Microsoft annuncia oltre 6 mila licenziamenti

Il colosso di Redmond è impegnato a ridurre i costi derivanti dagli imponenti investimenti destinati allo sviluppo del business dell’intelligenza artificiale, così come stanno facendo diverse altre big tech.

Mag 14, 2025 - 16:46
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Microsoft annuncia oltre 6 mila licenziamenti

Si abbatte la scure dei licenziamenti a Microsoft. Il colosso di Redmond ha annunciato ieri il taglio del 3% della propria forza lavoro che riguarderà tutte le tipologie di impiegati e dirigenti, compresi quelli di Linkedin, in tutte le aree geografiche in cui è presente.

Alla luce dei 228 mila impiegati della società attivi in tutto il mondo, si parla dunque di una cifra superiore alle 6 mila unità: si tratta dei tagli più consistenti dal 2023 per Microsoft, quando licenziò 10 mila dipendenti.

“Continuiamo a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l'azienda per il successo in un mercato dinamico”, spiegava un portavoce dell'azienda alla CNBC.

La decisione di licenziare arriva dopo che negli ultimi anni la società ha subìto la pressione dell’aumento dei costi dovuto al moltiplicarsi degli investimenti per i data center necessari a portare avanti l’intelligenza artificiale: solo in questo esercizio fiscale verranno stanziati circa 80 miliardi di dollari per questi centri data.

L’incremento vertiginoso di questi costi ha spinto investitori e azionisti a chiederne un contenimento, per ottenere anche uno snellimento della struttura organizzativa.

Con la trimestrale appena comunicata, Microsoft ha registrato una crescita maggiore del previsto nella sua attività di cloud computing Azure, tranquillizzando gli investitori anche alla luce delle attuali incertezze macroeconomiche, ma i costi dell’infrastruttura per l’AI hanno pesato sulla redditività: i margini del Cloud si sono ridotti al 69% nel periodo terminato il 31 marzo rispetto al 72% di un anno fa.

Secondo Gil Luria, analista di D.A. Davidson, i licenziamenti dimostrano che Microsoft sta gestendo "molto attentamente" la pressione sui margini creata dai suoi crescenti investimenti nell'intelligenza artificiale."Riteniamo che ogni anno che l’azienda investe ai livelli attuali, dovrebbe ridurre l'organico di almeno 10 mila unità per compensare i maggiori livelli di ammortamento dovuti alle investimenti", ha aggiungo Luria.

Il caso Microsoft non rappresenta un’eccezione nel settore tecnologico, in quanto diverse grandi big tech hanno investito ingenti quantità di denaro nell’intelligenza artificiale, considerata un importante motore di ricerca. Per fare questo, però, i protagonisti dell’AI stanno cercando di tagliare i costi per salvaguardare i margini di profitto.

A tal scopo Google di Alphabet ha licenziato centinaia di dipendenti nell’ultimo anno, secondo quanto riportato dai media. A gennaio era stato il turno di Amazon, seguita poi da Meta, con la casa madre di Facebook che aveva ridotto del 5% il personale sulla base della performance individuale.

Infine, la settimana scorsa era stato il fornitore di software per la cybersecurity, CrowdStrike, ad annunciare il taglio del 5 per cento dei lavoratori, mentre Saleforce ha ridotto la propria forza lavoro di 1.000 unità per fare spazio a nuove posizioni dedicate all'IA.

Gli analisti di Phillip Capital che hanno ridotto il rating del titolo da buy ad accumulate, citando preoccupazioni sulla valutazione nonostante i solidi risultati del terzo trimestre che hanno soddisfatto le aspettative, mantenendo il prezzo obiettivo sulle azioni Microsoft di 480 dollari rispetto ai 449,14 della chiusura di ieri a Wall Street. Il broker ha inoltre lasciate invariate le sue previsioni per l'anno fiscale 2025.

"Il rapporto ricavi/PATMI del terzo trimestre ha soddisfatto le nostre aspettative, attestandosi al 74%/74% delle nostre previsioni per l'intero anno fiscale 2025", spiegano gli analisti, indicando un aumento del fatturato del 13% su base annua, alimentato dalla forte domanda di Azure e dei servizi cloud.

Per il futuro, Microsoft prevede un aumento del 14% per il fatturato del quarto trimestre, raggiungendo i 73,7 miliardi di dollari, e si attende per Azure una crescita del 34,5% su base annua, mentre il fatturato del cloud commerciale di Office 365 è visto in progressione del 14%.

L’azienda resta "ben posizionata per beneficiare della crescente domanda di modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni", in particolare tramite Azure e i suoi strumenti Copilot, secondo il broker, specificando che il declassamento si basa sulla valutazione piuttosto che sulla performance operativa, con l’azienda che dimostra una “continua resilienza nonostante le preoccupazioni sui dazi e la sua consolidata base di clienti aziendali”.