La legge sul fine vita. Il governo ferma la Toscana: "È una materia nazionale"

Impugnata la norma. Donzelli, FdI: impensabile che se ne occupino le Regioni. L’amarezza di Giani: anziché legiferare ostacolano chi ha colmato un vuoto". .

Mag 10, 2025 - 07:04
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La legge sul fine vita. Il governo ferma la Toscana: "È una materia nazionale"

di Francesco Ingardia

Venticinque minuti. Tanto è durato il consiglio dei ministri di ieri. E altrettanto è servito al governo per impugnare la legge della Toscana sul fine vita. La prima in Italia, approvata a marzo per normare le procedure affinché le Asl possano somministrare farmaci per il fine vita al paziente che ne faccia richiesta. Seguendo così l’invito della Corte Costituzionale al Parlamento, a legiferare in materia. L’annunciato altolà del governo è stato motivato ieri, proprio a , dal responsabile dell’organizzazione del partito di Meloni, Giovanni Donzelli, a latere della kermesse ‘Spazio Cultura’. "Impensabile – spiega – che ciascuna Regione possa decidere di normare un tema così centrale. Immaginatevi cosa accadrebbe se in Toscana ci fosse una legge sul fine vita, in Umbria un’altra, nel Lazio un’altra".

L’interpretazione contesa riguarda il Titolo V della Costituzione che ripartisce all’articolo 117 le competenze esclusive dello Stato, concorrenti Stato-Regioni e residuali. Diversa la questione per il firmatario della legge, il governatore Dem uscente Eugenio Giani: "La normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Consulta 242 del 2019 che indicava l’urgenza di colmare un vuoto legislativo". Per Donzelli, invece la palla da calciare spetta solo al Parlamento. "Sicuramente la maggioranza di centrodestra in Parlamento lo farà prima delle maggioranze di centrosinistra che non l’hanno fatto negli ultimi anni e oggi strumentalmente sollevano il problema". Gli fa eco il segretario toscano di FI, Marco Stella: "Bene ha fatto il governo a impugnare questa norma a nostro giudizio illegittima".

Su tutti interviene ancora il governatore toscano Giani, "profondamente deluso per la decisione del governo" di impugnare una legge che "rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili". Per Giani "è paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge". Intanto sono già tre le istanze arrivate in Toscana per ottenere l’autorizzazione al fine vita in base alla nuova legge. Nel testo si indica che procedura per la verifica dei requisiti del malato da parte della commissione multidisciplinare permanente si debba concludere in 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. Con Giani anche l’associazione Luca Coscioni: "Il Governo prosegue nel disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa sulle scelte di fine vita". Sul tema, il campo largo ha retto, date le reazioni. I 5S gridano al "governo medievale",. Di "scelta ipocrita, cinica e codarda" parla la segretaria del Pd Elly Schlein: "Il Governo impugna la legge sul fine vita in Toscana, mentre con l’altra mano tiene bloccata la legge sul fine vita in Parlamento. Non si tratta di fare propaganda ma di dimostrare la responsabilità di non voltare le spalle a chi sta soffrendo". E il segretario di +Europa Riccardo Magi: "Meloni la smetta di fare propaganda sulle persone perseguitandole fin dentro il letto di morte".