L’economia italiane cresce meno delle previsioni nel 2024 (+0,7%. Aumenta il peso delle tasse
Meglio delle previsioni il deficit, che si è attestato a - 3,4% del Pil, e il debito che sale al 135,3%. Il ministro Giorgetti rimarca la buna condizione delle finanza pubbliche certificata dall'Istat L'articolo L’economia italiane cresce meno delle previsioni nel 2024 (+0,7%. Aumenta il peso delle tasse proviene da Il Fatto Quotidiano.

È andata peggio del previsto. Nel corso del 2024 l’economia italiana è cresciuta solo dello 0,7%, mentre il governo aveva indicato nel Piano strutturale di bilancio un incremento dell’1%. Quel che è peggio è che la crescita è concentrata nella prima parte dell’anno. Negli ultimi trimestri il Pil è fermo. I dati sono stati diffusi dall’Istat che specifica come il valore del prodotto interno lordo si si attestato a 2.192 miliardi di euro. Consumi delle famiglie e investimenti delle aziende sono state le voci più deboli. Tra i vari settori spinte superiori alla media sono arrivate delle costruzioni (+ 1,2% grazie ancora al residuo effetto superbonus) e dalle attività immobiliari (+ 2,7%). Male l’industria (- 0,1%). I servizi segnano un +0,6%.
Il deficit si è attestato a -3,4% del Pil, a fronte del -7,2% nel 2023. In questo caso il dato è migliore delle stime del governo (-3,8%). Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil dal 134,6% del 2023. Il dato del debito è leggermente inferiore a quello indicato dal governo. Il saldo primario (ossia la differenza tra entrate e spese dello stato prima che vengano pagati gli interessi sul debito pubblico) è positivo, pari a +0,4%, dal -3,6% del 2023. Da ricordare che il 2023 è un’annata su cui incide ancora la situazione “straordinaria” legata alla pandemia. Aumenta il peso delle tasse sull’economia italiana. Lo scorso anno è cresciuta di oltre un punto percentuale, attestandosi al 42,6%. Nel 2023 la pressione del fisco era pari al 41,4%.
“I dati Istat confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto“, dichiara il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. “L’avanzo primario certificato oggi dall’Istat – prosegue – è una soddisfazione morale. La crescita corrisponde a quella che avevamo aggiornato a dicembre“, ha aggiunto. “Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci – conclude – ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa”.
“Il quadro che emerge dai dati Istat purtroppo è negativo e preoccupante: dopo due anni di governo della destra, l’amara verità è che l’economia è ferma, le tasse sono a livelli record e il debito pubblico è nuovamente in aumento”. Lo dichiara in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria Pd. “Il Paese resta bloccato, con il Pil che cresce sempre del solito zero virgola. Una stima inferiore a quella del governo, pari all’1%, anche se superiore ad altre stime che si fermavano allo 0,5%. Una magra consolazione”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
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