Chiamate pubblicitarie non richieste? Fastweb rischia grosso

Fastweb rischia grosso a causa di chiamate pubblicitarie non richieste a un utente iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni. The post Chiamate pubblicitarie non richieste? Fastweb rischia grosso appeared first on telefonino.net.

Mag 2, 2025 - 07:29
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Chiamate pubblicitarie non richieste? Fastweb rischia grosso

Fastweb, nota azienda italiana di telecomunicazioni, sta rischiando a causa di chiamate pubblicitarie non richieste. Nello specifico, un utente avrebbe segnalato ad AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, di aver ricevuto proposte commerciali nonostante sia iscritto regolarmente al Registro Pubblico delle Opposizioni.

Precisiamo che il Registro Pubblico delle Opposizioni è uno strumento che consente a tutti i cittadini di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate, annullando così anche i consensi precedentemente rilasciati. Di conseguenza, l’operatore è obbligato a consultare mensilmente questo registro prima di svolgere le proprie campagne pubblicitarie.

Quest’ultima parte è quella che, secondo quanto dichiarato nella Delibera 84/25/CONS di AGCOM, Fastweb non ha fatto: “Contrariamente a quanto previsto dal Codice di condotta approvato con la delibera n. 197/23/CONS, non ha svolto le previste verifiche, di cui al punto 5 del Codice di condotta, circa il possesso, da parte dei partner che svolgono attività di teleselling e telemarketing, dei requisiti previsti ai fini del legittimo svolgimento di dette attività“.

Le accuse di AGCOM a Fastweb

AGCOM, nella Delibera 84/25/CONS, ha accusato Fastweb di chiamate pubblicitarie non richieste. Nel documento si legge: “L’Autorità ha ricevuto una segnalazione da parte di un utente che ha lamentato di aver ricevuto, nonostante la propria iscrizione al Registro delle opposizioni, contatti telefonici da numerazioni sconosciute a fini di teleselling per l’attivazione di servizi con l’operatore Fastweb“.

Dal canto suo, l’azienda di telecomunicazioni, ha fatto voluto precisare che “prima dell’avvio di ogni campagna promozionale, obbliga i propri partner a comunicare preventivamente i numeri tramite i quali svolgeranno i contatti commerciali verso i potenziali clienti, al fine di verificarne, in primo luogo l’iscrizione al ROC oltre alla richiamabilità e titolarità“.

Nondimeno, AGCOM ha concluso che “Fastweb, sebbene abbia posto obblighi in capo al partner, non ha definito in che modo ‘l’Operatore verifica, in qualunque momento, secondo modalità e tempistiche definite nei singoli contratti, la correttezza dell’operato del Partner“.

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