Martedì grasso: sai perché l’ultimo giorno di Carnevale si chiama così?
Con l’arrivo del martedì grasso cala il sipario sul Carnevale. Dopo una settimana di festeggiamenti e sfilate in varie città italiane, come Viareggio e Venezia, ci si avvia verso la Quaresima, il periodo di preparazione alla Pasqua. Ma da dove deriva il nome di questa giornata di festa? E qual è il suo significato? L’origine...

Con l’arrivo del martedì grasso cala il sipario sul Carnevale. Dopo una settimana di festeggiamenti e sfilate in varie città italiane, come Viareggio e Venezia, ci si avvia verso la Quaresima, il periodo di preparazione alla Pasqua. Ma da dove deriva il nome di questa giornata di festa? E qual è il suo significato?
L’origine del nome
Le origini del martedì grasso possono essere fatte risalire a pratiche pagane pre-cristiane, in cui le comunità celebravano l’arrivo della primavera e la rinascita della natura. Queste festività prevedevano rituali di abbondanza e di esuberanza, simboli di fertilità e prosperità, per proporsi in modo positivo verso il ciclo della vita.
Con l’avvento del Cristianesimo, molti di questi riti furono reinterpretati in chiave religiosa. La festività venne così incorporata nel calendario cristiano come l’ultimo giorno di festa e di abbondanza prima dell’inizio della Quaresima, un periodo di penitenza e digiuno che conduceva alla Pasqua. Il martedì che precede l’inizio della Quaresima si chiama così perché, in passato, era diffusa l’usanza di abbuffarsi e concedersi dolci e piatti ricchi prima del periodo di digiuno e astinenza previsto dalla tradizione cattolica. Questo giorno rappresentava l’ultima occasione per consumare cibi abbondanti prima di entrare nella fase di penitenza.E ancora oggi per tanti è un giorno in cui si festeggia senza badare a limiti, chiudendo in bellezza il Carnevale con maschere, feste e banchetti.
I cibi tipici del martedì grasso
Tra le pietanze più gettonate in questo periodo dell’anno c’era la carne, un tempo considerata un lusso per ricchi e benestanti. Ma il Carnevale è famoso anche per i suoi dolci tradizionali, che variano da regione a regione e ancora oggi sono molto apprezzati. Tra i più celebri troviamo:
- Le chiacchiere, conosciute anche come frappe, crostoli o bugie a seconda della zona.
- Le castagnole, piccole frittelle zuccherate
- Il migliaccio, un dolce campano a base di ricotta e semolino.
- Il sanguinaccio napoletano, una crema al cioccolato che in passato veniva preparata con il sangue di maiale.
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L’eccezione di Milano: il Carnevale Ambrosiano
Mentre in quasi tutta Italia il martedì grasso segna la fine del Carnevale, a Milano i festeggiamenti proseguono. Il capoluogo lombardo segue infatti il calendario ambrosiano, introdotto da Sant’Ambrogio nel IV secolo, invece di quello gregoriano. Qui il Carnevale dura qualche giorno in più e si conclude il sabato prima della prima domenica di Quaresima.
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