Le zanzare son tornate! I pericoli per il tuo cane (e le malattie) che non ti aspetti
Perché proteggere i cani dalle zanzare? Beh, dalla primavera all’autunno abbiamo il problema della filariosi cardiopolmonare. Si tratta di una malattia trasmessa dalle zanzare che può causare, sul lungo periodo, insufficienza cardiaca. Trasmissibile anche al furetto e, in particolari condizioni, anche al gatto, fortunatamente è una di quelle malattie del cane per cui esiste una prevenzione...

Perché proteggere i cani dalle zanzare? Beh, dalla primavera all’autunno abbiamo il problema della filariosi cardiopolmonare. Si tratta di una malattia trasmessa dalle zanzare che può causare, sul lungo periodo, insufficienza cardiaca. Trasmissibile anche al furetto e, in particolari condizioni, anche al gatto, fortunatamente è una di quelle malattie del cane per cui esiste una prevenzione efficace.
Una seconda patologia che può essere trasmessa dalle zanzare nei cani è la filariosi cutanea, forse meno diffusa rispetto a quella cardiopolmonare (o sotto diagnosticata). Tuttavia ci sono segnalazioni anche di altre malattie trasmesse dalle zanzare, come l’encefalite equina orientale, la West Nile disease o la tularemia. Ma c’è da dire che queste ultime sono rarissime nei cani.
Zanzare nei cani e filariosi
La filariosi cardiopolmonare è una malattia grave parassitaria causata dalla Dirofilaria immitis, un nematode parente della Dirofilaria repens, agente responsabile a sua volta della meno pericolosa filariosi cutanea del cane. Il problema della filaria è che l’adulto si localizza nel ventricolo cardiaco destro, nelle vene cave craniali e caudali e nelle arterie polmonare provocando una grave e irreversibile forma di insufficienza cardiaca.
L’ospite definitivo preferenziale della filaria è il cane, ma può trasmettersi anche a furetti e, talvolta, quando è altamente endemica, ecco che può esserci il salto di specie con trasmissione nel gatto. Fra l’altro nel gatto e furetto la patologia è ancora più grave perché, avendo il cuore di dimensioni molto più piccole rispetto al cane, bastano pochissime filarie per causare morte improvvisa. (LEGGI anche: Profilassi estive per i cani: ecco come proteggerli da pulci, zecche, zanzare e pappataci)
Ma torniamo al cane. La filaria è una malattia da vettore, trasmessa da diverse specie di zanzare fra cui anche le Aedes, le Culex e le Anopheles. Per tacere, poi, della zanzara tigre. Proprio quest’ultima zanzara è di recente responsabile di un focolaio di febbre Dengue nella zona di Fano, nelle Marche.
Il ciclo vitale della Dirofilaria immitis parte da una zanzara che punge un cane infetto e ingerisce così le larve della filaria, denominate microfilarie, presenti nel sangue del cane. Queste microfilarie L1, nel giro di un paio di settimane, si trasformano prima in L2 e poi in L3. Quando raggiungono lo stadio larvale L3 ecco che migrano nell’apparato buccale della zanzara.
In questo modo, quando la zanzara pungerà un nuovo, potenziale ospite definitivo, ecco che verranno trasmesse le L3. Una volta nell’ospite definitivo le L3 cominciano a circolare nell’organismo e maturano prima in L4 e poi in L5. Le L5 si dirigono verso il cuore, le vene cave e le arterie polmonari e qui diventano adulte, pronte ad accoppiarsi e a produrre altre L1 che ricominceranno il ciclo da capo.
Considerate che il periodo di pre patenza della filariosi è molto lungo, si parla di mesi. Questo perché le filarie, prima di diventare adulte, ci mettono minimo 6 mesi, talvolta di più. E una volta adulte devono avere il tempo di danneggiare cuore e arterie. Il che spiega perché i sintomi di filariosi compaiano solitamente mesi o anni dopo l’infestazione.
La filaria si trasmette da cane a uomo?
La filariosi cardiopolmonare del cane si trasmette all’uomo? Tecnicamente è una zoonosi in quanto sono stati segnalati casi di infezione umana da Dirofilaria immitis (e anche da Dirofilaria repens).
Però si tratta di forme estremamente rare, con morte precoce del parassita prima che diventi adulto in quanto l’uomo non è l’ospite definitivo preferenziale di questo nematode. Nell’uomo sono comunque talvolta descritti sintomi come:
- tromboembolismo polmonare (quando le filarie muoiono si localizzano nei vasi polmonari ostruendoli, un po’ come succede quando si attua la terapia antifilaria nel cane)
- la repens, invece, causa lesioni cutanee a carico di palpebre, torace, cuoio capelluto, braccia, gambe, ma sono segnalate lesioni anche a carico dell’apparato genitale maschile, del seno e dei polmoni
Sintomi di filariosi cardiopolmonare nel cane
Come anticipavamo prima, la filariosi cardiopolmonare del cane è una malattia con evoluzione cronica, sul lungo periodo e che, a volte, può scatenare complicazioni assai gravi e mortali. Questi i sintomi di filariosi a cui prestare attenzione:
- intolleranza all’esercizio fisico
- tosse secca
- dispnea
- emottisi
- ipertensione polmonare
- endocardite
- soffio cardiaco
- sincopi (prima durante l’esercizio fisico, poi anche a riposo)
- insufficienza cardiaca congestizia destra
- morte
Esistono poi due gravi complicazioni:
- la sindrome della vena cava
- il tromboembolismo
Diagnosi di filariosi nei cani
La diagnosi di filariosi nel cane avviene tramite alcuni test specifici, fra cui un test antigenico che ricerca antigeni prodotti dalle femmine adulte. Il che vuol dire che possono esistere dei falsi negativi se l’infestazione è minima o causata solamente da maschi.
Il test di Knott serve, invece, a distinguere le microfilarie in circolo in modo da differenziarle dalla Dirofilaria repens (il test antigenico non rileva la repens).
Importante poi stadiare la malattia tramite:
- esami del sangue per valutare lo stato di salute generale del cane
- radiografia toracica
- ecocardiografia (fondamentale per localizzare i parassiti e stimare la carica parassitaria)
Cura e terapie della filariosi nel cane
Per quanto riguarda la terapia, sarà il vostro veterinario, basandosi sugli esiti della stadiazione, sull’età del cane, sul suo stato di salute in generale e sulla gravità della patologia (basata sulla carica parassitaria e sull’ipertensione polmonare) a stabilire come procedere.
Una volta inserito il paziente dell’apposita classe di rischio tromboembolico, ecco si potrà adottare una delle seguenti terapie:
- adulticida: prevede la somministrazione di farmaci derivati dall’arsenico nei muscoli della groppa (causa necrosi del muscolo ed è molto dolorosa). Questa terapia deve essere preceduta dalla somministrazione di 28 giorni di doxiciclina (serve per eliminare la Wolbachia, un simbione della Dirofilaria) e da due somministrazioni di lattoni macrociclici. Necessario il totale riposo del cane e la somministrazione di anticoagulanti (eparina) prima e dopo la terapia per ridurre il rischio di tromboembolismo (la morte dei parassiti può causare fenomeni trombotici)
- adulticida alternativa: di nuovo si somministra la doxiciclina per 28 giorni abbinata a somministrazioni mensili di lattoni macrociclici fino a due anni, gli stessi che si usano per la terapia microfilaricida
- terapia chirurgica seguita poi da una delle due precedenti
In tutti e tre i casi bisogna poi praticare terapia microilaricida, con gli stessi farmaci che andremo a usare come profilassi e prevenzione.
Il cane può guarire dalla filaria? Sì e no. Se non abbiamo ancora adulti e si tratta solamente di fare terapia microfilaricida, la risposta è sì. Ma se abbiamo già gli adulti, al netto di possibili complicanze della terapia adulticida (tromboembolismo, ipertensione polmonare), ecco che riusciremo a eliminare adulti e microfilarie, ma il danno cardiaco quello è irreversibile.
Come fare prevenzione per la filariosi del cane?
La prevenzione per la filariosi del cane viene fatta tramite la somministrazione di appositi farmaci dalla primavera all’autunno, durante il periodo in cui le zanzare sono attive. Queste molecole hanno lo scopo di uccidere eventuali microfilarie in circolo prima che arrivino nel cuore e si trasformino negli adulti.
Esistono compresse per la filaria, prodotti spot-on (pipette) o anche un’iniezione (a proposito dell’iniezione: non è un vaccino per la filaria, non stimola il sistema immunitario, è una profilassi): chiedete al vostro veterinario quale prodotto sia meglio utilizzare.
Altre malattie da zanzare nei cani:
Qui da noi, a dire il vero, la filariosi è la più comune malattia trasmessa da zanzare che possiamo vedere nel cane. Tuttavia ci sono diverse patologie che le zanzare possono trasmettere nel cane, anche se per alcune si parla di segnalazioni sporadiche rarissime:
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- filariosi cardiopolmonare (ne abbiamo parlato prima)
- filariosi cutanea (ne parleremo diffusamente in un articolo dedicato a questa patologia)
- tularemia: : il cane può contrarre l’infezione venendo punto da una zanzara infetta o ingerendo roditori, lepri o conigli infetti. Tuttavia è innegabile che la patologia sia maggiormente segnalata in conigli e roditori. Può causare febbre, insufficienza epatica e aumento di volume dei linfonodi
- encefalite equina orientale: gli ospiti preferenziali sono cavalli e uccelli. Tuttavia sono segnalati rarissimi casi di malattia del sonno anche nei cani. La patologia causa febbre, diarrea e convulsioni che peggiorano rapidamente, nel giro di un paio di giorni
- virus del Nilo occidentale: solitamente è asintomatica nei cani. Ma soggetti anziani o immunodepressi possono sviluppare tremori, difficoltà di stazione o convulsioni
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