Le famiglie lamentano ritardi sull'assegno unico di aprile 2025
lentepubblica.it Sarà senz’altro stato un mese pieno di ponti, tra Pasqua, Pasquetta e 25 aprile, ma le famiglie stanno iniziando a lamentarsi del fatto che per l’ennesimo mese del 2025 continuano ad avvenire ritardi sui pagamenti dell’assegno unico. Si tratta come ormai sappiamo bene di un sussidio economico rivolto alle famiglie con figli a carico. Questo […] The post Le famiglie lamentano ritardi sull'assegno unico di aprile 2025 appeared first on lentepubblica.it.

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Sarà senz’altro stato un mese pieno di ponti, tra Pasqua, Pasquetta e 25 aprile, ma le famiglie stanno iniziando a lamentarsi del fatto che per l’ennesimo mese del 2025 continuano ad avvenire ritardi sui pagamenti dell’assegno unico.
Si tratta come ormai sappiamo bene di un sussidio economico rivolto alle famiglie con figli a carico. Questo contributo, introdotto per semplificare e unificare le misure di sostegno alle famiglie, è destinato a nuclei familiari con figli minorenni o fino a 21 anni se impegnati in percorsi di studio o formazione professionale.
L’importo dell’assegno varia in base all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare, con maggiorazioni previste per famiglie numerose o con figli disabili.
La recente circolare INPS n. 33/2025 ha aggiornato gli importi per l’anno in corso, includendo gli adeguamenti legati all’inflazione.
Perché stanno avvenendo questi nuovi ritardi sull’assegno unico anche ad aprile 2025?
Uno dei motivi dietro ai ritardi è l’introduzione del nuovo sistema Re.Tes., che dal mese di marzo 2025 ha modificato le finestre di erogazione. Fino a febbraio, i pagamenti venivano generalmente effettuati tra il 15 e il 16 del mese. Con la nuova programmazione, gli accrediti slittano al 20 di ogni mese almeno fino al mese di giugno per chi riceve un importo invariato, mentre coloro che devono percepire la prima rata o subiscono variazioni dovranno attendere l’ultima settimana del mese.
Questa riorganizzazione è stata introdotta con l’obiettivo di uniformare e ottimizzare le procedure di pagamento, ma ha portato con sé conseguenze negative per i beneficiari.
Il passaggio a Re.Tes. ha comportato un riassetto delle procedure interne, aumentando i tempi di elaborazione delle pratiche, specialmente per coloro che hanno subito variazioni nell’importo o devono ricevere la prima erogazione. Questo ritardo è particolarmente problematico per le famiglie con difficoltà economiche, che dipendono da queste somme per la gestione delle spese essenziali. Il ritardo, sebbene formalmente previsto dal nuovo calendario, ha creato problemi per chi si era abituato a ricevere l’assegno con tempistiche diverse.
Per molti nuclei con bilanci fragili, anche pochi giorni di differenza possono significare difficoltà nel pagamento di affitti, bollette o altre spese essenziali. Si deve aggiungere che, come segnalato alcuni mesi fa da alcuni nostri lettori alla redazione, per alcune famiglie questi ritardi sembrebbero essere “ricorsivi” e l’Inps scarterebbe automaticamente alcuni beneficiari: una questione su cui tuttavia non c’è molta chiarezza e sulla quale nemmeno l’Istituto finora ha fatto delucidazioni.
Come verificare l’accredito?
Le famiglie possono controllare lo stato del pagamento accedendo alla propria area riservata sul sito INPS utilizzando SPID, CIE o CNS. Qui vengono fornite informazioni dettagliate su importi e date di erogazione. Inoltre è possibile consultare un documento in formato PDF con la tabella completa degli importi aggiornati per il 2025, incluse le maggiorazioni previste in base all’ISEE del nucleo familiare richiedente. Qui il documento completo.
Ovviamente se i ritardi persistono oltre la fine del mese, è possibile che vi siano ulteriori criticità. Se i pagamenti non risultano tra le prossime erogazioni, è consigliabile contattare l’Inps tramite i seguenti canali:
- numero 803 164 (per chiamate da rete fissa, gratuito)
- numero 06 164 164 (per chiamate da rete mobile, a pagamento)
Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 8:00 alle 14:00. Inoltre, le comunicazioni possono essere inviate tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), riservata a chi possiede una casella PEC.
L’Istituto infine mette a disposizione abche il servizio “INPS Risponde“, che permette di inviare richieste di chiarimenti normativi e informazioni sui servizi. È possibile monitorare lo stato delle richieste tramite computer o dispositivi mobili con sistemi operativi iOS e Android.
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