Liegi-Bastogne-Liegi 2025: Tadej e Remco si giocano il quinto set, l’Italia spera in Elisa Longo Borghini

Si correrà domani, a chiusura della stagione primaverile del nord, con partenza in mattinata per gli uomini e all’ora di pranzo per le donne, la Liegi–Bastogne–Liegi, quarta delle cinque classiche monumento del calendario internazionale. La Doyenne, così denominata per la sua anzianità, è giunta alla 111ma edizione in campo maschile mentre le ragazze correranno per […]

Apr 27, 2025 - 01:19
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Liegi-Bastogne-Liegi 2025: Tadej e Remco si giocano il quinto set, l’Italia spera in Elisa Longo Borghini

Si correrà domani, a chiusura della stagione primaverile del nord, con partenza in mattinata per gli uomini e all’ora di pranzo per le donne, la Liegi–Bastogne–Liegi, quarta delle cinque classiche monumento del calendario internazionale. La Doyenne, così denominata per la sua anzianità, è giunta alla 111ma edizione in campo maschile mentre le ragazze correranno per la nona volta. Si pedalerà per 252 chilometri tra gli uomini e 153 tra le donne.

Come da tradizione, la prima metà del percorso, fino al passaggio a Bastogne, sarà agevole. Al contrario, il rientro verso Liegi sarà infarcito di difficoltà con il trittico storico di salite, composto da Redoute, Forges e Roche-aux-Faucons, che dovrebbe sentenziare l’esito finale della gara.

In campo femminile, dove l’Italia nutre qualche speranza, è lecito attendersi una gara spettacolare con l’olandese Demi Vollering (FDJ Suez), vincitrice nelle ultime due edizioni disputate negli anni dispari, che dovrà guardarsi dalla connazionale Puck Pietersee (Fenix Deceunuck) che mercoledì scorsa l’ha colta di sorpresa sul Muro d’Huy. Per parte nostra, speriamo che Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) sappia inserirsi in questo duello neerlandese centrando il successo mancato per un’inezia negli ultimi due anni. Il terzo posto alla Freccia Vallone mercoledì, al rientro dopo la caduta al Giro delle Fiandre, costituisce, in tal senso, un segnale confortante.

In campo maschile, saranno 11 i corridori azzurri al via d’una classica che, soprattutto nel periodo tra il 1982 e il 2007, ci ha regalato soddisfazioni immense con 11 successi in un quarto di secolo a seguire l’inatteso trionfo inaugurale dell’emigrato italiano in Belgio, Carmine Preziosi, nel 1965. Moreno Argentin, con tre vittorie consecutive tra il 1985 e il 1987, seguite nel 1991 da una splendida doppietta Freccia – Liegi, e la coppia toscana formata da del pisano Michele Bartoli, 1997 e 1998, e del livornese Paolo Bettini, 2000 e 2002 capeggiano una lista che comprende anche il varesino Silvano Contini e l’abruzzese Danilo Di Luca, che aprirono e chiusero i magici 25 anni.

Il posto d’onore spetta, però, a Davide Rebellin che, nel 2004, trionfò nella Doyenne, completando, primo nella storia, il tris Amstel Gold Race–Freccia Vallone–Liegi, poi ripetuto da Philippe Gilbert nel 2011. E’ assai improbabile che possa ripetersi domani quanto accaduto domenica scorsa alla Amstel Gold Race in cui, a sorpresa, il danese Mattias SkJelmose (Lidl Trek) ha superato, al termine d’una serrata volata, gli eterni duellanti Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Remco Evenepoel (Soudal Quick Step). Già mercoledì sul Muro d’Huy, il campione del mondo e quello olimpico hanno fatto capire che la corsa di domani potrebbe la degna conclusione d’un quinquennio che li ha visti spartirsi la Doyenne, seppur non confrontandosi mai direttamente. La risposta a questo inedito duello l’avremo domani sulla linea del traguardo di Quai des Ardennes.