Migranti, Piantedosi: “In Italia 5 nuovi Cpr e 3 centri come quelli albanesi”

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi annuncia l’apertura in Italia di cinque nuovi Cpr, centri di permanenza per i rimpatri dei migranti privi dei requisiti per poter stare nel nostro Paese. “Abbiamo individuato ben cinque nuovi siti dove realizzare Cpr e per due di essi abbiamo già affidato e realizzato gli studi preliminari e contiamo […]

Mar 5, 2025 - 12:36
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Migranti, Piantedosi: “In Italia 5 nuovi Cpr e 3 centri come quelli albanesi”

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi annuncia l’apertura in Italia di cinque nuovi Cpr, centri di permanenza per i rimpatri dei migranti privi dei requisiti per poter stare nel nostro Paese.

“Abbiamo individuato ben cinque nuovi siti dove realizzare Cpr e per due di essi abbiamo già affidato e realizzato gli studi preliminari e contiamo di partire con l’affidamento della realizzazione entro primavera”, spiega il numero uno del Viminale in un’intervista a La Repubblica.

“Abbiamo riattivato oltre 700 posti precedentemente resi inagibili da atti di vandalismo e siamo prossimi alla riapertura del Cpr di Torino”, sottolinea Piantedosi. “Abbiamo realizzato sul territorio nazionale due strutture di trattenimento per le procedure di frontiera, come quella in Albania, e un’altra è in via di progettazione”.

A proposito dei centri italiani in Albania, il ministro conferma l’intenzione del Governo di andare avanti nonostante le ripetute della magistratura che hanno di fatto reso inattive le strutture.

“I centri in Albania sono pronti ad accogliere altri immigrati e sono già organizzati per esprimere più funzioni, una parte è già destinata a Cpr”, spiega Piantedosi. “Avere rimesso la questione di diritto alla Corte di giustizia europea può solo ritardare la loro entrata in pieno funzionamento, che avverrà al più presto nell’una e nelle altre funzioni”.

“Intanto – prosegue Piantedosi – abbiamo incassato una prima udienza favorevole alle nostre tesi, alle quali hanno aderito molti Paesi e anche la Commissione europea”.

“L’indicazione – sintetizza il ministro – è che migranti irregolari con precedenti e pericolosi per la sicurezza dei cittadini vanno rimpatriati. In molti casi ricercandoli se già noti agli uffici. Questa scelta, che abbiamo dato come vero e proprio obiettivo prioritario, sta dando i suoi frutti: siamo già a un +35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che pure aveva fatto registrare una crescita”.

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