Lusso: Moncler, Brunello Cucinelli, Hermes vedono il ritorno dell’Asia, mentre i dazi fanno meno paura

Le tre maison del lusso hanno mostrato conti trimestrali in miglioramento, anche grazie alla maggior presenza di Cina e Giappone. Ai dazi di Trump c'è sempre la possibilità di rispondere con un aumento dei prezzi che la loro clientela potrà sopportare con più facilità L'articolo Lusso: Moncler, Brunello Cucinelli, Hermes vedono il ritorno dell’Asia, mentre i dazi fanno meno paura proviene da FIRSTonline.

Apr 17, 2025 - 14:05
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Lusso: Moncler, Brunello Cucinelli, Hermes vedono il ritorno dell’Asia, mentre i dazi fanno meno paura
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Dopo i dati fortemente deludenti di Lvmh questa settimana, i dati emersi dalle trimestrali delle maison del lusso italiano Moncler e Brunello Cucinelli e della francese Hermes, fanno tirare un po’ di sollievo al settore del lusso: si iniziano a vedere indizi di una normalizzazione post-pandemica, soprattutto con una maggiore presenza della clientela cinese, mentre la guerra commerciale di Trump viene vissuta con sufficiente distacco. Come del resto ha deciso di fare anche l’altro brand del lusso, Ferrari.

Il confronto tra le due italiane è inevitabile, dice Gabriel Debach, market analyst di eToro, sui conti di Cucinelli e Moncler. “Si confrontano due approcci: uno narrativo e contro-ciclico, l’altro industriale e difensivo. Entrambi reggono. Ma è chiaro che, mentre Cucinelli promette continuità nella bellezza, Moncler promette efficienza nel controllo. Due strategie, due linguaggi. In un mercato che oggi non chiede più solo crescita: chiede tenuta.

Moncler: ricavi meglio delle attese grazie a Cina e Giappone

Moncler ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi in lieve aumento, sostenuti dalla crescita nel canale diretto sia per il marchio Moncler sia per Stone Island. I ricavi consolidati di gruppo – si legge in una nota – sono pari a 829 milioni di euro, in crescita dell’1% a cambi costanti, poco sopra gli 817 milioni del consensus fornito dalla società. Il marchio Moncler ha visto un aumento del 2% a 721,8 milioni, trainato da un +4% nel canale distributivo Direct-to-Consumer (Dtc), quello maggiormente tenuto in considerazione dagli analisti. Notevole è il risultato in Cina e Giappone, soprattutto se lo si paragona a quanto comunicato dal numero uno del settore, Lvmh. Per quanto riguarda l’andamento attuale, la società ha segnalato di non aver osservato cambiamenti significativi nel comportamento dei clienti rispetto al trend di marzo. Rbc ha però limato il target price da 65 a 64 euro (rating sector perform).

Il titolo a Piazza Affari perde stamane l’1,38% a 54,32 euro. Il Ftse Mib perde lo 0,34%.

L’assemblea degli azionisti del gruppo, guidato dal 2003 da Remo Ruffini, ha scelto il board per il triennio 2025-2027, che sarà composto da 15 membri con l’aggiunta di tre poltrone assegnate a Alexandre Arnault e la ceo di Coty, Sue Nabi, proposti lo scorso mese, confermando l’ex campionessa di tennis Maria Sharapova. Il nuovo board rimarrà in carica fino all’assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2027.

L’assemblea ha anche approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024, chiuso con ricavi in crescita del 4% a 3,1 miliardi di euro, e ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario lordo di 1,30 euro per azione per complessivi 351.788.377 euro, “fermo restando l’effettivo numero di azioni legittimate al pagamento da determinarsi in data 20 maggio 2025”. La data di stacco della cedola sarà il 19 maggio, con pagamento il 21 maggio.Infine, l’assemblea ha approvato un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie, fino a un ammontare massimo pari al 10% del capitale. Al 16 aprile 2025 Moncler deteneva in portafoglio 3.237.238 azioni proprie, pari all’1,2% del capitale.

Brunello Cucinelli: i dazi di Trump non ci fanno paura

Brunello Cucinelli ha archiviato il primo trimestre con ricavi in crescita a doppia cifra e ha confermato l’obiettivo di chiudere il 2025 e il 2026 con un aumento del fatturato di circa il 10%. I ricavi del primo trimestre ammontano a 341,5 milioni di euro, con un incremento del 10,5% a tassi di cambio correnti e del 10% a tassi costanti, si legge in una nota. “Il profilo molto alto dei nostri clienti e la natura della nostra offerta ci permettono di affrontare queste variazioni con serenità”, spiega l’imprenditore umbro a proposito dei dazi Usa. “Vediamo grandi opportunità per il nostro brand nei tempi a venire”.

Il titolo a Piazza Affari quota 97,68 euro stamane con un rialzo dello 0,33%

Al risultato hanno contribuito in modo sinergico e pressoché omogeneo tutte le aree geografiche (America +10,3%, Europa +10,1%, Asia +11,3%) ed entrambi i canali distributivi (retail +11,9%, wholesale +8,2%). “Il primo trimestre di questo 2025 si è concluso con dei risultati ottimi sia nel canale retail che in quello wholesale, e vediamo grandi opportunità per il nostro brand nei tempi a venire”, dichiara nella nota Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo. “Vorremmo confermarvi la nostra idea di chiudere il 2025 con una crescita intorno al 10% e con un livello di redditività sano ed equilibrato”, aggiunge. Anche per il 2026 il gruppo conferma la previsione di una “garbata crescita del fatturato, anch’essa nell’intorno del +10%, accompagnata da risultati economici solidi”.

Hermes compenserà i dazi con l’aumento dei prezzi

Hermes ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi in crescita del 9% a 4,1 miliardi di euro (+7% a cambi costanti), con tutte le aree geografiche che hanno messo a segno un aumento. Nel dettaglio, i ricavi in Asia escluso il Giappone sono saliti dell’1% a 1,97 miliardi, quando in Giappone sono aumentati del 17% a 421 milioni di euro. Le vendita in Nord e Sud America sono salite dell’11% a 695 milioni, quando in Europa esclusa la Francia del 13% a 501 milioni e in Francia hanno segnato un +14% a 357 milioni, grazie soprattutto ai buoni flussi turistici. Nel resto del mondo, compreso il Medio Oriente, le vendite sono cresciute del 14% a 185 milioni. Il gruppo del lusso “compenserà pienamente” l’impatto dei dazi americani del 10% aumentando i suoi prezzi di vendita negli Stati Uniti “a partire dal primo
maggio e per tutti i settori”, ha dichiarato il direttore finanziario del gruppo, Eric Halgouet, che non ha precisato l’entità di questo aumento.