Lo Stato “imprenditore", la mappa delle società pubbliche
Aumenta il numero delle imprese a partecipazione pubblica attive nei settori dell’Industria e dei Servizi (+1,5%), mentre diminuisce del 5,3% il numero di addetti (839.025)

Roma, 28 aprile 2025 – L’ultima mappa aggiornata dello Stato imprenditore o dello Stato “padrone”, come si sarebbe detto in altre stagioni, la fornisce l’Istat in un recente report-radiografia sulle partecipate pubbliche. E il risultato è presto detto. Nel 2022 aumenta il numero delle imprese a partecipazione pubblica attive nei settori dell’Industria e dei Servizi (+1,5%), mentre diminuisce del 5,3% il numero di addetti (839.025). Si riducono del 4,7% le imprese partecipate da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale.
Il Ministero dell’economia e delle finanze controlla, ovvero ha una partecipazione di maggioranza, nel 14,5% delle imprese, con oltre il 53,9% degli addetti delle imprese a controllo pubblico. Gli addetti delle controllate pubbliche crescono dell’1,4% rispetto al 2021. La produttività media del lavoro (valore aggiunto per addetto) delle controllate pubbliche aumenta del 7,2% rispetto al 2021 e risulta pari a 115.194 euro. Ma se queste sono le grandi linee, possiamo scendere nei singoli capitoli.
Cosa sono le partecipate pubbliche
Le imprese partecipate pubbliche sono individuate e classificate in base alla quota di partecipazione pubblica posseduta (primo criterio) e alle diverse modalità di controllo della Pubblica Amministrazione (secondo criterio). Nel 2022, in base al primo criterio, il 62,1% delle imprese attive è partecipato da soggetti pubblici per una quota di partecipazione superiore al 50% (condizione che le definisce “controllate”), con un peso in termini di addetti pari al 70,9%. Le imprese partecipate con quota inferiore al 20%, sono il 23,4% in termini di unità e il 23,7% in termini di addetti; infine, il 14,5% è partecipato per una quota di capitale compresa tra il 20% e il 50% (5,4% in termini di addetti).
In base al secondo criterio si distinguono le imprese:
- a partecipazione pubblica prossima, cioè partecipate direttamente da una Pubblica Amministrazione; sono il 57,3% e impiegano 528.357 addetti, corrispondente al 63% degli addetti delle imprese partecipate pubbliche attive;
- controllate da gruppi pubblici (cioè gruppi aventi come vertice una PA), il cui capitale è controllato indirettamente attraverso altre unità appartenenti al gruppo; sono il 24,2% delle imprese partecipate pubbliche attive e rappresentano il 23,0% degli addetti;
- partecipate da controllate pubbliche. Si tratta di imprese partecipate da soggetti privati controllati a loro volta da gruppi pubblici. Le imprese attive di questo tipo sono il 18,5% e assorbono il 14,0% degli addetti totali delle partecipate attive.
Si riduce del 5,3% l’occupazione delle imprese a partecipazione pubblica operanti nei settori dell’Industria e dei Servizi
Nel 2022 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 8.250 e impiegano 879.052 addetti. Si registra rispetto al 2021 una crescita del 2,0% in termini di unità e una riduzione del 5,0% in termini di addetti.
Delle 8.250 unità economiche a partecipazione pubblica, 5.782 sono imprese attive operanti nel settore dell’Industria e dei Servizi, per un totale di 839.025 addetti, sulle quali si concentrano le analisi di seguito presentate. Queste unità assorbono il 95,4% degli addetti delle unità partecipate: rispetto al 2021 aumentano dell’1,5% in termini di unità mentre diminuiscono del 5,3% in termini di addetti.
Si riduce la dimensione media delle imprese partecipate
La dimensione media delle 5.782 imprese attive partecipate è di 145 addetti (contro i 156 del 2021), valore che sale a 393 per le società per azioni. Guardando alla forma giuridica, le imprese partecipate costituite come società a responsabilità limitata rappresentano la quota più rilevante (45,9%); seguono le società per azioni (30,7%), i Consorzi di diritto privato e altre forme di cooperazione tra imprese (17,8%), le società cooperative (3,3%); il rimanente 2,4% include aziende speciali, aziende pubbliche di servizi, Autorità indipendenti ed Enti pubblici economici.
In termini di addetti, invece, sono le società per azioni a rappresentare la quota più rilevante delle imprese partecipate (83,1%).
Il numero di imprese partecipate cresce del 5,4% nel Centro Italia
Tra il 2012 e il 2022 il numero di imprese dell’Industria e dei Servizi a partecipazione pubblica si è ridotto da 7.581 a 5.782, una flessione del 23,7% con variazioni che oscillano tra il -21,3% del Nord-est e il -31,6% del Sud. La maggiore concentrazione territoriale di addetti si conferma, anche nel 2022, nel Centro Italia (49,7% del totale) dov’è presente il 24,6% delle imprese partecipate. La Lombardia è la regione ad avere il maggior peso in termini di partecipate pubbliche (18,4%), con il 13,9% degli addetti e una dimensione media di 110 addetti.
Gran parte delle partecipate pubbliche operano nei Servizi e nelle Utility
Il settore delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (con il 13,8% delle imprese e il 3,3% degli addetti) si conferma il settore di attività economica con il maggior numero di imprese attive partecipate ma con una quota di addetti molto contenuta, seguito da quello della Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (12,7% delle imprese e 7,9% degli addetti).
In termini di addetti il settore più rilevante è invece il Trasporto e magazzinaggio (10,3% delle imprese partecipate e 32,1% degli addetti).
Si riducono del 4,7% le partecipate degli enti locali
Su 5.782 imprese attive partecipate, 3.558 (-4,7% rispetto al 2021) sono partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale oppure sono appartenenti a gruppi che hanno al proprio vertice un ente territoriale (partecipate locali).
Tra il 2012 e il 2022 si registra un trend decrescente delle partecipate degli enti locali, da un punto di vista delle imprese -31,0%, mentre per gli addetti la flessione è del 35,6%. Il maggior numero di partecipate locali sono collocate nel settore Fornitura di acqua; rete fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (con 532 imprese partecipate e 82.353 addetti). A seguire il settore Attività professionali, scientifiche (518 con 9.017 addetti) e il Trasporto e magazzinaggio (390 imprese partecipate e 81.394 addetti). Rispetto al totale delle imprese partecipate, i settori in cui gli enti locali partecipano in misura più rilevante sono la Sanità e l’assistenza sociale (89,9% delle partecipate, 97% di addetti) e l’Istruzione (83,6% delle partecipate, 91,7% di addetti).
Continuano a crescere le controllate delle Amministrazioni centrali
Se si restringe l’analisi alle sole imprese controllate, si individuano 3.592 imprese attive a controllo pubblico, per un totale di 594.617 addetti e una dimensione media di 166 addetti. Fra queste 2.421 appartengono a gruppi che hanno al vertice un’unica amministrazione pubblica, occupano 501.364 addetti e hanno una dimensione media di 207 addetti. Le rimanenti 1.171 (93.252 addetti) fanno invece riferimento a gruppi con al vertice una pluralità di amministrazioni pubbliche, che esercitano il controllo in modo congiunto oppure attraverso singole unità (non appartenenti a gruppi) il cui capitale è controllato in modo congiunto da più amministrazioni pubbliche.
Il numero di imprese controllate dal Mef continua a crescere (+35,2%), ma continua a ridursi la loro dimensione media (614 addetti contro 794 addetti del 2021 e 920 del 2020).
Attraverso il controllo diretto o indiretto esercitato su grandi gruppi, il Ministero dell’economia e delle finanze rimane il soggetto controllante di maggiore rilevanza in termini di occupazione, con il 53,9% di addetti delle controllate pubbliche. Le Province, le Città Metropolitane e i Comuni controllano in totale 1.384 imprese (38,5% delle controllate pubbliche) e occupano 129.058 addetti (con un’incidenza pari al 21,7% del totale). Rispetto al 2021 si registra una diminuzione in termini di imprese del 4,9% e dell’1,2% in termini di addetti. Rispetto agli addetti impiegati, le controllate pubbliche dei Ministeri e altre amministrazioni centrali, svolgono in prevalenza attività nei settori del Trasporto e magazzinaggio e Manifatturiero, mentre le controllate pubbliche delle amministrazioni locali operano nei settori del Trasporto e magazzinaggio e della Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento.
Continua la crescita del valore aggiunto delle controllate pubbliche
Nel 2022, le imprese a controllo pubblico dell’Industria e dei Servizi non finanziari, generano oltre 65 miliardi di valore aggiunto (il 6,5% di quello complessivamente prodotto dai settori dell’Industria e dei Servizi.) con una crescita dell’8,5% rispetto al 2021 (+11,3% l’incremento del valore aggiunto nel totale dei settori Industria e Servizi).