Napoli, la storia dei turisti israeliani cacciati dalla Taverna Santa Chiara: «Antisemitismo». La replica della titolare pro-Pal: «Diffamazione, quereliamo»

È accaduto sabato 3 maggio all’interno del locale Taverna Santa Chiara della città partenopea. Il caso finisce in procura L'articolo Napoli, la storia dei turisti israeliani cacciati dalla Taverna Santa Chiara: «Antisemitismo». La replica della titolare pro-Pal: «Diffamazione, quereliamo» proviene da Open.

Mag 5, 2025 - 10:44
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Napoli, la storia dei turisti israeliani cacciati dalla Taverna Santa Chiara: «Antisemitismo». La replica della titolare pro-Pal: «Diffamazione, quereliamo»

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È diventato un caso, sui social e ora pure in sede giudiziaria, la lite scoppiata il 3 maggio scorso in un ristorante a Napoli tra una coppia di turisti israeliani e la titolare pro-Palestina della Taverna Santa Chiara. Dopo aver mangiato, i due hanno cominciato a parlare della loro terra con i vicini di tavolo. Ne è così scaturita una conversazione collettiva. La ristoratrice che ha iniziato a difendere le ragioni del suo sostegno al popolo della Striscia di Gaza. Ma il confronto – come si evince dai video ormai virali sui social – è degenerato in uno scontro. Il filmato mostra, infatti, la turista accusare la titolare Nives Monda di «odiare gli ebrei» e di «sostenere il terrorismo». Quest’ultima nega, prova a ribattere. Poi conclude in inglese: «You can go ahead, I don’t want your money (potete andare, non voglio i vostri soldi, ndr)».

Il filmato

Il video viene subito pubblicato sui social dalla turista israeliana, Gilli Moses, che commenta: «Vergognoso. Abbiamo toccato con mano cosa sia l’antisemitismo. Non avremmo mai immaginato potesse succedere a Napoli, città meravigliosa dove nell’aria si respirano libertà e amore. Valuteremo se dare seguito a questa nostra denuncia con un esposto formale». Il post viene ripreso e rilanciato da utenti italiani e non, raccogliendo centinaia condivisioni e commenti durissimi contro il ristorante e il suo staff. 

La replica della Taverna

Virale però diventa anche la replica della Taverna di Santa Chiara. Il piccolo locale nel cuore del centro antico della città partenopea riceve altrettanti attestati di solidarietà. «Siamo stati vittime di un episodio a scopo intimidatorio da parte di una avventrice che, dopo aver pranzato nel nostro locale, ha iniziato a parlare ad alta voce, facendo chiaramente intendere di essere sostenitrice dei crimini internazionali del governo israeliano contro il popolo palestinese», si legge nel comunicato pubblicato su Facebook. «A quel punto, da cittadini coscienziosi quali siamo, abbiamo evidenziato che condanniamo il genocidio palestinese in atto, quale crimine contro l’umanità. La turista ha immediatamente iniziato ad accusarci di antisemitismo, di sostenere il popolo palestinese che, nelle sue parole, lei individuava come popolo di terroristi. E quindi, di essere noi stessi a supporto di terroristi».

La ricostruzione

E poi ancora: «La turista, nel frattempo, ha iniziato a riprendere noi e i nostri lavoratori, nonché altri clienti senza consenso di chi veniva ripreso (inclusi minorenni di un’altra famiglia di clienti), per poi diffondere il video in rete (un reato), diffamandoci come sostenitori del terrorismo e antisemiti (un altro reato) e scatenando una campagna di odio che da ieri sfocia in messaggi anonimi con minacce di 1) spedizioni punitive, 2) distruzione del locale, 3) violenza fisica nei confronti della proprietaria e dello staff, 4) auspici di stupro della proprietaria (tutti reati)». 

«Sporgeremo querela» 

«Alla luce della campagna di odio e mezzo social che è stata scatenata e delle minacce ricevute, volte a minare anche la nostra incolumità personale nonché l’andamento della nostra attività, sporgeremo formale querela», scrive ancora sui social la titolare.

«I nostri legali, inoltre, hanno mandato di segnalarci tutte le diffamazioni a mezzo social e a mezzo stampa che ci accusano, falsamente, di aver cacciato chicchessia dal locale, come dimostra lo stesso video diffuso dalla coppia. Nel nostro locale, che accoglie da sempre persone di ogni nazionalità, fede ed etnia, non possiamo tollerare e continueremo a non tollerare alcuna forma di esternazione razzista, sia essa ispirata da antisemitismo, islamofobia, o, come in questo caso, razzismo antipalestinese», conclude. Il caso – scrive Napoli Today – è già al vaglio della Digos della Questura e del comando provinciale dei carabinieri di Napoli che depositeranno le informative alla Procura della Repubblica di Napoli guidata da Nicola Gratteri.

Foto copertina: Fermoimmagine del video girato dalla coppia di turisti israeliani

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