L’ironia di Zuppi: "Prima che diventi Papa scudetto al Bologna"

Per il cardinale è probabile un ruolo in Vaticano

Mag 10, 2025 - 07:04
 0
L’ironia di Zuppi: "Prima che diventi Papa scudetto al Bologna"

"In tanti speravano diventassi Papa? Io no (ride, ndr), non ci speravo...". Il sorriso è quello di sempre, quello di chi non vorrebbe rispondere né dire nulla, ma per educazione e carattere non resiste e si lascia scappare una battuta. La fretta è quella di questi giorni, quella di chi non si è fermato un attimo fin dalla morte di Bergoglio, in una spola continua tra Roma e Bologna tra messe e celebrazioni, tra i novendiali e il Conclave. La teneressa – rigorosamente con la S emiliano-romagnola – è la stessa di dieci anni fa, quando nel 2015 ha abbracciato Bologna per la prima volta, iniziando a guidare per mano la diocesi con affetto e semplicità. "Sono ancora in apnea", ripete Matteo Zuppi (foto), arcivescovo di Bologna, presidente della Cei, fino all’ultimo tra i papabili. È atteso sotto le Due Torri già domani, dopo l’incontro di oggi con Leone XIV, quando presiederà la messa di ringraziamento per l’elezione del nuovo Papa. Ma, con il pontificato di Prevost, non è scontato che rimarrà a Bologna a lungo: per lui infatti non sono esclusi ruoli in Vaticano, a partire da qualche dicastero, e un futuro distante da Bologna.

Per il momento il cuore del cardinale è ancora ben legato alla Madonna di San Luca (simbolo della città), quella che anche il nuovo Papa venne a celebrare nel 2023 durante la tradizionale discesa dai colli. A sottolinearlo sono ancora una volta le sue battute spontanee: "Prima che io diventi Papa, il Bologna deve vincere lo scudetto – scherza Zuppi come già aveva ironizzato qualche giorno fa –. Cominciamo dalla Coppa Italia: un aperitivo...". Poi un altro sorriso, un altro sguardo caldo e affettuoso, un’altra battuta: "Per principio il Papa è sempre bravo. Tutti".

Certo è che se Leone XIV dovesse inserire il nome di don Matteo tra le nuove nomine della Santa Sede, per Bologna sarebbe un colpo tosto da incassare. Non ne fa mistero il vicario generale monsignor Giovanni Silvagni, che prendendo spunto dall’ironia di Zuppi commenta così la sua mancata elezione: "Non sempre scelgono i migliori". "Per noi egoisticamente sarebbe stata una grande complicazione perdere l’arcivescovo, organizzativa, affettiva e anche per tutto l’impulso che sta dando alla vita della nostra diocesi – argomenta Silvagni –. Ci rendiamo conto che sono tutte considerazioni molto superficiali rispetto alla grandezza di quanto accaduto". "Attendiamo il suo ritorno, speriamo che torni presto e che non ce lo portino via", puntualizza invece Matteo Lepore, sindaco di Bologna, scongiurando a sua volta l’ipotesi di un ‘trasferimento’ di Zuppi. "Come lui sa, Bologna è molto felice di averlo come cardinale, come vescovo – chiude Lepore –: non vediamo l’ora di riabbracciarlo, di dirgli che gli vogliamo bene e che per noi è un punto di riferimento". Una teneressa contagiosa.