Morto Giovanni De Sandre, genio silenzioso del primo calcolatore italiano
Uno dei padri della storica Olivetti Programma 101.
Si è spento all'età di 89 anni Giovanni De Sandre, uno dei padri dello storico Olivetti Programma 101, considerato a livello internazionale come il primo personal computer mai realizzato. Figura chiave nella storia dell'informatica italiana, De Sandre è stato tra gli ingegneri che, nei primi anni '60, resero possibile il sogno visionario di portare la potenza di calcolo su una scrivania. Dà il suo addio proprio nell'anno in cui Microsoft compie 50 anni.
LA STORIA
Nato a Sacile (Pordenone) il 5 ottobre 1935, si laureò in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano nel 1959. Solo un anno dopo entrò in Olivetti, dove fu subito coinvolto nel progetto più ambizioso dell'azienda, cioè la realizzazione di Programma 101. Sotto la guida di Pier Giorgio Perotto, e insieme a Giuliano Gaiti, Gastone Garziera e Giancarlo Toppi, De Sandre contribuì in maniera determinante allo sviluppo della parte elettronica del dispositivo.
Presentata nel 1965 al BEMA di New York, Programma 101 stupì il mondo. Non aveva microprocessori o circuiti stampati, ma una sofisticata architettura a transistor, diodi e condensatori suddivisi in micro-unità funzionali, una soluzione all'avanguardia brevettata ad hoc. E pensare che, per evitare l'ostilità della General Electric (che aveva acquisito la divisione elettronica di Olivetti), il team dovette registrare la macchina come "calcolatrice" per poter continuare a svilupparla, quando il termine non aveva ancora assunto l'accezione odierna, certamente più ristretta. Del resto non era propriamente un computer per come lo intendiamo ora, a causa di limitazioni tecniche come la mancanza di chip e di una vera memoria di massa, tanto è vero che, nel 1971, Gordon Bell, un grande ingegnere statunitense del periodo, la definiva "calcolatore da tavolo".