Paola Iezzi: “Mi sento un gay nel corpo di una donna”

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Mag 13, 2025 - 08:49
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Paola Iezzi: “Mi sento un gay nel corpo di una donna”

Parla Paola Iezzi

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Nella seconda puntata di Belve, andata in onda martedì 6 maggio, Paola Iezzi si è raccontata con una sincerità che raramente si vede in televisione. L’artista milanese, diventata nota insieme alla sorella Chiara nel duo Paola & Chiara, ha parlato del suo percorso umano e professionale, senza nascondere momenti di profonda vulnerabilità, esperienze dolorose e riflessioni sulla propria identità.

Reduce dal ruolo di giudice a X Factor 2024, la cantante si è concessa un’intervista intensa con Francesca Fagnani, affrontando argomenti che vanno dalla depressione alla sessualità, dal legame con la comunità LGBTQIA+ alla sua lunga relazione con il fotografo Paolo Santambrogio.

Tra i passaggi più toccanti dell’intervista, Paola Iezzi ha ripercorso la separazione artistica e affettiva dalla sorella Chiara, avvenuta nel 2013. Un evento che ha segnato profondamente la sua vita:

Per me, la musica è nata insieme a lei, eravamo in simbiosi e alla lunga l’abbiamo pagata. Tra noi c’è stata una dipendenza emotiva, mischiavamo tutto: lavoro, vita privata, la famiglia

La rottura ha rappresentato un trauma personale, un momento di smarrimento e oscurità:

Quando ci siamo separate, mi sentivo persa. Ho dovuto accettare che da sola non ce la facevo più e ho capito era il momento di farmi aiutare, ho iniziato la cura antidepressiva e mi sono detta: ‘Perché non l’ho fatto prima?’

E ancora:

Sono stati dieci anni intensi, difficili, ho cominciato a pensare spesso alla morte, al fatto che per me potesse anche finire lì

Paola Iezzi si è sempre sentita vicina al mondo LGBTQIA+, che le ha restituito un’accoglienza che, come racconta, non ha sempre trovato nel pubblico generalista.

Mi sento un gay nel corpo di una donna, ho 51 anni e non ho mai avuto esperienze con donne, ma ho sempre avuto un’attrazione molto forte nei confronti delle donne intelligenti, con un piglio un po’ maschile

Pur avendo un orientamento eterosessuale, l’artista riconosce una profonda affinità con l’universo femminile e con l’estetica queer. Non a caso, sottolinea come il ruolo della pop star per lei significhi anche:

Abbracciare il mondo drag

Paola Iezzi ha affrontato anche il tema della sessualità e dell’immagine che il pubblico si è costruito di lei nel tempo, sottolineando come le proiezioni maschili nei suoi confronti spesso sfocino nel grottesco:

Non sono una santa, ma non sono una dominatrice. Odio la scomodità e i posti strani, il letto è la cosa più bella che c’è. Mi scrivono ‘sono il tuo schiavo’, ‘fai tutto quello che vuoi di me’, ma io che devo fare? Quelli che mi fanno più ridere sono quelli che mi dicono volgarità pazzesche e poi mi salutano con educazione

Accanto a lei da ben diciotto anni c’è il fotografo Paolo Santambrogio, con cui ha vissuto anche momenti difficili:

Abbiamo avuto una crisi, ci siamo lasciati per sei mesi, l’aveva deciso lui. Ho sofferto moltissimo di questo suo allontanamento

Una storia lunga e complessa, come spesso accade, che però ha resistito al tempo. E sui figli mai avuti, Paola riflette con lucidità:

Ogni tanto, mi viene un moto di tenerezza a guardare un bambino nelle braccia di una mamma, ma penso di aver fatto bene a non avere figli per il mio mestiere

Infine, Paola Iezzi è tornata sulla polemica che nel 2023 la vide contrapposta ad Arisa, dopo alcune dichiarazioni di quest’ultima su Giorgia Meloni e i diritti LGBTQIA+. All’epoca Iezzi intervenne durante una conferenza stampa alla vigilia del Roma Pride, prendendo le distanze ma cercando di contestualizzare:

Non recrimino Rosalba per quello che ha fatto, detto, gli artisti spesso vivono nella paura di non lavorare, non tutti abbiamo le spalle coperte allo stesso modo

Le reazioni sui social non si fecero attendere, e Arisa replicò duramente. Paola, oggi, cerca di riportare il confronto su un piano più umano e diretto:

Si è creata un’incomprensione, mi dispiace che l’abbia presa in quel modo – dice Paola Iezzi. Ha il mio numero e il fatto che lei abbia fatto questo sfogo pubblico, mi ha un po’ sorpresa. Se qualcuno che sento mi fa qualcosa di sbagliato, io lo chiamo o gli scrivo, non metto una storia pubblica. Non ci siamo ancora incrociate, ma da parte mia non c’è nessun problema

Che ne pensate di queste parole di Paola Iezzi?

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