Pattinaggio di figura: Guignard-Fabbri vogliono la terza medaglia iridata ai Mondiali. Chi temere?

Sonata numero 13, op.3. Sembra il titolo di una composizione di Fryderyk Chopin, ma in realtà è una metafora particolarmente calzante per descrivere la tredicesima avventura di Charléne Guignard-Marco Fabbri, pronti a disputare i Campionati Mondiali 2025 di pattinaggio di figura, quest’anno in scena in quel di Boston, con l’obiettivo di conquistare la terza medaglia […]

Mar 25, 2025 - 10:20
 0
Pattinaggio di figura: Guignard-Fabbri vogliono la terza medaglia iridata ai Mondiali. Chi temere?

Sonata numero 13, op.3. Sembra il titolo di una composizione di Fryderyk Chopin, ma in realtà è una metafora particolarmente calzante per descrivere la tredicesima avventura di Charléne Guignard-Marco Fabbri, pronti a disputare i Campionati Mondiali 2025 di pattinaggio di figura, quest’anno in scena in quel di Boston, con l’obiettivo di conquistare la terza medaglia consecutiva in campo iridato.

Un’ambizione concreta quella dei veterani della danza sul ghiaccio, ormai costantemente in top 3 nella scala gerarchica intercontinentale insieme ad altri due pesi massimi della disciplina, ovvero Madison Chcok-Evan Bates e Piper Gilles-Paul Poirier. Curiosamente, i tre team si ritroveranno sul ghiaccio americano senza particolari indicazioni circa i distacchi a programmi puliti: nell’unica occasione di confronto, infatti, i canadesi uscirono subito dalla lotta per la top 3 a causa di un errore grave avuto nella rhythm dance, fattore che favorì i britannici Lilah Fear-Lewis Gibson, particolarmente colpiti dal più classico del fattore “C” in tutta la prima parte di stagione.

Tuttavia, per quanto visto, non è esclusa una lotta a due per l’oro. Dai feedback analizzati negli scorsi mesi, sembra che a battagliare per il metallo più pregiato saranno i padroni di casa Chock-Bates, chiamati al riscatto dopo aver ceduto non senza sorprese il passo a Gilles-Poirier in occasione dei Four Continents. Giocare tra le mura amiche, in un contesto caldissimo, avvantaggerà quasi certamente gli statunitensi.

Proprio per questo, gli allievi seguiti da Barbara Fusar Poli dovranno semplicemente limitarsi a fare ciò che gli riesce meglio, ovvero incantare pubblico e giuria con il loro pattinaggio di assoluta precisione, grazia, eleganza, qualità ed innovazione, quest’ultima sciorinata soprattutto nel discusso quanto fascinoso programma libero a tema robot. Il resto, come dice il detto, verrà da sé. Vogliamo un’altra gioia.