Mercati Azionari: SP500, la parte più facile del rimbalzo è già alle nostre spalle
Nella nostra precedente analisi del 17 marzo, avevamo evidenziato che la forte discesa da lunedì fino alla chiusura di giovedì 13/03 aveva creato le condizioni per un forte rimbalzo con gap up nella giornata di venerdì 14, movimento che per ora non aveva ancora le caratteristiche di un vero e proprio segnale al rialzo, ma […] L'articolo Mercati Azionari: SP500, la parte più facile del rimbalzo è già alle nostre spalle proviene da Word2Invest.

Nella nostra precedente analisi del 17 marzo, avevamo evidenziato che la forte discesa da lunedì fino alla chiusura di giovedì 13/03 aveva creato le condizioni per un forte rimbalzo con gap up nella giornata di venerdì 14, movimento che per ora non aveva ancora le caratteristiche di un vero e proprio segnale al rialzo, ma indica comunque un potenziale esaurimento del ribasso precedente. Mancava una fase di accumulazione, che si sarebbe potuta già concretizzare la settimana entrante, con una discesa e una successiva accelerazione al rialzo verso 5700, dove c’è la prima area pivot.
L’eccesso di pessimismo aveva portato con sé anche parecchio short di breve termine e la necessità di fare le ricoperture ha condizionato l’ultima ora di contrattazioni di venerdì 21 marzo. L’indice Sp500 è rimasto comunque bloccato dalla prima area pivot sopra 5700, che avevamo indicato nel report della settimana scorsa.
Il timore dei nuovi dazi in vigore dal inizio aprile potrebbe indurre a scaricare le posizioni rialziste messe in piedi dalla smart money vicino al minimo di 5505 e se consideriamo l’ultimo movimento dal minimo come l’onda A di un A-B-C che ci potrebbe portare fino al classico “sell in may and go away” (che non c’è stato negli ultimi 2 anni) , allora dovremmo vedere un’onda B che ritracci gran parte di questo primo rialzo, per poi puntare verso la resistenza più forte tra 5800-5900 nelle settimane successive.
Mercati Azionari: riepilogo dei punti importanti del chart weekly
Come abbiamo evidenziato la settimana scorsa, la figura tecnica presente sul chart weekly lascia pochi spazi di interpretazione: è un’inversione di tendenza di medio termine con un primo obiettivo a 5000-5100, di cui probabilmente completa la A ribassista e stiamo entrando nella B, cioè il rimbalzo che precederà la stoccata finale verso 5000.
Molto probabile che quest’anno torni il classico “sell in may and go away” grande assente del mercato azionario negli ultimi 2 anni.
Il movimento al ribasso dell’ultima settimana ha confermato la nostra indicazione che il livello di 5505 era stato il minimo della prima fase del nuovo trend al ribasso. L’oversold di brevissimo termine e le scadenze tecniche hanno continuato provocare lo short covering dei trader più orientati al brevissimo termine, ma siamo sempre sotto l’area pivot tra 5700-5770.
Forte rimbalzo dell’indice Nasdaq 100, dopo 4 settimane consecutive di ribasso. Dopo essere stato il driver della discesa dell’indice maggiore Sp500, dato il peso enorme dei Magnificent Seven tecnologici, è arrivato un forte short covering soprattutto nella giornata delle scadenze tecniche di venerdì 21 marzo, soprattutto su Tesla che si era dimezzata dai massimi post elezioni Presidenziali era tornata al livello da cui era partita ad ottobre.
Anche per il Nasdaq 100 valgono le stesse considerazioni che abbiamo scritto per l’indice SP500: dal minimo di giovedì’ 13 marzo è in corso un movimento di recupero, che tra alti e bassi ci dovrebbe portare fino alla fine di aprile, prima del classico “sell in may and go away”, grande assente degli ultimi 2 anni.
Mercati Azionari: pessimismo meno estremo, non esclude la possibilità di un pullback
Chiusura settimanale in leggero rialzo a 23 dell’indice di sentiment composito CNN Fear & Greed, in leggero rialzo rispetto a venerdì 14, dopo il pessimismo estremo di giovedì 13/03 quando il CNN Fear & Greed era scivolato fino a 14, livello molto vicino ai minimi storici di un ciclo ribassista (ad ottobre 2022 e ottobre 2023 si arrivò fino a 12-13).
Siamo ancora in fascia di pessimismo, ma questo non esclude che il mercato azionario faccia un pullback all’ingiù, prima di proseguire nel movimento di recupero verso la scia di resistenze rappresentate dai vecchi minimi del trading range 5800-6160.
Approfondimento
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