‘Lo specchio di Narciso’. A Forlì l’autoritratto tra mito, arte e identità

C’è tempo fino al 29 giugno per visitare al Museo Civico San Domenico di Forlì Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio...

Mag 4, 2025 - 05:18
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‘Lo specchio di Narciso’. A Forlì l’autoritratto tra mito, arte e identità

C’è tempo fino al 29 giugno per visitare al Museo Civico San Domenico di Forlì Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie, un’affascinante esposizione che pone al centro l’autoritratto come espressione dell’identità e specchio dell’epoca. La mostra – diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Refice – celebra i vent’anni delle rassegne promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune, inaugurate nel 2005 con la retrospettiva dedicata a Marco Palmezzano.

Il percorso espositivo si sviluppa dall’ex Chiesa di San Giacomo alle sale del primo piano del complesso di San Domenico – un tempo biblioteca del convento – e si configura come un viaggio nella storia dell’arte attraverso l’autoritratto, dall’Antichità al XX secolo. Una riflessione che parte dal mito di Narciso, raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi. Il giovane che si innamora della propria immagine riflessa nell’acqua diventa quindi il simbolo dell’artista che si osserva, si interroga e si racconta.

L’idea del riflesso come strumento di conoscenza viene ripresa nel Quattrocento da Leon Battista Alberti, che nel De pictura definisce le arti visive ’speculative’. Con lui nasce una nuova concezione dell’artista. Non più semplice artigiano, ma intellettuale consapevole, protagonista del proprio tempo. È da qui che prende avvio il lungo cammino dell’autoritratto come forma d’arte e di affermazione individuale. "La coscienza della propria identità interiore passa attraverso la contemplazione dell’immagine di sé, come si vede riflessa nello specchio – afferma la curatrice Cristina Acidini –. Nel simbolismo dell’arte occidentale, lo specchio può essere tanto uno strumento di analisi quanto un oggetto di vanità. L’autoritratto è un genere unico: l’artista mostra se stesso, ma anche il proprio mondo, il proprio status sociale, i propri gusti. A Forlì sono esposte opere provenienti anche dalla più prestigiosa collezione di autoritratti al mondo, quella delle Gallerie degli Uffizi di Firenze".

L’esposizione si conclude con la sezione Il volto e lo sguardo, che indaga il modo in cui l’autoritratto si è trasformato nel linguaggio artistico contemporaneo. Qui si incontrano opere come L’uomo nero di Michelangelo Pistoletto, l’Autoritratto del 1968 di Mario Ceroli con le sue celebri sagome in legno, ma anche opere di artisti internazionali. È il caso di Self Portrait, Submerged di Bill Viola, che utilizza il video come strumento di riflessione sul sé, e Ecstasy II dalla serie Eyes Closed di Marina Abramović, in cui l’artista indaga il dolore fisico e spirituale come testimonianza e simbolo dell’intera umanità.

Una mostra intensa e affascinante, che attraversa secoli, linguaggi e visioni, per raccontare come l’uomo – e l’artista in particolare – abbia sempre cercato se stesso nello specchio dell’arte. Tutte le informazioni su orari, biglietti e visite guidate sono disponibili sul sito ufficiale: www.mostremuseisandomenico.it