Outlook: la view di BNY Investment Institute
Nel loro ultimo rapporto trimestrale, gli esperti di BNY Investment Institute offrono una panoramica delle sfide e delle incertezze che stanno plasmando l’economia globale, con un focus particolare sugli effetti delle politiche tariffarie e il contesto macroeconomico che ne deriva. Intitolato “Vantage Point: Tariff Turbulence“, il documento analizza i possibili scenari economici per il 2025... Leggi tutto

Nel loro ultimo rapporto trimestrale, gli esperti di BNY Investment Institute offrono una panoramica delle sfide e delle incertezze che stanno plasmando l’economia globale, con un focus particolare sugli effetti delle politiche tariffarie e il contesto macroeconomico che ne deriva. Intitolato “Vantage Point: Tariff Turbulence“, il documento analizza i possibili scenari economici per il 2025 e le implicazioni per gli investitori.
Secondo l’analisi, l’economia statunitense ha vissuto un periodo di crescita costante, con disoccupazione bassa e inflazione in calo, ma ora si trova a fronteggiare un’improvvisa “turbulenza”, simile a quella che si può sperimentare durante un volo, dove l’assetto economico subisce delle scosse impreviste. “Le tensioni commerciali, la volatilità dei mercati e i cambiamenti nelle politiche hanno creato un’improvvisa turbolenza, destabilizzando i mercati e inducendo gli investitori a stringere più saldamente i braccioli dei loro sedili”, scrivono gli esperti di BNY Investment Institute.
Nel rapporto, gli esperti evidenziano come le tariffe imposte dalle politiche commerciali stiano contribuendo a rallentare l’economia statunitense, portando a una “probabilità di rallentamento del 50%” per il 2025. Questo rallentamento potrebbe essere aggravato dall’incertezza politica riguardo alle politiche commerciali future, ma il Fed, secondo le previsioni, continuerà a mantenere un approccio paziente, con possibili lievi aggiustamenti ai tassi di interesse.
BNY Investment Institute esplora anche il rischio di un’inflazione superiore a quanto inizialmente previsto. Le tariffe sulle importazioni statunitensi potrebbero infatti far risalire i prezzi più del previsto, aumentando la pressione inflazionistica. “L’inflazione negli Stati Uniti potrebbe crescere leggermente più del previsto”, affermano gli esperti, prefigurando la possibilità che la Fed rimanga cauta nell’effettuare tagli aggressivi ai tassi di interesse.
In uno scenario più ottimista, se le politiche tariffarie dovessero stabilizzarsi e le politiche fiscali divenissero più stimolanti, potrebbe esserci una ripresa della crescita, con una probabile “espansione al 30%” delle economie globali. Tuttavia, gli esperti avvertono che le probabilità di una stagnazione, dovuta a un inasprimento delle tariffe, non sono da escludere. “Se i tassi tariffari dovessero salire al 13%, il risultato sarebbe un’impennata inflazionistica a breve termine, che potrebbe soffocare la domanda interna degli Stati Uniti”, dichiarano.
Anche l’Europa e la Cina, coinvolte nelle incertezze legate alle politiche commerciali degli Stati Uniti, sono esposte a rischi. Tuttavia, secondo BNY, la loro capacità di adottare misure fiscali proattive e il basso punto di partenza in termini di valutazioni li rende relativamente più resistenti alle turbolenze globali.
In un contesto di elevata incertezza, le previsioni di BNY Investment Institute suggeriscono che gli investitori dovranno prepararsi a un’alta volatilità dei mercati, con la possibilità di aggiustamenti nei portafogli in risposta ai cambiamenti nelle politiche tariffarie e monetarie. Gli esperti raccomandano quindi un approccio prudente, monitorando continuamente gli sviluppi macroeconomici e le politiche fiscali e monetarie che potrebbero influenzare il panorama globale.
In conclusione, l’analisi di BNY Investment Institute mette in evidenza un 2025 incerto, con scenari di rallentamento economico incombenti, ma anche possibilità di recupero a seconda dell’evoluzione delle politiche commerciali e fiscali. Gli esperti avvertono che, sebbene le turbolenze possano sembrare temporanee, gli effetti potrebbero rimanere visibili sui mercati a lungo termine.