L’Eternauta continua a resistere ll fumetto che anticipò il futuro
Arriva su Netflix la storia uscita in Argentina fra 1957 e 1959. Un’opera di culto che parla al presente

Un capolavoro. Forse il maggiore, il più duraturo dell’intera letteratura a fumetti. L’Eternauta, geniale e pionieristica opera di fantascienza sociale uscita a puntate in Argentina fra 1957 e 1959, diventa serie tv per Netflix (da stasera, firmata dal regista Bruno Stagnaro), a conferma di quanto i capolavori autentici non accusino logoramenti significativi dovuti al trascorrere del tempo. E dire che la lunga striscia di Héctor Germán Oesterheld, lo sceneggiatore, e Francisco Solano López, il disegnatore, affronta un tema comparso innumerevoli volte nel cinema, nel fumetto, nella letteratura tout court: l’invasione degli alieni, la lotta dell’umanità per la propria sopravvivenza. Ma L’Eternauta è così pieno di invenzioni e di allusioni, così forte nella lettura politica del suo tempo e nella profondità di analisi sociale e psicologica, che può ben essere considerato una pietra miliare del genere: per la sua potenza, per la sua originalità.
La vicenda è ambientata a Buenos Aires – luogo insolito per la fantascienza – e racconta di un’improvvisa, letale “nevicata”: chi viene raggiunto dai fiocchi, muore sul posto, immediatamente. È un’ecatombe, una catastrofe apocalittica. I protagonisti della storia sono un gruppo di amici riuniti in casa per giocare a carte: i quattro assistono all’incredibile stillicidio mortale da una finestra, al quale sfuggono piuttosto casualmente. Da lì prende il via un’avventura ricca di colpi di scena, con il gruppo che passa dal terrore all’azione, e con tenacia, inventiva, slanci geniali affronta prove inimmaginabili. Buenos Aires, via via che la storia procede, è il teatro di un’invasione di misteriose creature, i “cascarudo“ e i “gurbo“, spietate animali-macchine di morte. Compaiono anche figure intelligenti, i “Mano“, che sono però a loro volta eterodirette. Juan Salvo – il protagonista della storia – e i suoi amici lavorano d’ingegno, lottano facendosi forza l’uno con l’altro, non si perdono d’animo al cospetto di creature e tecnologie strabilianti e incomprensibili. La sceneggiautura di Oesterheld è impeccabile e piena di tensione: la versione iniziale uscì a puntate sulla rivista Hora Cero e conserva, nell’edizione libresca, il ritmo serrato della striscia.
La mano di Francisco Solano López disegna scene ricche di dettagli, come si conviene a un racconto di fantascienza e di battaglia campale, e ci consegna, nei volti indimenticabili dei protagonisti – Juan, Favalli, Lucas, Polsky – tutta l’angoscia, lo stupore, l’orrore, ma anche l’intesità di persone comuni alle prese con una vicenda troppo grande per essere affrontata in solitudine. L’Eternauta sopravvive al tempo che passa perché è un condensato di metafore. La nevicata letale è inevitabilmente una rappresentazione dell’inverno nucleare tanto temuto negli anni della guerra fredda, ma è il confronto con gli alieni – siano essi dei robot combattenti o delle figure intelligenti sottomesse e manipolate o delle entità misteriose e spietate – che introduce temi destinati a caratterizzare anche la nostra modernità, nel difficile rapporto con le macchine, controllate da manovratori invisibili, e con la natura autoreferenziale del potere.
L’asservimento delle coscienze, l’inganno nella comunicazione di massa, lo smarrimento e la paralisi della società di fronte all’imprevisto sono l’architrave della storia e parlano ancora al presente, a un società spaventata da un’accelerazione tecnologica poco controllata. L’Eternauta è stato anche un’anticipazione di quanto sarebbe avvenuto in Argentina di lì a poco, con il colpo di stato militare e l’avvento della dittatura. Una dittatura che avrebbe distrutto la famiglia Oesterheld. Le quattro figlie dello sceneggiatore furono rapite e uccise fra giugno 1976 e novembre 1977 dai commando della morte al servizio dei golpisti: due di loro erano incinte e di due dei loro quattro figli non si è più saputo nulla (gli altri due figli furono invece ricondotti dai nonni sopravvissuti). Anche Oesterheld fu sequestrato dalla dittatura nell’aprile 1977 e infine assassinato da “desaparecido“ nel corso del 1978, senza che si conosca un luogo di sepoltura.
L’Eternauta, quasi settant’anni dopo la prima pubblicazione, arriva fino a noi e ci trasmette uno stato d’ansia e d’allarme per le sorti dell’umanità, ma anche un invito alla resistenza, sull’esempio di Juan Salvo e dei suoi amici, che lottano uniti vincendo la disperazione e lo fanno con la speciale intelligenza che deriva dall’agire insieme. Goffredo Fofi, nella prefazione alla sontuosa edizione dell’Eternauta uscita nel 2011 per 001 Edizioni, ha scritto che "Oesterheld ambiva a raccontare un presente in arrivo, un futuro già in atto, e la sua fantascienza era legata fortemente alla situazione del suo paese anche se poi valse purtroppo per tanti altri".