Nessuno ne parla, ma in Australia stanno sparando ai koala (e ne hanno uccisi già più di 700)
Nel cuore del Victoria, uno degli stati australiani, è in corso un massacro di cui si sta parlando veramente poco. Nelle ultime settimane, centinaia di koala sono stati abbattuti da elicotteri, a colpi di fucile. Più di 700 animali – appartenenti a una specie già dichiarata “a rischio estinzione” nel 2022 – sono stati uccisi...

Nel cuore del Victoria, uno degli stati australiani, è in corso un massacro di cui si sta parlando veramente poco. Nelle ultime settimane, centinaia di koala sono stati abbattuti da elicotteri, a colpi di fucile. Più di 700 animali – appartenenti a una specie già dichiarata “a rischio estinzione” nel 2022 – sono stati uccisi da tiratori scelti su mandato del governo statale. La motivazione? Ridurre la sofferenza di animali feriti e affamati a seguito degli incendi che hanno devastato oltre 2.000 ettari di habitat naturale.
Ma la realtà, secondo le associazioni locali, è decisamente più cruda e controversa di così.
Secondo il DEECA (Department of Energy, Environment and Climate Action), l’abbattimento era necessario per alleviare le sofferenze degli animali feriti o affamati. E anche la premier Jacinta Allan, intervistata da Sky News Australia, ha giustificato l’operazione dichiarando che i koala colpiti erano già gravemente feriti dagli incendi e versavano in condizioni critiche.
Tuttavia, il metodo adottato – colpire gli animali dall’alto, in volo, con tiratori scelti – è stato giustamente criticato. Come si può stabilire, da un elicottero in movimento, se un koala è davvero malato o in difficoltà? Gli attivisti denunciano che molti esemplari perfettamente in salute, comprese le madri con i piccoli nel marsupio, sono stati uccisi per errore.
Cuccioli lasciati a morire da soli
Le testimonianze che arrivano dalle ONG sul campo fanno rabbrividire. I joey, i cuccioli di koala, vengono lasciati senza le madri, condannati a morire di fame o freddo. L’organizzazione Koala Alliance ha parlato apertamente di una crudeltà inaccettabile.
A peggiorare la situazione, ai soccorritori è stato impedito l’accesso alle aree colpite. Le strade sono state chiuse, sistemi di sorveglianza installati, e nessun osservatore indipendente è stato autorizzato a verificare le condizioni sul campo. Friends of the Earth Melbourne ha denunciato l’assenza di trasparenza e ha chiesto la sospensione immediata degli abbattimenti e una revisione da parte di esperti terzi.
Questa è la prima volta che i koala vengono abbattuti da elicotteri in Australia, e il timore è che si stia creando un precedente pericoloso. I koala sono una specie già classificata come “in pericolo” in diverse aree del Paese, tra cui il Queensland e il Nuovo Galles del Sud. Invece di proteggere ciò che resta di queste popolazioni fragili, le autorità sembrano più preoccupate dalla gestione delle piantagioni e dalla raccolta della Blue Gum (Eucalyptus globulus), l’albero da cui i koala dipendono per nutrirsi e sopravvivere.
Gli attivisti chiedono una revisione indipendente dell’intera operazione, la sospensione degli abbattimenti aerei, e soprattutto l’apertura di un confronto etico e scientifico su come trattare la fauna selvatica in momenti di emergenza climatica. Uccidere dall’alto, senza possibilità di verifica o soccorso, non può e non deve essere la soluzione.
L’Australia ha il dovere morale di proteggere i suoi animali. E il mondo ha il dovere di non voltarsi dall’altra parte.
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