Mantero Seta. Lo stile italiano conquista anche Chanel
LE ECCELLENZE DEL ‘MADE IN ITALY’ continuano a far gola ai colossi stranieri: nelle scorse settimane la maison Chanel è...

LE ECCELLENZE DEL ‘MADE IN ITALY’ continuano a far gola ai colossi stranieri: nelle scorse settimane la maison Chanel è entrata, con una quota di minoranza, nel capitale di Mantero Seta, uno dei marchi storici del tessile comasco. L’operazione sugella il rapporto di collaborazione che, da oltre 50 anni, lega la maison della doppia C all’azienda tessile lariana e risponde, peraltro, al "desiderio comune di rafforzare il potenziale di sviluppo di Mantero Seta in un ambiente altamente competitivo", hanno dichiarato, in una nota, i due player. Nell’ambito del deal, la famiglia Mantero manterrà nelle proprie mani la maggioranza dell’azienda, nonché la governance: la quota acquisita da Chanel, infatti, sarebbe pari al 35% del capitale. Il nuovo investimento di Chanel nella propria filiera produttiva segue i recenti ingressi in Cariaggi, lanificio di cui la maison possiede il 24,5% - affiancando Brunello Cucinelli con la medesima partecipazione - e l’ancora più fresca acquisizione di Grey Mer, produttore di calzature di San Mauro Pascoli (Fc) e storico partner della maison fondata da Coco Chanel.
L’acquisizione di Grey Mer è avvenuta quasi contemporaneamente al rilevamento del 20% della fiorentina Leo France, specializzata nella produzione di bijoux e accessori metallici per la moda. "Questa novità costituisce per noi uno stimolante acceleratore di sviluppo di quei percorsi di innovazione e investimento già avviati nel corso degli ultimi anni – ha dichiarato Franco Mantero (nella foto in alto), presidente di Mantero Seta – nonché un’importante occasione per affinare l’interpretazione delle necessità dei nostri clienti, grazie a un’amplificata capacità di comprensione e di dialogo che deriverà dal contatto più ravvicinato con le dinamiche del mondo del lusso e della moda. Un’opportunità per essere ancora più performanti nel varcare, con rinnovato vigore, le nuove frontiere del nostro settore".
Coadiuvato dai due amministratori delegati Simone Taroni e Simone Mercuri, Franco Mantero rappresenta la quarta generazione al timone dell’azienda, fondata nel 1902 sul Lario - nel cuore del distretto tessile più famoso al mondo – dal capostipite, Riccardo Mantero. L’azienda è oggi leader indiscussa nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori tessili, maschili e femminili. Difficile trovare una casa di moda che non si rivolga a Mantero per dar vita ai propri foulard di seta, divenuti una sorta di marchio di fabbrica del brand comasco. "Chanel ha visto e apprezzato il nostro percorso strategico, il nostro approccio, ma anche l’organizzazione del management – ha proseguito Franco Mantero -. Spesso, nelle aziende familiari come la nostra, questo è un aspetto debole. Tre anni fa ho deciso di essere io il presidente, ma di avere a fianco due amministratori delegati: Simone Mercuri, con deleghe legate al corporate e al finance, e Simone Taroni, che lavora di più sul lato dello sviluppo prodotto e dei clienti. Questa scelta è stata apprezzata".
In un momento particolarmente delicato, a livello globale, per l’intero settore del tessile-abbigliamento, Mantero Seta riesce così a consolidarsi ulteriormente grazie alla partecipazione di Chanel, maison che ha saputo riconoscere il valore di un’eccellenza interamente italiana. La scelta di puntare sul mercato del lusso si è rivelata vincente: l’azienda comasca ha chiuso il 2023 con un incremento del fatturato del 26,3%, raggiungendo i 102 milioni di euro. Ad agosto 2024, mentre gran parte delle aziende del settore faceva fronte al calo drastico degli ordini e a una generale flessione della domanda, il bilancio di Mantero Seta ha evidenziato ricavi pari a 84,6 milioni di euro, con 5 milioni di ebitda (margine operativo lordo, utilizzato per calcolare il risultato operativo di un’azienda) e 18,7 milioni di debiti netti, a fronte di un patrimonio netto di 42,5 milioni.
L’ingresso di Chanel – che ha acquisito anche il prezioso Archivio Mantero che comprende, fra l’altro, una collezione di kimono e l’intero archivio Ken Scott – si inserisce all’interno di un contesto di rafforzamento del brand, investimenti tecnologici e una serie di acquisizioni che hanno portato Mantero Seta a rilevare, la scorsa estate, il 70% di maglificio Ites. I sindacati, dal canto loro, auspicano che l’operazione compiuta dalla maison Chanel sia un’occasione per valorizzare tutto il tessile comasco, "perché è grazie alle lavoratrici e ai lavoratori che la seta di Como è conosciuta nel mondo", hanno dichiarato le sigle Filctem CGIL Como e Femca Cisl dei Laghi in una nota congiunta.
Intanto, Mantero continua a esplorare, grazie alle collaborazioni con giovani designer e creativi, nonché con alcune scuole di belle arti – tra cui la milanese Naba – il complesso rapporto fra moda e arte. Basti pensare all’interessante progetto ‘Variazioni’, annunciato lo scorso autunno: una volta all’anno, l’azienda selezionerà un artista contemporaneo per intrepretare, con il proprio linguaggio, una delle collezioni dell’archivio. "L’archivio – aveva spiegato, in quell’occasione, il presidente Franco Mantero - è il cuore pulsante della nostra azienda, il punto di partenza delle nostre collezioni e una fonte inesauribile di ispirazione per i nostri clienti. Mantero è una moderna fabbrica di bellezza e l’archivio è il catalizzatore del nostro futuro, custode della nostra identità, incubatore prezioso di collaborazioni e nuove opportunità. È attraverso di esso che orientiamo la nostra azienda verso orizzonti sempre più innovativi e prosperi". Il progetto “Naba x Archivio Mantero”, infine, è un’esperienza multidisciplinare che coinvolge allievi di diversi corsi, tra cui Fashion design, Textile design e Scenografia.