“Hanno distrutto la mia vita e la mia reputazione, oltre ad aver sperperato soldi. Causa da 250 milioni di dollari”: Daddy Yankee contro ex moglie e cognata
L'artista reggaeton, noto in tutto il mondo per la hit "Gasolina", ha annunciato il divorzio da Mireddys González lo scorso dicembre L'articolo “Hanno distrutto la mia vita e la mia reputazione, oltre ad aver sperperato soldi. Causa da 250 milioni di dollari”: Daddy Yankee contro ex moglie e cognata proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ammonterebbe a 250 milioni di dollari la causa che l’artista reggaeton Daddy Yankee avrebbe intentato contro la sua ex moglie Mireddys González e la cognata Ayeicha González Castellanos, sostenendo “che le donne hanno gestito male due delle sue aziende e lo hanno diffamato”, come riporta People. In particolare la causa vede accusate le sorelle di “violazione del contratto, cattiva gestione finanziaria, violazione dei doveri fiduciari, diffamazione e tanto altro”, secondo le fonti di Billboard e del Los Angeles Times. Gli avvocati di entrambe le parti si sono trincerati dietro un “no comment”.
Daddy Yankee si è separato lo scorso dicembre dopo quasi 30 anni di matrimonio. Le due Castellanos “avrebbero ottenuto 100 milioni di dollari dai conti bancari aziendali di due delle attività della star della musica: El Cartel Records, da lui fondata nel 1997, e Los Cangris Inc”.
Nella causa depositata in tribunale si legge che “il denaro era il tentativo delle sorelle di liquidare i beni prima di essere costrette, per ordine del tribunale, a consegnarli”. Una sorta di liquidazione flash. Daddy Yankee alla fine ha ripreso in mano la situazione ed è diventato di nuovo presidente delle società, scoprendo però “irregolarità amministrative e fiscali”, tra cui e-mail cancellate e assegni non incassati per pagamenti di royalty che erano scaduti prima che Gonzalez e Castellanos li depositassero.
“Mireddys e Ayeicha González Castellanos hanno continuato a concentrare in sé un potere maggiore di quello autorizzato- riferisce il Times. – e, insieme, hanno preso decisioni negligenti ed egoistiche che sono state dannose sia per le aziende che per l’artista. Hanno preso decisioni finanziariamente irresponsabili, hanno gestito negligentemente la contabilità e hanno ingiustamente tenuto fuori da tutela vittima da ogni processo decisionale”. La palla ora passa alla giustizia americana.
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