Nuove paure di recessione negli Stati Uniti

Il Segretario USA al Tesoro non ha escluso una recessione nel Paese e ha lasciato intendere che il Governo non interverrà in caso di nuovi cali di Wall Street.

Mar 17, 2025 - 13:59
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Nuove paure di recessione negli Stati Uniti

Wall Street debole in questo inizio di settimana che si caratterizzerà per la riunione della Federal Reserve e dopo l’avviso arrivato dal Governo statunitense su un possibile rallentamento economico.

Se i future sul Nasdaq scambiano sotto la parità (-0,20%) quando manca circa un’ora al suono della campanella della Borsa di New York, i contratti sullo S&P500 (-0,30%) e quelli sul Dow Jones (-0,40%) accelerano al ribasso dopo una mattinata poco mossi.

Il biglietto verde cede ancora nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD torna a 1,09, con l’oro di nuovo sopra quota 3 mila dollari e il Bitcoin appena sopra gli 83 mila dollari.

In crescita i prezzi del petrolio: Brent a 71,50 dollari e il greggio WTI sale a 67,80 dollari al barile.

Oggi erano attesi i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti per il mese di febbraio, risultate in crescita dello 0,2%, meno delle attese (+0,6%) ma il dato è migliore del precedente (-1,2%) su base mensile e del 3,10% annualmente (precedente +3,91%).

Ieri il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha avvisto che non ci sono “garanzie” che gli Stati Uniti non entreranno in recessione. Le sue osservazioni hanno accresciuto le attuali ansie sulla possibilità di una crisi economica nella più grande economia del mondo, timori già aumentati dalla guerra dei dazi iniziata da Donald Trump.

Inoltre, rispondendo ad una domanda circa il calo di Wall Street, Bessent ha affermato che “le correzioni sono salutari”, intaccando così le speranze di un intervento dell’amministrazione per sostenere i mercati modificando le tariffe.

"Questa dichiarazione ha causato un certo allarme per i molti a Wall Street che avevano contato su Bessent come la 'voce della ragione' della politica economica dell'amministrazione Trump", ha affermato Benjamin Picton, stratega di Rabobank. I commenti di fatto infrangono le prospettive che i decisori politici lanceranno "liquidità sui mercati finanziari ogni volta che mostreranno segni di vacillamento", ha aggiunto l’esperto.

Trump ha chiarito che non ci saranno esenzioni per le tariffe su acciaio e alluminio, con dazi reciproci e settoriali pronti a entrare in vigore il 2 aprile.

Domani inizia la due giorni di riunione della Fed e le attese del mercato vedono l’istituto guidato da Jerome Powell lasciare invariati i tassi.

La decisione sui tassi della Fed è prevista per mercoledì, ma tutti gli occhi saranno puntati su qualsiasi indicazione da parte dell’istituto in merito a cautela sulla crescita economica o crescenti preoccupazioni per l'inflazione.

"I membri del FOMC dovranno riconsiderare le loro proiezioni ora che i primi dazi sono entrati in vigore e la Casa Bianca sembra pronta a imporre tariffe più elevate", spiegano gli analisti di Goldman Sachs.

"A marzo e aprile assisteremo a una ripresa piuttosto importante in termini di inflazione", prevede l'economista statunitense di RSM, Tuan Nguyen: "Sarà piuttosto preoccupante per il mercato".

L'ex presidente della Fed di Kansas City, Esther George, ritiene che i funzionari della Fed manterranno la loro stima di due tagli dei tassi quest’anno perché i dazi potrebbero, di fatto, far salire l'inflazione più avanti quest'anno. "Anche se il mercato sta scontando tre tagli dei tassi, in scenario la Fed ha un problema di inflazione", ha detto George.

Luke Tilley, economista capo di Wilmington Trust, si aspetta che questa settimana la Fed mantenga la sua previsione di due tassi, ma prevede che la banca centrale finirà per tagliare quattro volte quest'anno, a partire da maggio. L’esperto pensa che i dazi porteranno a una crescita economica più lenta, compensando qualsiasi impatto inflazionistico. "Siamo più in preda a una paura della crescita nel corso dell'anno che a una paura dell'inflazione", ha concluso Tilley.

Tesla (-1%): sta lanciando una prova gratuita del suo servizio di guida autonoma in Cina dal 17 marzo al 16 aprile.

Nvidia (+1%): oggi inizia l’importante conferenza GTC AI Conference e domani è atteso l’intervento dell'amministratore delegato Jensen Huang.

Intel (+2%): il nuovo Ceo, Lip-Bu Tan, ha in programma cambiamenti significativi nella produzione di chip e nelle strategie di intelligenza artificiale prima di assumere l'incarico domani, secondo quanto riferito da fonti della Reuters.

United States Steel (+2%): il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato la scorsa settimana una mozione per prolungare due scadenze nella causa congiunta di U.S. Steel e Nippon Steel contro il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS).

Affirm (-11%): verrà sostituita dalla concorrente Klarna nella partnership con Walmart.

Tesla

BNP Paribas Exane: ‘buy’ e prezzo obiettivo tagliato da 157 a 150 dollari.

Netflix

MoffettNathanson: da ‘neutral’ a ‘buy’ e target price incrementato da 850 a 1.100 dollari.

Meta

Wolfe Research: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 760 a 730 dollari.

Nike

TD Cowen: ‘neutral’ e target price alzato da 68 a 75 dollari.

Li Auto

Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 121,54 a 145,80 dollari.

JP Morgan

RBC: ‘buy’ e target price sempre a 260 dollari.