Mercedes sa come sbloccare più rendimento: preview GP della Cina
Mercedes ha fatto abbastanza bene in Australia, ma non è abbastanza in F1. Un terzo e quarto posto che soddisfa, ma al medesimo tempo fa capire al team il ritardo che ancora soffre nei confronti dei primi della classe. Una delle note più liete riguarda la maturità di Andrea Kimi Antonelli, unitamente alla solidità di […]

Mercedes ha fatto abbastanza bene in Australia, ma non è abbastanza in F1. Un terzo e quarto posto che soddisfa, ma al medesimo tempo fa capire al team il ritardo che ancora soffre nei confronti dei primi della classe. Una delle note più liete riguarda la maturità di Andrea Kimi Antonelli, unitamente alla solidità di George Russell. Per il resto, ci sono ancora delle risposte ad alcuni quesiti che a Melbourne non sono arrivate.
Il Gran Premio di Shanghai si svolgerà sul celebre omonimo circuito, un tracciato che combina rettilinei veloci e una varietà di curve tecniche e molto difficili da interpretare. Il circuito è noto per la sua superficie asfaltata relativamente liscia, ma presenta alcune irregolarità in specifici punti, che richiedono una messa a punto accurata delle sospensioni per garantire stabilità e aderenza ottimali tramite le corrette altezze da terra.
Lavoro sulla posteriore della W16
La lunghezza totale del tracciato è di 5.451 metri, con 16 curve che mettono alla prova sia la potenza del motore, specie nel T3, che l’efficienza aerodinamica delle varie monoposto. Per Mercedes, il circuito cinese rappresenta una sfida molto più importante di quello che possiamo pensare. Le caratteristiche del tracciato orientale, con lunghi rettilinei, curve ad ampio raggio e pieghe più lente, richiedono un giusto compromesso aerodinamico per garantire stabilità e velocità in curva.
La W16 ha mostrato una generazione della spinta verticale migliore rispetto al 2024, ma ancora non all’altezza di Red Bull e McLaren, rendendo cruciale l’ottimizzazione del setup per questo weekend di F1. Il team di Brackley dovrà lavorare intensamente per trovare, come detto, un equilibrio che massimizzi l’aderenza senza compromettere la velocità di punta nei tratti più rapidi. Sarà duro trovare una messa a punto che soddisfi i piloti, perché la finestra operativa è buona, ma non così grande come il team pensava.
Un aspetto tecnico da monitorare sarà la gestione dell’handling, specialmente in uscita di curva. L’anteriore della monoposto, estremamente solido, ha talvolta causato uno sbilanciamento e reso il retrotreno più incline all’eccesso di rotazione. Sarà interessante osservare quali soluzioni tecniche e di messa a punto verranno adottate per mitigare questo comportamento e, di riflesso, garantire una trazione che non è ancora all’altezza.
Infatti, nella seconda metà della percorrenza, dall’apice della curva in poi, per intenderci, il posteriore della W16 non è parso sempre stabile. Una variabile che assolutamente va sistemata, in attesa dei primi aggiornamenti che il team ha già in produzione, tramite il bilanciamento della monoposto. Lo diciamo sempre, ma lo sottolineiamo ancora una volta: l’importanza di centrare la perfetta messa a punto dell’auto cambia radicalmente la prestazione della macchina nell’arco del weekend.
L’interazione con le gomme
Un’altra area critica su cui la Mercedes ha concentrato gli sforzi è la gestione del degrado degli pneumatici posteriori. Durante la stagione di F1 2024, di fatto, ricorderemo come la W15 abbia spesso sofferto di un eccessivo surriscaldamento delle coperture posteriori, limitando le performance in trazione. Questo problema ha spinto Mercedes a lavorare intensamente per migliorare l’amministrazione termica degli pneumatici e garantire una maggiore costanza di prestazioni nelle gare.
Una situazione che però non soddisfa ancora il team tedesco. Basti pensare al fine settimana di Melbourne, dove le monoposto grigie e intarsiate di nero non avevano la possibilità di spingere sulle gomme come faceva la McLaren. La vettura di Woking, al contrario, era in grado di mantenere dei lap time costanti, abbassandoli con il calare del carburante, senza “cuocere” le coperture, visto il basso consumo. L’interazione con le coperture della W16 è sotto esame e Shanghai sarà il perfetto banco di prova.
Lo stesso Toto Wolff ne ha parlato. Il reparto che lavora sulla dinamica del veicolo ha pertanto studiato una particolare configurazione, che pretende alzare l’effettività dell’azione aero-meccanica dell’auto. Parliamo di uno degli aspetti fondamentali di queste vetture, tenendo sempre presente che le gomme sono l’unico punto di contatto con l’asfalto. Saperle gestire al meglio significa ottimizzare le performance.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Mercedes – F1TV