Non solo dossier e legami con i servizi segreti: nell’inchiesta Equalize spuntano gli affari con la ‘ndrangheta nel settore dell’energia
Non solo spioni, dossieraggi, legami con i servizi segreti e l’accusa di accesso abusivo ai database del Viminale: ora, come emerge dai nuovi atti depositati, la maxi-inchiesta milanese sulla società Equalize di via Pattari controllata dall’ex presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali e dall’ex poliziotto Carmine Gallo, raddoppia e svela un inedito stralcio su un’associazione […] L'articolo Non solo dossier e legami con i servizi segreti: nell’inchiesta Equalize spuntano gli affari con la ‘ndrangheta nel settore dell’energia proviene da Il Fatto Quotidiano.

Non solo spioni, dossieraggi, legami con i servizi segreti e l’accusa di accesso abusivo ai database del Viminale: ora, come emerge dai nuovi atti depositati, la maxi-inchiesta milanese sulla società Equalize di via Pattari controllata dall’ex presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali e dall’ex poliziotto Carmine Gallo, raddoppia e svela un inedito stralcio su un’associazione mafiosa con testa a Platì, tentacoli a Milano e infiltrazioni nel settore energetico. Per iniziare a entrare in questa inedita storia coordinata sempre dal pm Francesco de Tommasi, tocca fissare il tempo a due date del 2024.
Il 26 aprile di un anno fa a Chianciano Terme, in provincia di Siena, oltre ai tanti turisti appassionati di cure termali c’è anche un convitato di pietra: è il Ros di Milano a distanza e in ascolto per monitorare marito e moglie che quel fine settimana alloggiano al Grand Hotel Admiral Palace. In mano i carabinieri coordinati dalla Procura di Milano hanno una delega d’indagine per associazione mafiosa. Qualche giorno prima era stato Francesco Barbaro di Platì, legato alla cosca del ramo Pillari, a fissare una bella camera matrimoniale per la “nipote” Anna e per il marito Giuseppe Trimboli. In quel momento, per il Ros Trimboli è proprio il nodo principale di una rete mafiosa che oggi su Milano, nel più completo mimetismo, secondo la Procura, mette sul piatto affari di droga, un capillare controllo del territorio attuato attraverso estorsioni a tappeto ad aziende locali per ottenere “protezione”. E di più: l’associazione che ha come casa madre la ‘ndrangheta di Platì progetta affari milionari nel settore degli appalti pubblici e in quello energetico, attraverso gare, emerge secondo il gip dalle intercettazioni, bandite dal colosso Terna spa (che non risulta minimamente coinvolto, ndr) con un occhio particolare alle rinnovabili grazie a una serie di fideiussioni per una società attiva nel fotovoltaico in Spagna.
La seconda data ci porta all’estate del 2024, il 7 luglio, quando nel carcere di Locri vengono disposte intercettazioni audio e video per ascoltare le conversazioni tra Bruno Trimboli, fratello di Giuseppe, già condannato in primo grado con rito abbreviato nell’indagine Money Delivery e lo stesso Francesco Barbaro. Il dato, come quello del weekend termale, emerge dai decreti di proroga chiesti dal pm e concessi dal gip Fabrizio Filice. Si tratta di atti recentemente depositati dalla Procura al Riesame per il filone di Equalize che racconta di una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, il cui mandante risulta l’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia e il cui braccio operativo è stato in un primo momento l’ex collaboratore di giustizia Nunziatino Romeo, già in rapporti con l’ex poliziotto Carmine Gallo, morto il 9 marzo scorso ai domiciliari, dove si trovava perché indagato nel filone principale degli accessi abusivi; mentre in un secondo momento Umberto Buccarelli, uno dei legali di Sbraccia, ha intavolato trattative con il clan Barbaro, e cioè Francesco Barbaro e Pasquale Barbaro, figlio questo del capobastone Rosario Barbaro del ramo Rosi. E così oggi per associazione mafiosa risultano al momento indagati Giuseppe Trimboli, Annunziatino Romeo e un terzo calabrese, Francesco Baldo anche lui già coinvolto nella tentata estorsione, attualmente in carcere come gli altri due.
In una autorizzazione del marzo 2024, il gip scrive: “Il pm evidenzia la pista investigativa recentemente emersa in materia di commercio di stupefacenti e di richieste di somme di denaro alle aziende locali per ottenere protezione”. Mentre sul fine settimana a Chianciano il monitoraggio, scrive il gip, è necessario per capire le persone collegate a Trimboli “al fine di verificare la portata della attività delittuosa e individuare eventuali altre persone coinvolte”, oltre a comprendere il legame con un non meglio identificato “curatore fallimentare e l’amministrazione comunale che risulta aver coperto i gravi fatti accertati”.
Il filone degli appalti pubblici e l’interesse nel settore energetico salta fuori da una proroga del gennaio 2024. Qui il gip rivela “ulteriori emergenze investigative (…) riguardanti le interazioni fra Baldo e Romeo, i quali hanno dimostrato interesse per gare indette da Terna (assolutamente non coinvolta) per l’affidamento di appalti pubblici oltre che fatto cenno all’esigenza di conseguire una fideiussione assicurativa riguardante una non meglio precisata società di impianti fotovoltaici”. Lo stesso Trimboli è poi indagato anche per riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso anche grazie “alla progettazione di emissione di fatture per operazioni inesistenti”. A ciò potrebbe legarsi, infatti, il monitoraggio disposto presso un capannone di Casorate Primo riferibile a una ditta di autotrasporti e giustificato dal fatto che “è emerso che Trimboli pur non ricoprendo alcuna carica nella società né possedendone quote di fatto gestisca le attività che si svolgono all’interno di tale capannone”. Lo stesso Trimboli parla di un giro di denaro in nero con Pasquale Barbaro: “Acquistiamo i bancali in nero e ce li vendiamo con la fattura a noi ci servono le fatture, ci fanno le fatture e noi gli mandiamo i soldi, li tolgono e ce li restituiscono”. Insomma Equalize sempre più si mostra come un vaso di Pandora.
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