Pagelle gigante femminile Sun Valley: Brignone 110 e lode, Goggia sbaglia approccio, Collomb il futuro
PAGELLE GIGANTE FEMMINILE SUN VALLEY 2025 Martedì 25 marzo Federica Brignone, 110 e lode: il voto va ad una stagione epica, leggendaria e incommensurabile. Ha scritto una pagina di storia che resterà per sempre una pietra miliare dello sport italiano. 10 vittorie in Coppa del Mondo, 16 podi, oro in gigante e argento in superG […]

PAGELLE GIGANTE FEMMINILE SUN VALLEY 2025
Martedì 25 marzo
Federica Brignone, 110 e lode: il voto va ad una stagione epica, leggendaria e incommensurabile. Ha scritto una pagina di storia che resterà per sempre una pietra miliare dello sport italiano. 10 vittorie in Coppa del Mondo, 16 podi, oro in gigante e argento in superG ai Mondiali, la sfera di cristallo generale, oltre a quelle di gigante e discesa. Un bottino strabiliante, da vera e propria corsara delle nevi: si è presa quasi tutto. Ha spazzato via ogni tabù, ogni rimpianto del passato. Mai aveva sciato così bene: alla consueta eleganza è riuscita ad abbinare una solidità tecnica senza precedenti, che l’ha portata ad appena tre uscite stagionali, tutte in gigante. Se si esclude il nono posto nella discesa di inizio stagione a Beaver Creek, non è mai uscita dalle prime 5 in tutte le gare che ha portato a termine: impressionante. Ha raggiunto l’apice della carriera, si trova dove aveva sempre sognato di arrivare. Per questo sarebbe un peccato smettere dopo le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ma d’altronde, in un’intervista ad OA Sport di qualche settimana fa, la valdostana disse che andrà avanti finché si divertirà, lasciando dunque aperto lo spiraglio affinché la sua dinastia sia destinata a perdurare ancora per qualche anno. Venendo alla gara di oggi, la vittoria è sfumata per due motivi: un grave errore nella prima manche in cui ha perso un secondo secco e una seconda frazione sciata, per sua stessa ammissione, con un pizzico di margine. Non si può avere tutto. E quello che abbiamo è tantissimo…
Lara Gut-Behrami, 9: si è ritrovata proprio nelle finali di Sun Valley, mostrandosi subito a proprio agio con una pista molto complicata dal punto di vista tecnico, che ne ha dunque esaltato le qualità. La doppia vittoria di tappa tra superG e gigante rappresenta un monito per Federica Brignone in vista della prossima stagione: l’elvetica ha già rilanciato la sfida e cova propositi di rivincita…
Sara Hector, 7: il podio in gigante le mancava da inizio gennaio. Ha vissuto due mesi difficili, con un repentino ed evidente calo dal punto di vista atletico. Il risultato odierno le vale anche il podio nella classifica di specialità.
Alice Robinson, 4: dopo una serie di sei podi consecutivi, la neozelandese ha steccato proprio la gara più importante. Lei che era stata così solida in gigante, oggi ha patito la tensione del grande risultato a portata di mano. Sapeva che per stare davanti a Federica Brignone si sarebbe dovuta prendere dei rischi importanti. Lo ha fatto, ma la sua sciata è parsa meno fluida rispetto a qualche settimana fa. E, dopo un primo errore, è arrivata l’uscita che ha spezzato i sogni di gloria. Ma il futuro è suo: può diventare dominante in questa specialità.
Sofia Goggia, 5: è partita all’arrembaggio nella seconda manche, desiderosa di chiudere l’annata con un podio. Un approccio sin troppo ottimistico, che si è rivelato però controproducente: ha tagliato troppo le linee laddove era necessario gradualizzare le traiettorie con maggiore rotondità. Alla fine l’uscita lascia l’amaro in bocca, ma può consolarsi con il terzo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo. Nella prossima stagione dovrà compiere quell’ultimo gradino che le è sempre mancato: se davvero diventasse costante in tre discipline, allora potrebbe per davvero pensare di inserirsi nella lotta per la sfera di cristallo generale tra Brignone e Gut-Behrami (senza dimenticare Mikaela Shiffrin e, chissà, anche Emma Aicher).
Giorgia Collomb, 6: porta a casa qualche punticino e chiude 14ma una gara portata a termine da sole 17 atlete. Nulla di cui esaltarsi, chiaramente, ma la campionessa del mondo juniores rappresenta al momento la nostra unica speranza tangibile per il futuro, anche se da dietro altri 2-3 nomi interessanti potrebbero arrivare. La struttura fisica c’è, l’atteggiamento anche, mentre la tecnica è ancora da affinare.