una fase di flessione e ricambio generazionale, con big che arrancano ma tante nuove leve che avanzano. Ne vedremo i frutti tra qualche anno”. Le note dolenti vengono appunto dal growth stage, con il crollo dei round B che si sono fermati a 6,6, in calo del 79% e dal calo del 56% dei round A, 24 milioni contro i 55 del 2023. Il nuovo che avanza vede conferma nell’aumento di seed (15,265m, +39%), pre-seed (5,5m +60%) e Crowdfunding (16,625m +14%). L'andamento complessivamente a ribasso è specificatamente influenzato dalla bolla del vertical farming, che ha "drogato" la forte crescita del mercato nel 2023, contribuendo al segno meno dello scorso anno. Ignorando la “bolla del vertical farming”, l’agritech ha avuto una crescita del 282%, raggiungendo 51,27 milioni, quasi la metà (42,6%) degli investimenti totali. Buone notizie anche dal comparto dei cibi e ingredienti innovativi (13,28 m, +26%). Andamento più che positivo anche per il digital food con 11,29m, +155%, mentre crolla uno dei comparti principe degli anni scorsi, il restauran-tech, in calo del 78%, ovvero fermo a 7,66m. Stabile uno dei due nuovi settori analizzati dall’osservatorio, quello relativo alle tecnologie anti-spreco e all’economia circolare, i cui investimenti hanno raggiunto i 5,88m, -5%. L’altro nuovo settore analizzato, quello del pet-foodtech, ha visto investimenti per 1,28 milioni. Altra evidenza da menzionare, il round di serie C di xFarm traina la digitalizzazione della supply chain, rappresentando un terzo degli investimenti totali ed evidenziando una distribuzione delle risorse fortemente sbilanciata. Dulcis in fundo: le startup italiane continuano ad attrarre fondi internazionali. Oltre a Swisscom Ventures, tra i nuovi investitori figurano Partech, Mouro, Kost Capital, DSM Firmenich e Startup Wise Guys – un indicatore importante del potenziale di crescita futura. “L’innovazione nel settore alimentare non è un'opzione, ma una necessità. L'Italia ha un'industria alimentare enorme, ma l'ecosistema dell'innovazione è ancora agli inizi. Si percepisce però che qualcosa sta iniziando a muoversi, ed è entusiasmante”, ha sottolineato sempre dal palco dell'evento Marta Laorden, investitrice di McWin Capital Partners.     L'articolo Il punto sugli investimenti nelle start-up dell’agrifood-tech italiano è un contenuto originale di Mark Up.

Apr 15, 2025 - 12:05
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Il punto sugli investimenti nelle start-up dell’agrifood-tech italiano
Un ecosistema alle prese con una sorta di ricambio generazionale, i cui frutti si vedranno tra qualche anno. Se ne è parlato a Food Bite Italy

Investimenti 2024 in calo del 52% per le start-up dell'agrifoodtech italiano, un trend a ribasso che continua anche nel primo trimestre 2025. Questo quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Investimenti Foodtech presentati durante la prima edizione di Food Bite Italy, evento andato in onda il 9 e 10 aprile a Milano, organizzato dall’European Institute of Innovation & Technology Food (Eit Food) in collaborazione con Agrifood-Tech Italia e FoodTech Acceleration Platform.

Un momento di ricambio: chi scende e chi sale

"Anche se gli investimenti hanno avuto una flessione - ha spiegato Antonio Iannone di TheFoodCons dal palco - non dobbiamo essere negativi, in quanto l’ecosistema italiano  sta solo attraversando una fase di flessione e ricambio generazionale, con big che arrancano ma tante nuove leve che avanzano. Ne vedremo i frutti tra qualche anno”. Le note dolenti vengono appunto dal growth stage, con il crollo dei round B che si sono fermati a 6,6, in calo del 79% e dal calo del 56% dei round A, 24 milioni contro i 55 del 2023. Il nuovo che avanza vede conferma nell’aumento di seed (15,265m, +39%), pre-seed (5,5m +60%) e Crowdfunding (16,625m +14%).
L'andamento complessivamente a ribasso è specificatamente influenzato dalla bolla del vertical farming, che ha "drogato" la forte crescita del mercato nel 2023, contribuendo al segno meno dello scorso anno. Ignorando la “bolla del vertical farming”, l’agritech ha avuto una crescita del 282%, raggiungendo 51,27 milioni, quasi la metà (42,6%) degli investimenti totali. Buone notizie anche dal comparto dei cibi e ingredienti innovativi (13,28 m, +26%). Andamento più che positivo anche per il digital food con 11,29m, +155%, mentre crolla uno dei comparti principe degli anni scorsi, il restauran-tech, in calo del 78%, ovvero fermo a 7,66m. Stabile uno dei due nuovi settori analizzati dall’osservatorio, quello relativo alle tecnologie anti-spreco e all’economia circolare, i cui investimenti hanno raggiunto i 5,88m, -5%. L’altro nuovo settore analizzato, quello del pet-foodtech, ha visto investimenti per 1,28 milioni.
Altra evidenza da menzionare, il round di serie C di xFarm traina la digitalizzazione della supply chain, rappresentando un terzo degli investimenti totali ed evidenziando una distribuzione delle risorse fortemente sbilanciata. Dulcis in fundo: le startup italiane continuano ad attrarre fondi internazionali. Oltre a Swisscom Ventures, tra i nuovi investitori figurano Partech, Mouro, Kost Capital, DSM Firmenich e Startup Wise Guys – un indicatore importante del potenziale di crescita futura. “L’innovazione nel settore alimentare non è un'opzione, ma una necessità. L'Italia ha un'industria alimentare enorme, ma l'ecosistema dell'innovazione è ancora agli inizi. Si percepisce però che qualcosa sta iniziando a muoversi, ed è entusiasmante”, ha sottolineato sempre dal palco dell'evento Marta Laorden, investitrice di McWin Capital Partners.

 

 

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