Luca Mercadante. Solo, cinico e geniale. È nato un Cigno noir

Un convincente e avventuroso esordio nel romanzo giallo

Mag 4, 2025 - 05:18
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Luca Mercadante. Solo, cinico e geniale. È nato un Cigno noir

Domenico Cigno è il protagonista noir che ci mancava. L’evoluzione di Rocco Schiavone, se ci pensiamo, e in questo aiuta il suo mestiere. Perché da giornalista sportivo di provincia può permettersi cose che neppure una scheggia impazzita come il vicequestore di Manzini può osare. Dunque entra, indaga, scopre, decide, consapevole di non dover rendere conto di niente a nessuno. Non alle forze dell’ordine, né alla famiglia che non ha, e tantomeno a una carriera che ormai da tempo si è fottuta. Cigno, poi, ha altri vantaggi. Paurosamente obeso, è concentrato sul mantenersi in vita come unico scopo. Ammesso che gli interessi. Tante cose su di lui ancora non le conosciamo, poiché La fame del Cigno, il giallo di Sellerio uscito dalla penna di Luca Mercadante, è il primo di quella che alla decima pagina già ci si augura diventerà una saga. Complice un caso da risolvere, quello dell’influencer torinese Viola e delle sue MalVagine, un gruppo di attiviste femministe a caccia di violenze e di prevaricazioni patriarcali. Cigno, nonostante il peso che lo assilla, ha lo straordinario privilegio di ritrovarsi per primo nel posto giusto, in un acquitrino dei dintorni di Castel Volturno alla scoperta di un cadavere.

A quel cadavere si attaccherà con la forza del polipo giunto al suo ultimo scoglio. Indagherà, scoprirà e lavorerà di scoop, complice un mestiere che per anni ha frequentato prima di decadere e di un territorio infausto e inospitale che ha il vantaggio di conoscere fin da quando era bambino. Questa è la trama. Il resto è intreccio, ed è dei migliori. Perché La fame del Cigno è tutto fuorché una storiella estiva. Sarà per questo che esce in inverno. Una storia lunga e composita, che sa dosare i colpi di scena e non ricadere mai nel cliché o nel banale. Ci sono dei punti in cui lo fa, e noi sciocchi tenderemmo a crederci. In realtà è il cinico Cigno che sta portandoci sull’ottovolante. Che poi, cinico, questo povero diavolo lo sarà davvero? La storia che ci racconta, per chi avrà la compiacenza di leggerla, dimostrerà il contrario. Ottima la prima. A Mercadante non si può che dire che siamo pronti per nuove avventure.

Simone Arminio