Mattarella: “Minacce di uso dell’atomica pronunciate con sconsideratezza inquietante. Dalla Russia pericolosa narrativa”

Il presidente ricorda l'impegno del Trattato di Non Proliferazione: "Architrave della vita internazionale". Poi condanna a nome dell'Italia le "pericolose derive" sul nucleare L'articolo Mattarella: “Minacce di uso dell’atomica pronunciate con sconsideratezza inquietante. Dalla Russia pericolosa narrativa” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 8, 2025 - 13:39
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Mattarella: “Minacce di uso dell’atomica pronunciate con sconsideratezza inquietante. Dalla Russia pericolosa narrativa”

Sceglie la platea più sensibile all’argomento, quella dei sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, dove gli americani sganciarono due ordigni nucleari, per lanciare l’allarme sulle atomiche, poiché con il loro uso “sono in gioco i destini dell’umanità”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda l’impegno che “ogni Stato ha assunto il dovere di onorare” con il Trattato di Non Proliferazione del 1968 che, puntualizza, “ancor oggi” è “architrave della vita internazionale”.

Ma, tra l’aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina e le risposte muscolari che nelle ultime settimane arrivano dall’Europa, quel pilastro sembra vacillare: “L’architettura del disarmo e della stessa non proliferazione delle armi di distruzione di massa appare minata da irresponsabili retoriche di conflitto, quando non dai conflitti in atto. Minacce di ricorso agli ordigni nucleari sono pronunciate con sconsideratezza inquietante”, dice Mattarella sottolineando lo scivolamento verbale verso l’ammissione che l’uso di armi nucleari sia possibile o fattibile e condannando – a nome della Repubblica Italiana – “fermamente queste pericolose derive”.

L’ombrello nucleare in ottica di deterrenza proposto da Emmanuel Macron negli scorsi giorni non viene citato esplicitamente, nemmeno lo spostamento degli ordigni di nuova generazione nelle basi Usa in Europa, piuttosto Mattarella – già al centro di alcuni attacchi di Mosca per i paragoni con il Terzo Reich – si concentra sulla retorica russa da quando è iniziato il conflitto in Ucraina: “La Federazione Russa, in particolare, si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare, a cui si aggiungono il blocco dei lavori del Trattato di Non Proliferazione, il ritiro dalla ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari e le minacce rivolte all’Ucraina, instillando – afferma – l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale”.

Il “tabù nucleare” viene “eroso, pubblicizzando l’esistenza di armamenti atomici di cui si sottolinea la portata ‘limitata’, controllabile, asseritamente circoscritta a singoli teatri di operazioni e, dunque, implicitamente suggerendo la loro accettabilità nell’ambito di guerre che si pretenderebbero locali”, dice ancora il capo dello Stato facendo riferimento alle armi tattiche nucleari il cui uso, più volte, è stato minacciato negli ultimi anni. “Occorre ribadire, con determinazione inequivocabile, che una guerra nucleare non può essere vinta da alcuno e non deve mai essere combattuta”, ribadisce il presidente della Repubblica appellandosi alle potenze nucleari (“soprattutto quelle che siedono quali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”) e ammonendole: “Non possono esimersi dal rispettare gli obblighi che hanno concorso a definire”.

Le minacce, ricorda Mattarella, “si vanno moltiplicando, con lo sviluppo di arsenali la cui unica giustificazione appare quella dell’aggressione e della dominazione e non della difesa”. E ricordando la responsabilità di Giappone e Italia nella Seconda Guerra Mondiale, il capo dello Stato dice che “non è immaginabile essere, oggi, corresponsabili di un ritorno a criteri di scontri imperialistici che contraddicono il faticoso cammino compiuto dall’umanità negli ultimi ottant’anni”.

Dunque, “insieme siamo chiamati a sostenere le nostre civiltà e gli ordinamenti che hanno consentito loro di risollevarsi e crescere”. Quindi, invocando la necessità del “multilateralismo” come “miglior presidio per la pace”, Mattarella invita a continuare a “sostenere le attività delle organizzazioni internazionali, consessi – per quanto imperfetti, imprescindibili – di dialogo e confronto”. Non si tratta, conclude, di un “confronto tra illuse anime ‘belle’ e ‘realisti’, bensì tra le ragioni della vita e le ragioni della morte. Tra le ragioni della pace e quelle dello scontro”.

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